Capitolo 1-Champagne

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Gp del Bahrein, 2022

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Gp del Bahrein, 2022

We don't pray for love, we just pray for cars.

Elena

Ero appena arrivata, era il primo weekend in F1 e non avevo fatto in tempo ad ambientarmi, che già mi trovavo in mezzo a una massa di persone intente a festeggiare.

Ebbene sì, mi trovavo alla festa post Gp del Bahrein, dopo l'incredibile doppietta Ferrari ed ero alla disperata ricerca di qualcosa da bere.

《Cercavi dello champagne per festeggiarmi?》disse una voce alle mie spalle.

《Può darsi.》risposi girandomi verso la voce di un probabile egocentrico.

《Troppo indecisa, lo prendo come un no, forse preferisci ballare?》non credevo ai miei occhi.

Lì, davanti a me, c'era Charles Leclerc, in carne ed ossa, smoking nero e camicia bianca, che, aspetta,cosa? Mi stava provocando? Decisi istantaneamente di non dargli corda.

《Proposta interessante, ma sto giusto andando a cercare dello champagne da bere in compagnia di persone meno piene di sé. Ci si vede in giro, predestinato.》gli diedi le spalle, e mi allontanai senza dargli né il tempo né la possibilità di replicare.

Trovai un cameriere con un vassoio pieno di flûtes di champagne poco dopo. Ne presi una e mi sedetti su un divanetto ad osservare la sala piena di gente, c'erano: piloti, ingegneri, meccanici, modelle, personaggi famosi, giornalisti e chi più ne ha, più ne metta.

Mi sentivo poco a mio agio, stavo lavorando anche io in Ferrari come tante altre persone in quella sala; ma ero una semplice tirocinante che era stata inviata qui dalla sua università, perché il suo francese è buono e agli ingegneri italiani della Ferrari serviva un'interprete per comunicare più facilmente con gli ingegneri francesi e nel caso anche con quelli inglesi, con cui collaborano.

Brevemente, mi sentivo parecchio fuori posto, avevo richiesto io stessa di essere inviata in tirocinio, se fosse stato possibile, nell'ambiente della F1,  ma mai avrei pensato che questo tipo di lavoro prevedesse anche feste di questo genere.

Credevo che sarei rimasta nelle retrovie. E invece, eccomi qui ad una festa extralusso, fiumi di champagne, vestiti firmati, lampadari scintillanti e cibo raffinato.

Era stato un weekend eccezionale, una super vittoria da parte di Charles, dicevano tutti, ottimo anche Sainz, sempre presente la Redbull con Verstappen, in calo la Mercedes e soprattutto Hamilton.

Si presumeva una stagione nuova per la Ferrari fatta di successi, ma tutto stava nelle mani di quell'egocentrico che avevo incontrato mezz'ora fa, occhi azzurri, capelli castani e una buona dose di fascino.

Per quella sera non mi andava più di stare alla festa, ero distrutta e soprattutto non mi importava un fico secco di quel ragazzo che voleva ballare con me, non volevo incontrarlo.

Volevo solo tornare in hotel, fare una doccia rilassante, non pensare più a nulla e dormire.

Bel piano, Elena, sì perfetto, se non che per raggiungere l'uscita avrei dovuto per forza passare davanti al famoso Lord Perceval e sarebbe stata dura evitare una qualche sua battutina, visto i precedenti di poco fa.

Mi avviai evitando di cercare il suo sguardo, ero quasi riuscita a mettere piede fuori dalla sala quando Mattia Binotto, il Team Principal della scuderia, mi fermò.

《Elena, aspetta! Vai già via? Ma qualcuno ti ha presentato il nostro Charles?》Ecco, il dado è tratto.

《No, Mattia. Ma non ci sono problemi, io stavo andando a riposare e Charles è sicuramente molto occupato in questo momento, faremo un'altra volta.》

《Non se ne parla nemmeno. Charles, scusa, devo assolutamente presentarti una persona, dal prossimo weekend vorrei che lavoraste di più insieme.》

Mattia ci presentò ufficialmente. Io e Charles ci squadrammo.

Lui non sapeva nulla di me e mi osservava attentamente come a voler capire come ci fosse finita una come me lì, con loro.

Io lo trovavo maledettamente attraente e questo poteva compromettere il mio lavoro e quindi la mia laurea. Dovevo tornare in me e trovare la concentrazione.

Ci fissammo ancora per qualche attimo, eravamo rimasti in silenzio e ci stringemmo la mano. Poi, io, in un moto di lucidità, decisi di andare e mi congedai, nonostante le proteste di Mattia.

Me ne andai, sotto lo sguardo di quel pilota di F1, che sembrava guadarmi come se fossi l'unica donna presente alla festa.

Avrei fatto fatica, ma dovevo farmela passare. Al più presto. Non avevo il tempo per uno come lui.

Imprevisto-Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora