La vita a volte non è altro che un mistero, un unione di domande, di dubbi del tipo 'come mi sono trovato in questa situazione e quando'.
Mi domandai questo mentre le mie spalle stanche poggiavano alla parete affianco, all'ormai, mio letto.
Un vortice a riempirmi lo stomaco, perché, dopo il brusco incontro con la madre di Harry provai a cercare quest'ultimo chiedendo in giro, ma tutti erano ricoperti di un misterioso silenzio, nessuno sapeva nulla.
Nessuno sapeva mai nulla nelle occasioni importanti, sopratutto quando tu eri incluso in essi.
Sospirai per la centesima volta in quei minuti, il mio sguardo andò fuori dalla finestra, il buio incluso in quella stanza non lasciò spazio libero nemmeno ai miei pensieri.
Se avessi potuto sarei volato da lui ovunque si trovasse in quel momento, la sensazione di stare in quel posto orribile senza il riccio fu abbastanza scontrosa contro il mio petto.
Volevo sapere il motivo del perché non fosse tornato in camera, ma l'avrei scoperto da lì a poco.
Mi alzai lentamente con una rassegnazione a traforarmi in tutto il corpo, presi la maniglia di quella porta bianca e spinsi.
Camminai ovunque fino ad arrivare in segreteria dove trovai una donna diversa questa volta, "si scusi, dove si trova il signor Styles?",chiesi con un urgenza nella voce, la singola li guardò con una riflessione in volto prima di aprire bocca, "Ragazzo non penso che potresti entrare lì dentro, è una clinica per soggetti gravi e in fin di vita", che cazzo stava dicendo
e do quella bastarda, Harry non era in fin di vita, l'avevo visto qualche ora fa e stava bene, o quella era l'impressione che dava."Sa dirmi almeno dove cazzo sta la signora Hall?", mi trattenni dal dire 'gran pezza di merda?'.
"Certo, la può trovare al piano superiore", almeno quello......
Corsi come non avrei mai pensato di fare, quelle scale infinite.....
E poi la vidi, "HALL FEVI FARMI UN FAVORE", gli gridai andandogli incontro, non vidi il suo volto essendo di spalle, la trovai immobile con il gomito alzato a sorreggere il telefono ospedaliero.
Fece i movimenti molto lentamente, mise giu la cornetta e si girò, i suoi occhi lucidi come un mare in tempesta ed una mano a cercare di soffocare i singhiozzi, in un secondo scavalcai quella scrivania che ci divideva e l'abbracciai, quella donna era diventata un punto di riferimento in quel asso di tempo, una donna-mamma.
"Che succede Hall?", l'allontanai da me per chiedergli spiegazioni propio come un figlio, lei si allontanò a sua volta e parlò, "mio nipote Louis, ci sta abbandonando", non smise di guardarmi.
'ci sta abbandonando', e lì fu una serie di flashback, 'Hall conosci un certo Harry Styles?', 'certo Lou, è qui quasi sempre',
'Quelle cliniche di usano per persone che sono in fin di vita', 'ci sta abbandonando'.
Harry?, "HARRY CAZZO", gridai più a me stesso per focalizzarmi sull'accaduto, Hill, nonna di Harry Styles che mi ebbe incoraggiato a star vicino a lui.
"Andiamoci ti prego, portami da lui", e da lì fino a quella stanza fu solo un accumulo di ricordi sovrastanti.
Aprì una porta con chiavi di riserva, mi scaraventai all'interno."HARRY, HARRY", gridai, girai tutte quelle stanze fin quando un soffochino mi fece fermare.
"Lou"
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Chi sta piangendo?
AHAHAHHA
SCUSATE PER IL RITARDO MA STO CERCANDO DI FARE I CAPITOLI PIÙ LUNGHI, voi che ne dite?.
Prevenzioni per il prossimo capitolo?
ps: questo penso che sia il capitolo in cui ho pianto di più.
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Waiting for fate
ФанфикDove Louis Tomlinson , capitano della squadra di calcio del Doncaster , si trova a giocare la semifinale del suo penultimo anno di scuola. Ma come sempre nella sua vita qualcosa andrà storto e si ritroverà chiuso in una struttura ma non sarà solo, e...