Capitolo 12

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-Adesso ti spiego come verrai sistemata: ci sono 2 possibilità, la prima è dormire su un cumulo di paglia, nel nostro ripostiglio, di 2×3 m², oppure può dormire in una stanza, ma dovrà condividerla con 2 persone. Decida lei- aggiunse il Direttore. -Bhe, la risposta è logica, ma vorrei chiedere 2 cose: Dato che mi stava invitando ad entrare nel portale che portava a questa struttura, vuol dire che avevate una stanza dove mettermi, quindi perché non usare quella?!- gli chiesi un po' spazientita- E' semplice: le stanze che riserviamo agli studenti sono preparate appositamente da me, ovvero, tramite un incantesimo, devo permettere che questa stanza non occupi spazio all'interno dell'edificio, perchè suppongo che si sarà accorta che l'interno del nostro rifugio è sproporzionato rispetto all'esterno, e l'incantesimo in questione è molto complicato e non ho voglia di rifarlo, dato che l'ho annullato dopo che non è riuscita ad attraversare il portale.- La seconda domanda è: non potrei dormire nell'infermeria?- No, è riservata solo agli studenti feriti, che ne hanno bisogno. Quindi la sua scelta quale sarebbe?- Aaaah, condividerò la stanza con le 2 persone, è contento!?- urlai al Vecchio Wil, quasi esasperata. -sono molto contento se è questo che le interessa! La porterò alla sua stanza, che sarà la numero 88, mi segua.-. Lo seguii in tantissime ramificazioni di corridoi, e dopo quasi 5 minuti arrivammo alla mia futura camera, da dove proveniva un baccano pazzesco, ma quando il Direttore bussò alla porta piuttosto forte, per farsi sentire, e ad aprire fu un ragazzo che sembrava avere più o meno la mia età e pareva sorpreso- questa sarà la vostra nuova compagna di stanza- e poi si rivolse a me- Furia, troverai i tuoi nuovi vestiti nell'armadio, il tuo letto è quello vuoto, arrivederci. Ah! Moore, quasi dimenticavo, spiega come funziona alla signorina- Certo- disse il ragazzo con poca convinzione. Il Direttore se ne andò ed io entrai, nella stanza si respirava un aria confortevole ed era abbastanza pulita, ma i miei coinquilini non sembravano molto interessati a me. Il ragazzo che aveva aperto la porta mi sembrava familiare, ma non mi ricordai  a chi assomigliava. Mentre l'altro ragazzo aveva i capelli molto corti, neri e un po' ricci, e aveva l'aria simpatica. Dopo essermi messa il pigiama, salutai il ragazzo con i capelli neri - Ehi ciao, sono Irix!- e lui mi rispose con entusiasmo- Woow! Sei quella che ha distrutto il cartello! Avrei voluto farlo anch'io da un bel po', io comunque sono Luke!- - E quella sottospecie di statuta che vedi laggiù  è Andrew, Andrew Moore, anche se è molto più socievole con chi lo conosce, non è vero ?- aggiunse dando una pacca sulla schiena al ragazzo che si chiamava Andrew e lo salutai, tanto per essere gentile (cosa che non sono)- Bhe, ciao!- e in quel momento mi ricordai chi era: quello che, facendo crescere una pianta mi aveva evitato una situazione piuttosto scomoda, e che mi ha accompagnato dal Direttore e gli dissi- ehi, mi ricordo chi sei! Sei quello che ha fatto crescere la pianta e che faceva da Guardia!- io lo dissi sorridendo, ma lui non sembrava molto divertito da questa coincidenza e anzi, mi rispose in maniera un po' brusca- Si, ma non farti venire strane idee, perchè non sappiamo ancora come hai fatto ad accedere a questo mondo se il permesso del Direttore, e finché non lo saprò non voglio avere niente a che fare con una Figlia dell'oscurità! - sbottò. Dopo questo le cose che feci furono 2: urlargli -Per tua informazione il portale me lo sono creata da sola, anche se sono spuntata un po' lontano da qua!- e per seconda cosa provai a salvargli addosso per aggredirlo, ma dato che Luke non me lo permetteva tenendomi ferma per le braccia, decisi di passare alle maniere forti: usai il mio potere, e dato che la stanza era piuttosto buia, riuscii a radunare un bel gruppo di ombre, e, giusto per dimostrare che non poteva proprio prendersi gioco di me gratis, quindi decisi solo di sollevarlo da terra e fargli fare un paio di giri per la stanza, epr poi rimetterlo giù, e notare che con i capelli scompigliati aveva un'espressione ancora più seria. Mi guardò per circa 40 secondi, poi, quasi come volesse accertarsi che avessi davvero fatto quello che avevo fatto, dopo si avviò verso la porta e se ne andò.-Caspita, mi sa che si è arrabbiato!- disse Luke, cercando di trattenersi dal ridere- Mi sa anche a me!- e scoppiarono a ridere.

La mia vita avventurosamente noiosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora