A volte il tempo é anche indice di cambiamento: questo pensava Jungkook una volta uscito dalla stazione ferroviaria di Busan.
A fatica riusciva a riconoscere la città che fino all'anno scorso lo aveva ospitato.
❝Prima non c'era quel bar, né tanto meno quei negozi. ❞ Pensó con aria meravigliata.
Era quasi incredibile per lui come tutti quei posti nuovi fossero apparsi quasi dal nulla nel giro di così poco.Forse anche per lui era tempo di cambiare?
Era questo che doveva capire?Probabilmente si.
La vita non si era mai fermata in quella città: forse per qualche minuto, giorno oppure ora da quella tragedia.
Dopo aver pianto le vittime, le persone sono andate avanti a fare le loro cose; ma nessuno ad eccezione di lui, si era preso una pausa mentre il resto del mondo andava avanti.Jungkook piangeva in silenzio dietro le sue lenti scure, mentre percorreva quelle vie quasi irriconoscibili ma piene di ricordi.
Dal cielo ancora nuvoloso si potevano vedere alcuni flebili raggi di sole ma, lui non se ne curava più di tanto.A cosa serviva poter ancora osservare il cielo quando, nulla riusciva a farti sentire vivo di nuovo?
Eppure, adesso avrebbe potuto avere anche più di un motivo per cui stare meglio: soltanto che lui continuava a fermarsi e tornare indietro.
❝Fra tutti i posti in cui potevano trasferirsi, perché proprio qui?❞ Si domandó, guardandosi intorno per l'ennesima volta.
Intanto, il resto dei ragazzi avevano iniziato a parlare e scherzare fra loro suscitando un leggero moto d'invidia nei loro confronti.
Avrebbe tanto voluto essere forte come loro e ritornare ad essere il ragazzo spensierato che era un tempo.Ma, la verità era che gli faceva ancora tanto male quel posto.
Forse, aveva sbagliato ad andare con loro.
Forse, doveva rimanere a casa sua al sicuro nella sua cameretta.Non sarebbe dovuto tornare qui per il suo desiderio egoistico di restare con Taehyung.
《Kookie...》Lo chiamò cercando di attirare la sua attenzione; aveva notato da quando erano arrivati che non si sentiva a suo agio.
A dir la verità, si sentiva anche in colpa per averlo costretto a seguirlo a Busan, sapendo cosa significava per lui quel posto.Il ragazzo dalla chioma corvina, alzó lentamente il capo e gli fece un sorriso poco convincente per fargli capire che lo aveva sentito.
《Mi dispiace di averti fatto stare male...ma non sei da solo e qualsiasi cosa l'affronterai con noi...》Gli Sussurró all'orecchio stringendogli la mano.
E l'altro non poté far altro che annuire, chiedendosi più e più volte come avesse fatto a capire quello a cui, stava pensando in quel preciso momento.
《Dammi solo il tempo che mi serve per superarla...》Balbettó insicuro.
Sicuramente, gli altri lo avevano sentito e si voltarono chi con sguardo pieno di sorpresa e chi come Jimin di confusione e curiosità.Jungkook capendo che anche loro lo avevano sentito, arrossí di colpo per l'imbarazzo.
Odiava sentire la sua voce, divenuta così rauca e gutturale; tant'è che si vergognava a parlare e farla sentire ad altre persone.《Hai veramente parlato?》Chiese Hobi con un bellissimo sorriso stampato sul volto.
Doveva ammettere che si aspettava un momento del genere prima o poi.《S-si...》 Balbetto nuovamente il ragazzo in risposta.
《Sono felice di questo Kookie...》Disse l'allegro ragazzo dai capelli rossi.
《Perché non lo hai fatto prima?》Gli chiese poco dopo.
《P-perché e-ecco.... ii-io mm-mi vergogno.》Rispose arrossendo ancora di più.
Il gruppetto di amici sorrise senza malizia al ragazzo, trovandolo invece incredibilmente carino.《Ma non devi vergognarti...》Gli disse Jin rivolgendosi a lui con dolcezza.
《É normale adesso che tu abbia qualche problema, ma se non lo farai mai non riuscirai a parlare come prima. 》Aggiunse con lo stesso tono.
《Giá, con noi puoi farlo. Nessuno ti prenderá in giro. Altrimenti assaggeranno le mie ciabatte di legno nei denti.》Concluse facendo ridere tutti, compreso Jungkook che in quel momento non sapeva più se ridere o continuare a piangere oppure, fare entrambe le cose.
Da quel momento in poi, la giornata assunse toni piuttosto leggeri dove tutti nel bene o nel male cercavano di essere la spalla di chi avesse più bisogno.
Forse per la prima volta dopo tanto tempo, Jungkook si rese conto che i suoi nuovi amici ce la stavano mettendo tutta per farlo sentire meglio e quel giorno, aveva finalmente capito che doveva ritornare a combattere per riavere indietro i suoi sogni e la sua spensieratezza.
Probabilmente, era arrivato anche per lui il momento di uscire dalla sua campana di vetro e ricominciare veramente.
Non poteva lasciarsi alle spalle il suo passato dall'oggi al domani ma, quello era pur sempre un buon punto d'inizio.Si, era proprio per questo che era lì.
E questa volta ci sarebbe riuscito di sicuro: perché la sentiva, non era più solo ad affrontare le sue paure.Angolo autrice:
I know, You know
Just let me loooooveee youuuuu
Ok la smetto.
Mi era partita serendipity :')
Mi sto scusando un po' troppo perché non riesco a pubblicare con Costanza..infatti abbiamo litigato e non mi parla più.
😂😂😂
( Vi prego capite la battuta)Ora faccio la persona seria: mi dispiace, soprattutto se il capitolo fa schifo e non è lungo come al solito.
Ma in questo periodo ho tante cose da fare e anche se voglio pubblicare non ci riesco.
Ho la testa sugli studi e continuo a parlare di cani e gatti tutto il giorno :')
E vorrei ritagliarmi davvero qualche spazio per i miei hobby.
Spero che vi sia piaciuto 💜
Abbiate pazienza, sono sicura che riusciró a riorganizzarmi meglio.
Buona lettura ❤️
I purple u
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Hear Your Voice |Taekook|
FanficJungkook é muto: come conseguenza della sindrome da stress post traumatico. Infatti é l'unico sopravvissuto ad una strage nella sua scuola vecchia e da lì ha smesso di parlare. La sua vita cambierà quando entrerà a far parte della stessa classe di T...