capitolo 1

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Trascorsi l'intero pomeriggio a sistemare i bagagli nella mia stanza con la compagnia di Nathan chiacchierando del più o del meno.
Non pensavo di potermi trovare così a mio agio con una persona dopo solo qualche ora, ma evidentemente mi sbagliavo. Nathan era piuttosto semplice, ma allo stesso tempo era simpaticissimo e alla mano. Parlava di ciò che gli passava per la testa e in un modo o nell'altro, riusciva a strapparti un sorriso dalle labbra.

<<Hai fame?>> domandò mentre dava un'ultima occhiata alla stanza. <<Mi sembra che sia venuto fuori un bel lavoro>> sorrise compiaciuto.
Mi guardai intorno anch'io e non potetti dargli torto. Adesso la stanza sembrava davvero mia: sulla scrivania giacevano dei libri di lettura da cui non ero riuscita a separarmi e sui mobili erano presenti delle fotografie incorniciate che raffiguravano me e i miei amici. La camera me la sentivo appartenere, ma avevo come la sensazione che mancasse ancora qualcosa...

<<Allora Mad, hai fame?>> ripeté Nathan, allontanandomi dai miei pensieri.
Mi girai verso di lui e gli risposi di sì.

Una volta tornati nel soggiorno, vidi Mason appoggiato con le mani al bordo della finestra. Mi distrassi a guardarlo per qualche secondo e non potetti non notare a quanto fosse alto e muscoloso.
Indossava una maglietta nera aderente che metteva in risalto i muscoli delle braccia e della schiena e il colore della stoffa mostrava il suo chiarore di pelle.
Vidi i muscoli della schiena contrarsi e distolsi lo sguardo prima che potesse accorgersi che lo stavo guardando.

Nathan si avvicinò a Mason e gli cinse le spalle con il braccio. <<Che dici di invitare il gruppo stasera?>> chiese.
Sentii Mason concordare l'idea dell'amico e poco dopo Nathan mi raggiunse. <<Invito degli amici a cena, credo che sia un'ottima opportunità anche per te>> disse sorridendo. <<Sono alla mano e credo sia carino farti conoscere qualcuno del nostro gruppo>> continuò.
<<Certo>> gli sorrisi grata e mi passai una cioccia dei lunghi capelli castani dietro l'orecchio. <<Ti posso aiutare in qualcosa?>> domandai.
Nathan rifiutò l'offerta nonostante insistetti diverse volte e alla fine mi rassegnai.

<<Allora ne approfitto per fare una doccia>> gli passai accanto sorridendogli e mi diressi nella mia stanza per prendere l'asciugamano, lo shampoo e il bagnoschiuma.

Trovai il bagno senza troppa fatica e non appena entrai, chiusi la porta e aprii il getto della doccia per fare scaldare l'acqua. Mi guardai allo specchio e lasciai cadere a terra i vestiti che mi avvolgevano.
Tirai un sospiro ed entrai dentro la doccia.
L'acqua calda scivolò lungo le forme abbronzate del mio corpo e io lasciai che portasse via tutto lo stress che avevo accumulato nei mesi precedenti.

Uscii dalla doccia poco dopo, mi avvolsi nell'asciugamano che poco prima avevo lasciato sul bordo del lavandino e cercai con gli occhi i vestiti puliti.
<<Cazzo!>> mugolai sotto voce.
Mi appoggiai una mano sulla fronte e alzai gli occhi al cielo.

Sgattagliolai fuori dal bagno e andai verso la mia stanza nella speranza che nessuno mi vedesse. Ovviamente, la fortuna non stette dalla mia parte.
<<Stai bagnando il pavimento>> sentii dire alle mie spalle.
Mi girai di scatto verso quella voce e il mio sguardo cadde in quello di Mason.
<<Il pavimento si asciuga>> risposi secca, con ancora l'asciugamano legato intorno al corpo che lasciava intravedere l'inizio del seno e le gambe.  I lunghi capelli bagnati mi ricadevano lungo la schiena e assottigliai lo sguardo, mantenendo quello del ragazzo davanti a me.

Sulle labbra di Mason si dipinse un ghigno divertito e io continuai a sostenere quegli occhi neri. Erano spenti, come se non riuscissero a esprimere niente di ciò che sentiva ma allo stesso tempo erano profondi e penetranti, capaci di entrarti e leggerti dentro.

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