Capitolo 8

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"Ciao, ehm.."disse Niall entrando in cucina e facendo finta di non conoscere il suo nome
"Luke" disse lui tendendogli la mano educatamente, mi stupii di come quel ragazzo fosse sempre così gentile, anche con le persone che non lo meritavano.
"Già, Luke" disse con un sorriso finto
e sedendosi su una sedia, sospirai e mi sedetti nuovamente al mio posto, afferrai la mia pizza e diedi un morso nervoso.
"Allora, Luke, che lavoro fai tu?" Chiese Niall
"Lavoro in un negozio dove vendono Cd, è un posto davvero piccolo ma ci trovi di tutto" disse con un sorriso, lo osservai, Luke aveva un sorriso davvero bello.
"Interessante" disse con un tono che mi parve indifferente
"Tu invece che fai?" Chiese
Niall mi guardò e mi sorrise, sgranai gli occhi sperando che non gli dicesse come stavano davvero le cose, non poteva essere così stronzo.
"Lavoro con mio Padre" disse guardandomi e poi girandosi verso Luke "ha una piccola azienda fuori Los Angeles" feci un sospiro di sollievo e tornai a mangiare. Dal modo in cui disse che lavoro faceva supposi che era una bugia che diceva spesso agli altri che non conoscevano la verità.
"E di che vi occupate?"
Perché era sempre così curioso?
"Cemento" la buttò lì Niall, come se non fosse importante.
Dopo quella piccola discussione calò il silenzio, mi sentivo a disagio e non sapevo come gestire la situazione
"Come mai non sei uscito con gli altri?" Chiesi a Niall
"Pensavo ti piacesse la mia compagnia, sai le altre volte siamo stati bene insieme" disse malizioso
"Cosa?" Dissi confusa, Luke osservava e potei capire che si era ingelosito
"Cosa?" Ripeté Niall come se non avesse capito
"Lascia stare" dissi sbuffando
"Penso sia meglio che vada via, domani devo alzarmi presto" disse Luke alzandosi
"Luke, resta ancora"
Prese il suo giubbotto e salutò velocemente Niall, poi si indirizzò verso il salone, lo seguii ma prima di lasciare la cucina lanciai un'occhiata furiosa a Niall, che invece aveva un sorriso soddisfatto sul volto.
"Ehi" dissi fermandolo da un braccio e facendolo voltare, era alto e mi sovrastava, i suoi occhi azzurri erano così belli e puri.
"Scusami, Niall a volte esagera"
"C'è qualcosa tra voi?"
"Cosa? No!"
"Comunque, Non mi devi giustificazioni. Non dovevo neanche chiederti una cosa del genere, scusa"
Stava lui chiedendo scusa a me? Era il ragazzo più dolce avessi mai conosciuto.
"Non devi chiedermi scusa"
"Domani non vai in libreria?" Chiese
"No, domani no" mi inventai
"Allora magari ci sentiamo"
"Si, ok" sorrisi
"Ciao Lexi"
"Ciao Luke" dissi chiudendo la porta dietro di me.
Quando mi voltai completamente trovai un Niall con le braccia conserte e un sorriso
"Gli hai detto che lavori in una biblioteca?" Rise
"Perché sei qui?" Chiesi facendo finta di non aver sentito la sua domanda
"Come siamo nervose"
"Che vuoi da me?" Dissi buttandomi sul divano, lui si sedette accanto a me e mi osservò, si avvicinò e mise la sua mano sulla mia guancia, era così vicino che sentivo forte l'odore del suo profumo.
"Volevo stare un po' con te" disse con voce sincera, era incredibile come passasse dall'essere stronzo all'essere dolce.
"Perché?" Chiesi in un sussurro, con lui così vicino mi sembrava difficile parlare, era così vicino che pensavo potesse leggere nella mia mente.
"Ssh" disse avvicinandosi sempre più, poggiò le sue labbra sulle mie e quel contatto fu così piacevole che sentii di poter smettere di respirare, chiese accesso alla mia bocca e io la schiusi, iniziando un bacio che fu fra i più dolci e passionali che avevo mai ricevuto. La sua mano passò dalla mia guancia al mio collo, le sue mani erano delicate sulla mia pelle chiara, si staccò e mi lasciò un bacio a stampo prima di staccarsi completamente.
"Mi piacciono le tue labbra, Lexi"
Ero incapace di spiccicare parola perché ero ancora incantata dalle sue labbra
"Non parli?"
"Si" dissi subito
Sorrise malizioso e abbassò la sua testa verso il mio collo, lasciando baci umidi che mi fecero emettere piccoli sbuffi.
"Mi piace l'effetto che ti faccio" disse passando delle dita sul mio collo e tornando a guardarmi
"Niall, che fai?" Chiesi
"Ti bacio, piccola"
Adorai il modo in cui mi chiamò piccola, era un misto tra dolce e sfacciato.
"E perché mi baci?" Chiesi
Lui sembrò quasi stufo e si staccò da me, sedendosi sul divano.
Le mie domande erano più che ragionevoli, io e lui ci odiavamo.
"È solo un bacio!" Disse alzandosi e andando in cucina
"È solo un bacio... È solo un bacio.. È solo un bacio.." Quella frase rimbombava forte nella mia testa, e mi fece sentire delusa, ma con Niall era un sentimento che provavo spesso, quello della delusione.
Mi alzai e lo raggiunsi in cucina, stava prendendo una birra e si poggiò sul tavolo, osservandomi.
"Che fai di solito a quest'ora?" Chiese
"Dipende"
"Metti un giubbotto" disse posando la birra appena iniziata e prendendo le chiavi della macchina
"Perché?"
"Dio mio, fai sempre troppe domande! Metti quel giubbotto e basta" disse sbuffando.
Stavo per rispondere a tono ma poi pensai che non mi andava proprio di litigare con lui, così presi il mio giubbotto e lo seguii fino alla macchina.
Non appena salimmo poggiai i piedi sul cruscotto e lui mi osservò
"Che c'è?" Chiesi
"I piedi"
"Che hanno?" Dissi facendo finta di nulla
"Mettili giù. Ho appena pulito la macchina"
"Che noioso che sei" dissi mettendoli giù e incrociando le braccia.
Il viaggio fu silenzioso, vidi che stavamo uscendo da Londra e mi chiesi dove fossimo diretti.
"Ma dove stiamo andando?"
"In un posto"
"Ah si, ora mi è tutto chiaro" dissi sarcasticamente. Lui non rispose e continuò a guidare, lo osservai qualche secondo, cercando di non farmi notare, e mi stupii di quanto Niall fosse bello, i suoi capelli biondi erano perfettamente pettinati, e il suo profilo mi parve assolutamente perfetto, odiavo che fosse così perfetto perché mi rendeva difficile odiarlo così tanto.
Quando mi concentrai nuovamente sulla strada vidi che eravamo su una strada di campagna, parcheggiò a destra, nel nulla più assoluto, c'era soltanto una grande distesa di prato verde. Scese dalla macchina e chiuse forte lo sportello, lo seguii e notai che eravamo davvero nel buio più assoluto, solo la luna faceva una leggera luce.
"Niall" dissi un po spaventata
"Vieni qui" disse con voce sicura, mi prese per mano e la mia paura si affievolì, mi piacevano le sue mani.
Iniziò a camminare e vedevo a stento dove mettevo i piedi, ma volevo fidarmi del biondo.
"Perché siamo qui?" Dissi in un sussurro
"Perché sussurri?" Rise
"Non lo so" dissi sorridendo, mi piaceva quando rideva.
A un certo punto si fermò e si sedette a terra, sul prato, il suo viso era rivolto verso me e alla luce della luna i suoi occhi mi parvero due brillanti, mi sedetti anch'io e mi stesi, ad osservare le stelle sopra di noi.
"Niall, è bellissimo" dissi incantata da quella visione
"È rilassante" disse stendendosi anche lui
"Come mai siamo qui?" Chiesi curiosa
"Volevo farti vedere questo posto"
Non gli chiesi il perché, sapevo che odiava troppe domande tutte insieme
"Grazie" dissi
"Ci vengo quando ho voglia di stare solo, mi piace stare qui ad osservare le stelle, tutto questo verde mi ricorda molto l'Irlanda"
"Sei Irlandese?"
"Si"
Non avevo idea che fosse Irlandese, non ci avevo mai neanche pensato, avevo voglia di sapere di più, chiedergli per esempio del perché era qui, chiedergli della sua famiglia, ma mi trattenni.
"Io ho origini Italiane" dissi cercando di dirgli qualcosa di me
"Davvero?"
"Si"
"Mi piace l'Italia" disse
"Ci sei stato?"
"No"
"E allora come fai a sapere che ti piace?" Dissi ridendo
"Mi piace pensare che potrebbe piacermi. Tu ci vai spesso?"
Disse ridendo anche lui
"No, i miei nonni erano Italiani, ma io sono cresciuta qui a Los Angeles"
Non parlammo per qualche minuto, restando li ad osservare il cielo stellato
"Una stella cadente" disse Niall ridendo
"Esprimi un desiderio" dissi felice
"È una cosa stupida, non si avverano"
"Tu provaci no?"
"Non saprei cosa esprimere"
Allungai la mia mano verso la sua e gliela strinsi, ci osservammo e mi parve di poter stare li a guardarlo per ore
"Tutti abbiamo qualcosa da esprimere! Chiudi gli occhi e fallo" ordinai
Lui rise e chiuse gli occhi mentre io lo guardavo, poi li riaprii e mi osservò
"Che hai espresso?" Chiesi curiosa
"Se te lo dico non si avvera"
"È vero" dissi osservando nuovamente il cielo
"Tu che avresti espresso?" Chiese
"Avrei tante cose da esprimere" dissi pensierosa, la mia vita non era mai stata troppo facile e avevo davvero tanto da chiedere.
"Tipo?"
"Non importa"
"Dai!" Disse come un bimbo
"Ok, sai che mi piacerebbe? Passare una giornata la mare! Non vado al mare da così tanto tempo che non me ne ricordo neanche più"
"Perché non ci vai da così tanto?"
Nella mia mente riaffiorarono tanti ricordi che mi fecero male, non mi andava di parlarne o anche solo di ricordarli.
"Non mi va di parlarne" dissi sinceramene
"Ok" disse arrendendosi
Passammo li due ore e parlammo davvero poco, io non sapevo cosa dire e forse neanche lui, mi resi conto che sapevamo solo litigare, però quando stavamo in silenzio non ci sentivamo mai a disagio o fuori luogo, era bello stare li, zitti, ad osservare il cielo stellato e la luna.
Niall era un ragazzo pieno di sfaccettature, un libro tanto complicato quanto meraviglioso, che bisognava avere la pazienza di leggere, ma io non avevo mai avuto troppa pazienza e mi chiedevo quanto ne avrei continuata ad avere con lui.

Scammers (Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora