I raggi del sole illuminarono la mia stanza attraverso le tende bianche. Mi stropicciai gli occhi con le dita e mi guardai intorno. Non dormii benissimo quella notte: mi addormentai ripensando al passato e anche se ormai erano trascorsi molti anni, continuava a tormentarmi.
Mi alzai dal letto e mi diressi nel soggiorno dove Nathan stava già riordinando dalla sera prima.
<<Buongiorno>> cinguettai.
<<Buongiorno a te!>> rispose lasciandomi un'occhiata gioiosa. <<Hai riposato bene?>>
Gli risposi di sì. <<Tu, invece? Ti è passata la sbronza?>> ripensai alla sera precedente e non riuscii a trattenere una risata.
<<Ah, ah, ah. Sei simpatica anche di prima mattina, eh>> rispose lui.Gli diedi una pacca sulla spalla delicatamente e misi a scaldare il caffè.
<<Lo vuoi anche tu?>>
Rispose di sì e ne preparai uno in più.
<<Puoi andare a svegliare Mason? Dobbiamo andare allo SkatePark>> domandò Nathan posandomi un bacio sulla fronte.Lo accontentai ed entrai nella stanza di Mason, controvoglia. Sospirai guardandomi intorno e notai che la stanza non poteva appartenergli più di così: le pareti erano bianche e spoglie, mentre i mobili erano neri, come i suoi occhi, e sopra vi erano dei libri.
Feci scivolare lo sguardo su di lui per accertarmi che stesse ancora dormendo e quando vidi che non si era mosso di un centimetro presi un libro tra le mani e cominciai a sfogliarlo.
<<Stai ficcando il naso tra le mie cose?>>
Sussultai e chiusi il libro per poi rimetterlo al suo posto. Mi girai di scatto appena sentii la sua voce. Il viso sereno che fino a qualche secondo fa giaceva sul cuscino del letto adesso era un fascio di nervi a pochi centimetri dal mio volto.Gli guardai un paio di ciuffi neri che gli cadevano sulle sopracciglia aggrottate.
<<Non stavo ficcando il naso tra le tue cose>> risposi.
<<Sarà meglio così>> mi diede le spalle e notai soltanto in quel momento che non indossava la maglietta.
Passai lo sguardo sulla sua schiena nuda e dissi sottovoce: <<Altrimenti cosa mi fai?>>
Mason girò il volto di lato e mi guardò da sopra le spalle. <<Perché non lo...>><<Mad? Tutto okay?>> domandò Nathan entrando nella stanza.
Tirai un sospiro e lanciai un'ultima occhiata a Mason. <<Sì, non voleva svegliarsi>> passai accanto al ragazzo dai capelli neri e raggiunsi Nathan. <<Vado a finire di fare colazione>> uscii dalla stanza e tornai nel soggiorno.<<Vieni con noi allo SkatePark>> insistette Nathan.
Ma perché ci teneva così tanto a portarmi in quel parco?
<<Ti divertirai, ne sono sicuro... E poi, ci saranno anche i ragazzi di ieri>>
Tirai un sospiro e mi portai alle labbra una tazza di caffè. <<D'accordo>> risposi cedendo alla sua proposta.
Alla fine non sarebbe stato così male: Nathan e i suoi amici erano davvero simpatici e probabilmente mi avrebbe fatto bene stare in compagnia. Tuttavia, se avessi rifiutato di andare con loro sarei stata tutto il giorno chiusa in camera mia con la testa offuscata dai ricordi.Nathan alzò le braccia in aria come segno di vittoria. <<Non ci vuole molto per convincerti>>
Gli tirai un'occhiataccia. <<Hai dovuto insistere per un bel po'>>
<<Sì, ma alla fine hai ceduto>>
Non volevo ammetterlo ma aveva ragione. Alla fine avevo ceduto.Finii di fare colazione e andai in camera a sistemarmi.
Aprii la finestra e notai che per essere febbraio era una bella giornata: il sole splendeva alto nel cielo e non c'era traccia di una nuvola.
Tirai un sospiro a pieni polmoni dando la possibilità all'aria fresca di farsi spazio dentro di me.Poco dopo passai alla ricerca di qualcosa da indossare. Poteva essere anche una bella giornata, ma era comunque febbraio e io non avevo la minima idea di cosa mettere.
Trascorsi davanti l'armadio un tempo che parve infinito ma alla fine optai per qualcosa di semplice: un maglioncino rosso con lo scollo sul seno, un jeans a vita alta che aderiva sulle mie curve e uno stivale nero alto quasi al ginocchio che riprendeva il colore della giacca.
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Il Sole Dopo La Tempesta
Teen FictionMadison ha 17 anni. È sempre stata la più popolare in tutte le scuole che ha frequentato, non le è mai mancato niente ed è sempre stata molto egocentrica. La sua stabilità viene distrutta quando un pomeriggio, tornando a casa da scuola, trova suo pa...