21. Arriva la polizia!

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Diana pov.

Tornai dentro con Bruno ed Isa, adesso Divai aveva bisogno di me, di noi, ed io volevo ad ogni costo stargli accanto.

Presi la mano di mio fratello e mi misi come una scema a raccontargli di quando noi due eravamo piccoli, di tutto ciò che avevamo fatto insieme, di quando aveva imbrogliato alla verifica di matematica, ed insomma di molte altre cose, sperando di non piangere nel mentre che gli e le raccontavo. Diana <Ti ricordi quella volta, quando alle medie avevi copiato da un nostro compagno, perchè il giorno prima non avevi studiato? Oppure quando avevi provato a sedurre la professoressa di spagnolo?, ho quella volta che io e Julieta, ci eravamo intrufolate in camera di Bruno, per curiosare tra le sue cianfrusaglie e gli avevamo rubato due dei suoi ponchi verdi, ed il suo capello da cowboy preferito?> ,

Dissi, sperando che Bruno non sentisse, ma lo vidi rendersene conto dopo, anche perchè Julieta si era appena messa a ridere, ricordandosi ciò che avevamo combinato da piccole.

Bruno <ecco che fine aveva fatto il mio adorato capello allora!>,

Lo sentì rispondermi arrabbiato.

Bruno <l'ho cercato per tutta casita come un pazzo! E non l'ho mai trovato>,

Lo guardai abbozzando un sorrisetto, leggermente dispiaciuta, perchè due secondi dopo scoppiai a ridere.

Diana <hahaha, scusami amore, hahaha>,

scoppiai di nuovo a ridere, seguita poi da Julieta.

Bruno <e sentiamo...Quante altre cose avete rubato da camera mia te e Julieta?>

Julieta <hahaha, sapessi hermanito!>

Continuò a ridere Julieta, questa volta un po meno forte.

Mi beai di quelle risate, Bruno abbozzava un finto broncio, ma poi lo vidi incatenare il suo sguardo al mio, ed anche se stavamo insieme da tre mesi, ogni volta che mi guardava fisso negli occhi, il mio cuore faceva un sussulto, dopo di che lo vidi dirigersi dalla mia parte del letto.

Diana <te amo!>,

Gli sussurrai a bassa voce.

Bruno <Yo tambien, te quiero mi amor>,

E lo vidi baciarmi il naso, sorrisi.

Diana <mi fai solletico con la barba, hahaha>

Accanto a Bruno mi sentivo così felice che lasciai la mano di Divai ad Isa, per poterlo abbracciare meglio, lui mi baciò la testa amorevolmente, ma poco dopo venimmo di nuovo disturbati da qualcuno che stava bussando, pregai con tutta me stessa che Felipe non si fosse avventurato anche dentro l'ospedale. Mi accorsi quando Augustin aprì la porta che fortunatamente non era Felipe, ma erano due agenti in uniforme. Qualcuno aveva chiamato la polizia.

Benita <o salve...Prego entrate pure>

Agente <salve signora e lei che ci ha chiamato?>

Benita <si certo...Ma andiamo fuori a parlare, non voglio che mio figlio senta tutto questo>,

Non potevo crederci, mia madre aveva chiamato la polizia, voglio dire, in realtà l'avrei fatto anch'io.
Mi staccai da Bruno e segui mia madre fuori dalla stanza, per capire meglio tutta la situazione.
Poco dopo vidi anche Bruno seguirmi fuori dalla stanza.

Bruno pov.

Quando vidi Diana togliersi dal mio abbraccio, mi spaventai, ma poi vidi che era arrivata la polizia, probabilmente l'aveva chiamata Benita, per far fare giustizia a Divai, ed io ero totalmente d'accordo con entrambe, così andai fuori anch'io, volevo stare accanto a Diana, ma in realtà anche alla madre.
In qualche modo, mi sentivo devoto a tutta la famiglia Lopez, non solo a Diana.
In questi tre mesi di fidanzamento, Benita, mi aveva sempre fatto sentire il benvenuto in casa loro, ed anzi era anche disposta a lasciarci la casa libera, se un giorno io e Diana avessimo voluto rimanere da soli.
Per fortuna però, quando volevamo rimanere da soli, lei non era in casa, ma da mamà, a parlare come due amiche che non si erano mai separate.
Così una volta fuori dalla camera, mi misi accanto a Diana, aggrappandomi al suo braccio, volevo fargli capire che io cerò, che ero lì per lei e che non sarei andato da nessuna parte senza di lei.
Appena mi agganciai al suo braccio, la vidi farmi un sorriso, era meravigliosa, così tanto, che mi persi nei suoi occhi, ed innamorato follemente di lei, gli spostai una grande ciocca di cappelli, mettendogliela dietro l'orecchio.
Ci guardammo profondamente negli occhi, volevo che capisse quanto la desiderassi in quel momento, ma comunque decisi di non essere così insistente, Divai aveva la precedenza.

Agente <mi perdoni signora Lopez, lei mi sta dicendo che lei ''pensa'' che abbiamo investito suo figlio?>

Benita <già agente, mio figlio non avrebbe mai potuto togli...>,

Ma l'agente la bloccò.

Agente <e sicura che suo figlio non abbia deciso di togliersi, la vita ed abbia inscenato l'incidente!>,

Assurdo! Ma davvero questo agente sta dicendo una cosa del genere?, ma a sto punto, vidi Diana farsi avanti, il suo volto sembrava come offeso dal affermazione del agente.

Diana <mi scusi signor agente...Mio fratello non si sarebbe mai tolto la vita volontariamente...>,

L'agente bloccò anche Diana.

Agente <ne e sicura?>

Diana <sicurissima agente! La vita di mio fratello stava andando per il verso giusto, finalmente aveva trovato il lavoro dei suoi sogni, aveva una ragazza, anzi, a tutt'ora una ragazza e si amano molto! Non avrebbe mai tentato di uccidersi!>

Agente <ok, quindi avete dei sospettati su chi possa essere stato a tentare di ucciderlo?>

Diana <si! Si tratta del mio ex...Felipe, Felipe Gomez>

Agente <uhm...>,

Sentì l'aggente pensarci un po su.

Agente <si è se anche si trattasse di un crimine dettato dalla gelosia...>

Diana <perché è di quello che si tratta signor agente...Il mio ex era geloso di me, perché io ero riuscita a rifarmi una vita, ed invece lui no!>

Agente <ok ma...>

Narratore pov.

Diana stava continuando a spiegare all'agente, com'era fatto Felipe, ma all'agente tutto questo sembrava strano.
Anche se fosse stato un crime di gelosia, quello che poi è stato, perché mai avrebbe colpito il fratello di lei, di solito si colpisce il nuovo fidanzato, o direttamente la fidanzata stessa.
Ma un forte rumore di legno bloccò l'aggente, che dovette voltarsi per vedere ciò che era appena successo.
E bhe voltandosi vide quello che poi identificarono come Felipe, con in mano un bastone di legno, mezzo scheggiato, con ancora qualche vite dentro, sbatterlo contro il muro, urlando un nome.

Felipe <Dianitaaa>,

Sentirono urlare quel nome l'aggente, Bruno, Diana e Benita, con un tono nella voce di lui, che sembrava appartenere a un psicopatico.
Ed in realtà lo sentirono anche il resto dei Madrigal, solo che non ebbero il coraggio di uscire, avevano tutti molta paura.
Quando arrivò dinnanzi a loro, Felipe brandi a mani strette quel bastone e minaccio Diana, di ridurla come Divai.

Felipe <ora ti faccio vedere io cosa succede, quando mi si da un pugno...Non la passerai liscia brutta p*****a che non sei altro!
Vedrai se non ti rendo come tuo fratello>,

Quelle parole da parte di Felipe, fecero spaventare così tanto Diana, che dalla paura si rintanò dietro la schiena di Bruno.
Bruno cercò invece di proteggerla.
Ma non c'è nera bisogna, perché quella per gli agenti era come una dichiarazione di colpevolezza, per qui, non ci misero poi molto tempo, ed arrestarono Felipe, annunciandogli tutti i suoi diritti e portandolo in centrale per un ineroggatorio.
Quando fu tutto più sicuro Bruno si voltò verso Diana e la vide, era in preda ad una specie di attacco d'ansia.
Quelle affermazioni fatte da Felipe l'avevano spaventata tantissimo.
Benita e Bruno tentarono come meglio potevano, di rassicurare Diana.
Bruno la prese subito tra le sue braccia, sussuranodgli all'orecchio di stare calma, che tutto ormai era finito.

Bruno <tranquila mi amor...E finita!>

In seguito all'abbraccio si unì anche Benita, che tentò anche lei di rassicurare la figlia.

Benita <tranquila mi hija...E tutto finito,
¡Felipe no te hará más daño!>.

Finalmente, dopo tanto Diana si convinse e tutte e due sciolsero così l'abbracciò, riuscendo a tornar dentro da Divai.

[Il continuo nella prossima parte]


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