Chapter 18: Starting tomorrow

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Lui non poteva saperlo, ma quell'abbraccio aveva riparato a tutti i momenti in cui, nei mesi passati, avevo desiderato averlo accanto e lui non c'era stato

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Lui non poteva saperlo, ma quell'abbraccio aveva riparato a tutti i momenti in cui, nei mesi passati, avevo desiderato averlo accanto e lui non c'era stato. Ovviamente non era stata colpa sua, ma aveva comunque aggiustato le cose.

E ora lui mi stava ancora accarezzando e io dovevo trattenermi dal baciarlo lì in quel momento. Io non avrei voluto illuderlo, non finché non fossi stata convinta al cento per cento di lui, di noi. Non volevo fargli alcun tipo di torto o rendere la situazione più pesante di quanto già non fosse.

Inoltre, quella era stata una serata particolare, tra la rivelazione di Coach e il ricordo dell'incidente, mi sentivo particolarmente vulnerabile emotivamente. Era stato solo un momento di debolezza, dal giorno dopo avremmo continuato con i nostri soliti giochetti e saremmo tornati alla nostra normalità.

«Ho cambiato idea» confessai, lasciandomi andare e poggiando la fronte sul suo petto. «Puoi ricominciare a fare lo stronzo» spiegai, rimangiandomi quello che gli avevo detto poco tempo prima. Lo avevo accusato di aver cercato di manipolarmi per fare in modo che fossi io a chiedergli di mettere in atto il suo piano, ma al momento avevo davvero bisogno che lui si comportasse da stronzo con me.

«Così sarà più facile per te dimenticarti di quanto mi ami?» parlò lui e immediatamente la mia testa scattò all'insù in modo che il mio sguardo irritato incontrasse il suo, beffardo.

«Un po' arrogante, non credi?» dissi, separandomi da lui con una leggera spinta scherzosa.

«Come sempre» continuò, camminando via per studiare uno scaffale.

A quel punto decisi di approfittare della leggerezza del momento che si era instaurata miracolosamente tra di noi per indagare ciò che fosse successo prima che lui arrivasse, dato che Penny mi aveva scritto un messaggio minatorio dicendomi che avessi delle spiegazioni da darle riguardo il misterioso ragazzo che avevo portato una volta da Los Angeles e che ora era ricomparso. A detta sua, lei, Hunter e Dylan si erano ritrovati casualmente nella nostra solita caffetteria, nella quale le era sembrato di percepire una strana tensione sia tra Hunter e Dylan che tra Dylan e Scott, che sembrava essere sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato.

«Eri impegnato quando ti ho scritto?» gli chiesi.

«In realtà ero appena tornato a casa»

«Oh, sei stato in hotel fino a tardi?» lo tentai, sperando che mi dicesse la verità di sua spontanea volontà.

Lui a quel punto sospirò e inclinò appena la testa in avanti. «Chi dei due ha parlato?» mi chiese, leggendomi come un libro aperto. Non perché avessi perso il mio tocco, ma perché in tutti quei mesi era diventato incredibilmente bravo ad individuare i secondi fini dietro le mie domande.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 22, 2022 ⏰

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LA's Devil 2 - I'm not leaving you againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora