𝕏𝕏𝕀𝕀. 𝙾𝚋𝚜𝚝𝚊𝚌𝚕𝚎𝚜

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piccolo disclaimer: in questo capitolo appariranno il nuovo compagno della madre di Midoriya, Toshiba e sua figlia Stella, più grande dei nostri amati bimbi di qualche anno. Toshiba è un giapponese nato all'estero e la sua precedente relazione l'ha avuta con una americana.

Quando finalmente raggiunsero la soglia di casa, gli parve quasi un miraggio. Le lampade al cancello principale diffondevano una luce soffusa sulla strada buia, attirandoli come falene verso una fiamma con la promessa di un pasto caldo e un letto confortevole in cui riposare. Tutti e tre si sentirono sfiniti, sia nel fisico che nello spirito, e l'unica cosa che desideravano era spogliarsi e gettarsi nella vasca prima di cena per poi collassare a letto e dormire per due giorni.
«Finalmente» sospirò Katsuki, percorrendo il vialetto con rinnovata energia. Nonostante non fosse a casa sua, si sentiva comunque sollevato all'idea di essere di ritorno e di potersi finalmente rilassare, lontano da occhi indiscreti e giornalisti famelici. Ma quando aprì la porta d'ingresso, l'atmosfera all'interno non era esattamente quella che si era aspettato.
Al tavolo della sala da pranzo, vicino all'unica lampada accesa nella stanza, la madre di Izuku e Stella stavano conversando a bassa voce sedute l'una di fronte all'altra, mentre Toshiba, il compagno di Inko era fermo in piedi alle loro spalle, le braccia conserte ed un'espressione greve, che raramente Izuku gli aveva visto in volto nel corso della sua vita.
Il primo a rendersi conto del loro arrivo fu proprio lui, ma invece di accoglierli con il suo solito sorriso gioviale, gli andò in contro con passo deciso, come un toro pronto a caricare, e per un secondo Izuku temette che stesse per aggredirli. Ma qualsiasi fossero le sue intenzioni, vennero placate nel momento in cui i suoi occhi scivolano sul livido violaceo che deturpava il volto di Shōto, che spiccava sulla sue pelle pallida come una macchia d'inchiostro sulla neve. La sua espressione passò da aggressiva, a sorpresa, per poi farsi dura. Sollevò il mento con atteggiamento di sfida, fronteggiando Shōto a testa alta e rivolgendosi a lui in inglese, nonostante sapesse che il ragazzo ancora non comprendeva la lingua alla perfezione.
«Dad!» esclamò Izuku e Shōto si voltò nella sua direzione, le sopracciglia inarcate in un'espressione confusa.
«Cos'ha detto?»
«Che aveva intenzione di picchiarti quando fossimo tornati, ma vede con piacere che ho già provveduto io.» tradusse lui con un sospiro, prima di rivolgersi di nuovo al padre, spiegandogli che non era stato lui a colpirlo ma Katsuki, senza però scendere nei particolari. Di certo suo padre non aveva bisogno di essere messo a conoscenza del loro litigio, né della fuga di Katsuki, per la quale, con molta probabilità, verrebbero ritenuti responsabili lui e Shōto.
Ma col senno di poi, forse sarebbe stato meglio farlo, considerato che Toshiba fraintese inevitabilmente il gesto, dedicando a Katsuki un breve e maldestro inchino e un "Arigatou" che lui sembrò apprezzare più di quanto avrebbe dovuto.

«Shōto» Inko si unì a loro, gli occhi carichi di riprovazione e delusione. «Come hai potuto mettere a rischio il segreto di Izuku in quel modo?»
«Mamma ti prego, non è stata colpa sua-»
«No Izuku.» lo interruppe lui. «Ha ragione, è colpa mia. Mi dispiace per quello che ho fatto. Ho agito senza pensare e me ne pento profondamente.»
«Mi dispiace Shōto, ma le scuse non sono sufficienti.» rispose lei, usando il suo nome con rimprovero, come ogni madre fa con i propri figli, quando si mettono in guaio.
«Inko ha ragione» intervenne Stella, ancora seduta al tavolo. «Avete dato un'occhiata a internet? L'intero mondo parla di voi. E non in modo positivo, ve lo posso assicurare.»
«Sì, lo abbiamo visto.» rispose Izuku mestamente, ancora esitando sulla porta, non così sicuro di avere il permesso di entrare. Ma sua madre gli fece un cenno prima di tornare al tavolo sospirando. Lui si tolse le scarpe in fretta per raggiungerla e si lasciò cadere sulla sedia con aria sconfitta, mentre Shōto e Katsuki presero posto al suo fianco, anche se l'ultimo avrebbe preferito di gran lunga andare a mettersi a mollo nelle placide acque calde della vasca, piuttosto che stare lì a discutere di qualcosa su cui, comunque, non avevano alcun controllo.

𝕀𝕟𝕤𝕚𝕕𝕖 ~ Threesome||TodoBakuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora