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Salutava da lontano, ma io sembravo non accorgermene. Guardavo nella sua direzione, ma non lui.
Ricordi del tempo che avevo trascorso con Bianca in sua assenza stavano iniziando a palesarsi all'interno della mia testa. Il respiro si fece corto e ripetitivo, i vari suoni della folla che scorreva intorno a noi iniziarono a sfumare in un silenzio di tomba. Non capivo se il mio cuore stesse ancora battendo o avesse ceduto per via di tutta l'ansia che sentivo, come un peso, in quel momento.

Ero andata a prenderlo in aeroporto, convinta di poter sgomberare la mia mente da quei pensieri ridondanti e di poter ignorare il fatto di averlo praticamente tradito... e con una donna! Era accaduto qualcosa che né io né lui ci saremmo mai aspettati.

Come avrei potuto spiegargli perché fosse successo? Ma poi, ripensandoci, perché era accaduto? Cosa mi aveva spinta a ritrovarmi così attratta da lei? Che fosse amore? O solo innamoramento?

Come gli avrei detto che i suoi capelli rossi profumavano di lavanda e che aveva un nasino a punta lentigginoso su cui sfregavo sempre il mio? Che ci eravamo svegliate più di una volta nello stesso letto, tra le stesse lenzuola? Che per un periodo avevamo vissuto insieme e che, mentre gli scrivevo per dirgli che andava tutto bene, lei mi abbracciava per la gelosia? Che mi cucinava la cena perché tornavo più tardi di lei dal lavoro, che mi teneva per mano al cinema o che andavamo a correre al parco come se niente fosse?

Con quale faccia avrei ammesso davanti a lui che le sue labbra mi avevano intrappolata troppo spesso e che le sue mani mi avevano fatta sentire in un modo in cui lui, in tutti quegli anni, non mi aveva mai fatta sentire? Perché in fondo con lei ero stata bene come con nessun altro ed ero riuscita a dimenticare Davide il quale, al contrario di come probabilmente credeva, non mi era mancato affatto.

Bianca aveva preso il mio cuore crepato dall'assenza di quell'uomo non più mio, lo aveva riparato e me lo aveva restituito, vincolato al suo. Per me, anche in quel momento, lei era tutto e l'avevo persa per sempre, forse. Quando era venuta a sapere che il mio ragazzo sarebbe tornato in Italia aveva preferito tagliare i ponti con me e lo avevo accettato. Avevo fatto bene?

Davide corse ad abbracciarmi, soffocante come un cappio al collo di un criminale. Il mio cuore riprese a battere, mi staccai leggermente da lui per guardarlo meglio e non lo riconobbi come il mio ragazzo ma come uno sconosciuto per cui non provavo nulla.

"Scusami", mormorai senza pensarci. Mi liberai dalle sue braccia opprimenti.
"Per cosa?", mi rispose accigliato.
"Devo andare, è stata una pessima idea venire qui". Mi allontanai lentamente da lui lasciandolo solo tra la gente, per poi correre verso la mia macchina e metterla velocemente in moto.

Guidai, con le lacrime agli occhi, fino al suo appartamento. Non avrei potuto sopportare l'idea di perderla per sempre.

Inaspettato | one shot Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora