sono le 4 del pomeriggio e io non mi sento bene, ma non nel senso che sto male fisicamente, ma mi sento strana, vorrei piangere ma non ci riesco, vorrei prendermi una pausa dal mondo e staccare la spina qualche volta e questa è una di quelle.
stiamo tutti quanti sul divano a parlare del più e del meno, in questo momento stiamo parlando del tour di marco e Ale che è appena iniziato. io sto seduta vicino ad ari e vivi con la testa appoggiata sulla spalla di quest'ultima che ha seduta affianco huda, ari con affianco jenny, marco e albe erano seduti su dei cuscini appoggiati in terra avanti al divano, invece Carlo era appena uscito per comprare le sigarette sia per lui sia per me e ari visto che ne avevo rimaste due ed io senza di quelle non vivo, ormai ahaha.
sto cercando di seguire i discorsi dei miei amici fingendo di essere attenta e soprattutto cercando di non farmi vedere giù, ma sta diventando più difficile del previsto, perché nella mia testa ci stanno troppi pensieri tutti confusi, come se ci fosse appena passato un tornado e non ci sto più capendo nulla.
ad un tratto mentre sento che sto per esplodere per tutto quello che mi passa per la testa decido di alzarmi e dire
io: Io vado a fumare ragazzuoli
m:vengo pure io, la pausa sigaretta ci sta sempre
ci incamminiamo verso il piano superiore
io:marcolì ti da fastidio se andiamo nel terrazzo di camera mia?
m:nono, nessun problema scema
io: ao marcolì come mi hai chiamato ahahah
m:scema, perché lo sei e quindi tocca dirlo ahah
io: e allora te sei un deficente, perché lo sei e va detto ahahah
m: guarda che se ti prendo ti faccio vedere io ahaha
appena dice questa frase incomincio a correre come se fossi una maratoneta verso camera mia con lui alle calcagna mentre ridevamo come due bambini. appena arrivo in camera mia non faccio in tempo a girarmi per chiudere la porta che lui mi prende in braccio e mi butta sul mio letto iniziando a farmi il solletico, io ridevo come una matta e lui rideva con me.
io:marcolì ahahah ti prego basta non ne posso più ahah
m:ahaha dai, per sta volta ti lascio andare ma la prossima non te la scampi eh ahaha
io mi alzo dal letto e gli faccio la linguaccia mentre mi incammino ancora ridendo verso la finestra di camera mia per uscire in terrazzo a fumare le ultime sigarette rimaste, lui poco dopo arriva e mi frega la sigaretta che stavo per accendere dalla bocca
io:Ma, eiii, era la mia
m:e ora la mia ahah
dice mentre si accende la sigaretta che mi aveva rubato poco prima
sbuffo facendo un piccolo sorrisetto mentre prendo l'ultima sigaretta del pacchetto per poi "appoggiarlo" sulla scrivania non molto distante da li, forse l'ho lanciato ma dettagli.
passa un pò di tempo e finiamo le sigarette ma ad un tratto marco mi dice
m:ti posso chiedere una cosa?
io:spara
m: mo non so se è un impressione mia, ma prima ti ho vista strana
io:in che senso marcolì?
m: come se fossi triste ma quasi troppo brava per nasconderlo
io: in effetti, non so il perché, ma mi sento giù, sinceramente non so nemmeno il motivo, ma tra la morte di mio fratello, tra la mia ex migliore amica con cui ho chiuso male e mille altre cose mi sento male
m: non ti starò qui a dire ti capisco perché so che non potrò mai capire cosa si prova a perdere un fratello con cui si è molto legati, ma sono qui, ci sono se stai male e vuoi sfogarti, se vuoi piangere sarò la spalla su cui farlo e ricordati, io sono il tuo migliore amico e ti vorrò sempre un bene dell'anima pure se litighiamoinizio a sentire pizzicare gli occhi e sicuramente saranno diventati già rossi, ma in un micro secondo mi fiondo su di lui e lo abbraccio con lui che ricambia e gli dico con un filo di voce spezzata dalle lacrime che stavano iniziando ad uscire lentamente
io:grazie marcolì ti voglio troppo bene
m:pure io piccola peste
rimaniamo così abbracciati a guardare la città.
stiamo così per mezz'ora anche se sembra passato troppo poco tempo, insieme a lui mi sento bene, mi fa sentire felice, sa sempre come farmi tornare il sorriso anche dopo una giornata di merda o un periodo di merda.
ultimamente i miei sentimenti verso di lui stanno crescendo, ma non in amicizia, non voglio dirglielo perché non voglio rovinare il rapporto che si è ricreato dopo anni dove non ci eravamo visti, credevo che fosse impossibile ritrovarlo e diventare di nuovo amici visto che siamo cresciuti e siamo cambiati, quindi non voglio rovinare tutto questo.
intanto mi ero staccata da lui e avevo appoggiato le braccia sulla ringhiera del terrazzo.
io: ao, deficente, entriamo che gli altri pensano male eh ahah
m: ma chissà frega degli altri, tu stai male e si vede che hai bisogno di un abbraccio dal tuo migliore amico quindi rivieni qui subito scemaa
faccio una risata e ritorno tra le sue braccia.
mi piace troppo stare così con lui, perché riesco a sentire il suo cuore battere, riesco a sentire il suo buonissimo profumo e questa cosa mi rilassa troppo.*spazio autrice*
ci tengo abbastanza a questo capitolo perché sotto certi aspetti racconta in piccolo come mi sono sentita nel periodo più brutto che ho vissuto e marco rappresenta la persona che è riuscita a tirarmi fuori da tutto quello

STAI LEGGENDO
Siamo giovani e maledetti //Drast/ Marco De Cesaris
FanfictionAgata è una ragazza di 19 anni e ha abitato a Napoli per tutta la sua infanzia, ma ha dovuto lasciare la sua città e il suo migliore amico a 7 anni per trasferisi a Roma con i suoi genitori e suo fratello. Però non sa che per le vie di San Lorenzo i...