CAPITOLO 7

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Alla morte di suo padre, Electa aveva scoperto che lui sapeva quanto lei amasse quella casa. Così gliel'aveva lasciata in eredità.

"Vi abbiamo passato innumerevoli vacanze estive. È uno dei posti che preferisco di più al mondo."

"Allora un giorno dovrai farmelo conoscere."

Prima che Electa potesse rispondere, la cameriera tornò con un bicchiere di champagne e una coca cola.

"Non avrai intenzione di farmi ubriacare, vero?" disse lei, dando un'occhiata al bicchiere.

Haroon sembrava un po' imbarazzato e lei si pentì subito di averlo stuzzicato.

"No, no..." negò. "Volevo ricordarti che, benché tu abbia perso alla roulette, oggi sei qui per divertirti e per fare nuove esperienze. Non mi sognerei mai di farti ubriacare di proposito."

Electa gli toccò il braccio.

"Perdonami, Haroon... La mia era solo una battuta. Di pessimo gusto, aggiungerei. È ovvio che non penso che volessi farmi ubriacare. Perché dovresti?"

'Questa donna possiede un intuito formidabile,' decise Haroon.

Aveva sperato che un paio di bicchieri di champagne l'avrebbero resa più malleabile. Lei si chinò in avanti e la luce batté sulle sue spalle nude, esaltandone la pelle vellutata. Haroon dovette ricorrere a tutta la sua forza di volontà, come aveva fatto durante la serata, per distogliere lo sguardo da quella visione.

"Grazie per avermi accompagnata a Las Vegas, Haroon," stava dicendo lei e Haroon aveva una percezione acuta della mano che gli aveva posato sul braccio. "Mi sto divertendo davvero tanto."

Ignorando l'impulso di accarezzare quella pelle morbida come seta, Haroon ricordò a sé stesso che il suo scopo era concludere un affare.

"Las Vegas ha soddisfatto le tue aspettative, piccola ribelle?"

Lei sollevò il bicchiere di champagne e ne bevve un sorso.

"È stato molto meglio!" rispose, sorridendogli. "E questo mi fa apprezzare ancor di più la tua compagnia. Mi rendo conto che sei un uomo impegnato e che non guadagni niente da questa gita."

Lui esitò a rispondere. Il silenzio si prolungò troppo e il sorriso di Electa svanì.

"In realtà, c'è una cosa che voglio chiederti, Electa," mormorò Haroon.

La diffidenza le offuscò gli occhi color smeraldo.

"Tu vuoi qualcosa da me...?"

Haroon esitò di nuovo, cercando le parole giuste.

"Si tratta di sesso?"

Lui batté le palpebre. Sesso? Si era forse tradito pochi istanti prima?

"È per questo che mi hai invitata a Las Vegas?" lo accusò Electa, spostandosi sul sedile. "Mi hai assecondata per portarmi a letto?"

Haroon non poteva negare di averla assecondata di proposito. Dannazione! Voleva che fosse ben disposta. Ma non per il sesso.

"Che delusione... Credevo fossi diverso..."

Electa era già in piedi e tra un attimo se ne sarebbe andata, lasciandolo lì come un idiota. E lui avrebbe perso la sua occasione.

"Il sesso non c'entra, Electa," si affrettò a dire.

Ma lei non si fermò.

"Electa... Non andartene!"

SCELTA D'AMORE NEL DESERTO (5 LIBRO- LA SAGA DEI POWELL)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora