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Odore di sesso. Odore di sangue. Con Laito era sempre così, da quando mi aveva presa con l'inganno e imprigionata all'interno della oscura magione della sua famiglia. "Ma questa volta, sarà diverso. Questa volta, mi vendicherò" pensai mentre raccoglievo il coraggio per mettere in atto il mio piano. Lui aveva scelto me, mentre suo fratello, un ragazzino mingherlino e inquietante come poche cose al mondo, aveva scelto un'altra ragazza caduta vittima dei loro tranelli. Dovevo salvare me stessa, se volevo sperare di salvare anche lei. Sapevo che tutt'e due eravamo prigioniere di quella magione degli orrori, ma non ci eravamo mai incontrate!

Era da poco sorta l'alba, e a villa Sakamaki regnava un silenzio tombale. Tutti i Vampiri erano stati costretti a ritirarsi nelle bare per sfuggire ai letali raggi del sole che entravano dalle alte finestre presenti in ogni camera della casa. C'ero solo io, e la mia pelle ancora umana resistente alla luce del giorno. Avevo le mani legate alla testiera traforata del letto con uno sgargiante fiocco rosso, stretto sui polsi. "Come prima cosa, devo slegarmi...". Avevo imparato a liberarmi piuttosto bene a furia di fare pratica. Scesi dal letto leggera come un'ombra, seguita solo dal leggero fruscio della vestaglia color avorio che indossavo, e mi avvicinai al Suo letto: una cassa in legno massiccio posta al centro della camera. Il viola della carta da parati e del mobilio si rifletteva sulla superficie lucida della bara del Vampiro, quel colore aveva cominciato a darmi la nausea.

Appoggiai un orecchio sul coperchio, e sentii il respiro da non-morto di Laito lento e rilassato, segno che era sprofondato nel sonno. "Adesso, non mi resta che prepararmi per il rituale" pensai. Ci avevo messo giorni per accumulare tutti gli ingredienti, ed ero riuscita a non farmi mai scoprire. Nessuno dei Vampiri che abitava in quella casa aveva capito chi ero, e di che cosa ero capace... e avevo deciso che il primo a cui l'avrei fatto capire sarebbe stato proprio Laito, il mio sensuale e possessivo carceriere.

Tracciai un cerchio intorno alla bara usando la cenere del camino, disposi quattro candele in corrispondenza dei quattro punti cardinali e quattro oggetti simbolici all'interno del cerchio. Dopo essermi seduta sulle ginocchia vicino alla bara di Laito, feci una serie di profondi respiri e quando sentii di essere pronta, chiusi gli occhi e cominciai a recitare la formula.

ℑ𝔬 𝔳𝔦 𝔦𝔫𝔳𝔬𝔠𝔬, 𝔣𝔬𝔯𝔷𝔢 𝔈𝔩𝔢𝔪𝔢𝔫𝔱𝔞𝔩𝔦,

𝔄𝔣𝔣𝔦𝔫𝔠𝔥é 𝔠𝔬𝔦 𝔳𝔬𝔰𝔱𝔯𝔦 𝔡𝔬𝔫𝔦

ℑ𝔬 𝔭𝔬𝔰𝔰𝔞 𝔰𝔬𝔤𝔤𝔦𝔬𝔤𝔞𝔯𝔢 𝔢 𝔭𝔬𝔰𝔰𝔢𝔡𝔢𝔯𝔢

𝔒𝔯𝔞 𝔢 𝔰𝔢𝔪𝔭𝔯𝔢

𝔏𝔞 𝔠𝔯𝔢𝔞𝔱𝔲𝔯𝔞 𝔒𝔰𝔠𝔲𝔯𝔞 𝔠𝔥𝔢 𝔡𝔬𝔯𝔪𝔢 𝔦𝔫 𝔮𝔲𝔢𝔰𝔱𝔞 𝔟𝔞𝔯𝔞.

𝔗𝔢𝔯𝔯𝔞, 𝔄𝔠𝔮𝔲𝔞, 𝔄𝔯𝔦𝔞 𝔢 𝔉𝔲𝔬𝔠𝔬.

ℑ𝔬 𝔳𝔦 𝔦𝔫𝔳𝔬𝔠𝔬, 𝔣𝔬𝔯𝔷𝔢 𝔈𝔩𝔢𝔪𝔢𝔫𝔱𝔞𝔩𝔦,

𝔄𝔰𝔠𝔬𝔩𝔱𝔞𝔱𝔢 𝔩𝔞 𝔪𝔦𝔞 𝔭𝔯𝔢𝔤𝔥𝔦𝔢𝔯𝔞.

𝔇𝔢𝔰𝔦𝔡𝔢𝔯𝔬 𝔡𝔦𝔳𝔢𝔫𝔱𝔞𝔯𝔢 𝔩𝔞 𝔰𝔬𝔩𝔞 𝔢 𝔲𝔫𝔦𝔠𝔞 ℜ𝔢𝔤𝔦𝔫𝔞

𝔇𝔢𝔩 𝔰𝔲𝔬 ℭ𝔲𝔬𝔯𝔢.

Quando una leggera folata di vento spense contemporaneamente le fiammelle delle candele poste ai confini del cerchio di cenere, capii che il rituale si era compiuto. Tutto sembrava essere andato per il verso giusto, non restava che un'ultima cosa da fare. "La più delicata e complicata, ma devo farlo se voglio completare ciò che ho iniziato" pensai raccogliendo tutto il coraggio di cui avevo bisogno per aprire la bara. Laito era steso lì, immobile. Sembrava davvero morto. "Allora è così che sono i Vampiri quando dormono... provo quasi pena per lui, se non fosse un demonio sceso in terra". Mi concessi giusto il tempo di intrecciare un po' le dita nei suoi capelli, e di ammirare con calma il viso del Vampiro che sarebbe diventato Mio. Sospirai, desiderando ardentemente che le cose potessero essere semplici per una volta. Ma quando finisci prigioniera in una casa di Vampiri, nulla è mai semplice.

Durante tutta la durata del rituale, avevo tenuto tra le mani il nastro rosso con cui ero stata legata per i polsi, con cui Lui mi aveva legata per i polsi, e dopo averlo intriso della magia delle parole di quella formula ero finalmente pronta a usarlo. Feci scivolare lentamente le mie mani affusolate su di lui a partire dal petto, e poi giù fino a raggiungere la fibbia della cinta. La cenere delle braci ormai spente dava alle mie dita uno spettrale color grigio topo. Sapevo di poter agire senza preoccuparmi che Laito potesse svegliarsi: è impossibile che un Vampiro interrompa il suo sonno diurno.

"Sono così tesa, maledizione..." pensai sospirando rumorosamente. Quella sarebbe stata in assoluto la cosa più audace di tutta la mia vita.

Dovevo farlo? Sì, dovevo.

Era necessario ricorrere a quei metodi? Sì, era necessario.

Dovevo salvarmi. Dovevo salvarci.

Slacciai la cinta e delicatamente sbottonai uno dopo l'altro tutti i bottoni della patta dei suoi pantaloni. Deglutii, presi coraggio e infilai entrambe le mani nei suoi boxer. Dio, che strana sensazione mi attraversava ogni fibra del corpo mentre facevo passare quel nastro rosso attorno al suo pene. Perché era esattamente questo quello che dovevo fare per chiudere il rituale che lo avrebbe legato per sempre a me. Ma non come voleva lui, oh no. Come volevo io.

- Soggiogare un Vampiro per evitare di farsi prosciugare tutto il sangue, ma come mi è venuto in mente?! Sarebbe stato più facile provare a scappare... ma ho fallito così tante volte - dissi tra me e me mentre annodavo le due estremità del nastro in modo da farci un bel fiocco. Il vero motivo per cui avevo deciso di agire in quel modo lo sapevo solo io, e avrei tenuto quella risposta sepolta nel mio cuore per sempre. Perché non è saggio per una Strega confessare i suoi veri sentimenti al Vampiro di cui si è infatuata.

Sì, era una vergogna. Ma ahimè, era la verità.

Non volevo morire lì, in quella casa dimenticata da Dio dopo una lunga e lenta agonia. Ma non volevo neanche separarmi da Laito! Perciò, provare a soggiogarlo al mio volere era la soluzione migliore.

Una volta terminato, rimasi per qualche secondo a guardare quel salsicciotto impacchettato come fosse un regalo di Natale. Inclinai la testa da un lato, e mentre sentivo le guance andare letteralmente a fuoco pensai che in fondo lo trovavo carino. Quel salsicciotto.

Perché era il suo, o meglio... perché era il Mio. E non avrebbe più potuto farmi del male, né lui né il corpo a cui era attaccato, a meno che io non glielo avessi permesso. Diedi al Vampiro un dolce bacio sulla fronte tenendo il suo viso tra le mani, prima di richiudere la bara.

"Quando aprirai gli occhi, sarai Mio".

𝓕𝓲𝓷𝓮

La Camera da letto di Laito.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora