È la settima volta in una sola settimana che Manuel è costretto a vedere Simone baciare Andrea fuori la scuola, e si chiede come sia possibile, considerando che loro a scuola non ci vanno neanche sette giorni. Non se ne può neanche lamentare, perché ciò significherebbe ammettere che sta contando le volte in cui gli si presenta quell'osceno spettacolo davanti.
Perché contare le volte in cui il tuo cuore si spezza un po' di più? Manuel non lo sa.
Probabilmente cerca di capire quanto a lungo potrà resistere.In realtà, non può lamentarsi di nulla che non sia sé stesso e la sua vigliaccheria.
Più volte ha sentito su di sé gli sguardi di Laura e Chicca. Sguardi di compassione. E se c'è una cosa che Manuel odia più di Andrea, è la compassione negli occhi di chi lo guarda mentre quel ragazzo si porta via, giorno dopo giorno, quello che è sempre più certo sia l'amore della sua vita.Manuel sente di impazzire sostanzialmente perché il suo rapporto con Simone non è cambiato. Forse si sentirebbe meglio se l'amico avesse deciso di evitarlo, una volta iniziata la relazione con Andrea; avrebbe sofferto come un cane, ma almeno avrebbe potuto farlo da solo, e senza avere l'altro costantemente intorno, come un fastidiosissimo promemoria dei suoi sentimenti. Gli sembra quasi uno scherzo del destino, una punizione divina, insomma la vendetta di qualunque entità governi il mondo, perché da quando Simone si è fidanzato - parola che lui non vuole neanche sentir pronunciare - gli sta più appiccicato di prima. Tant'è che Manuel crede davvero che i suoi sentimenti siano svaniti del tutto e che per il più alto ora lui rappresenti soltanto Manuel il suo migliore amico.
Non perde occasione per abbracciarlo, per passarlo a prendere per andare a scuola insieme, quando non c'è Andrea ad accompagnarlo, per invitarlo addirittura alle sue partite di rugby.
Manuel ha dovuto persino sopportare di studiare insieme ad Andrea, che frequenta il primo anno di università, perché Simone ha ritenuto opportuno invitarlo ad unirsi a loro in un pomeriggio in cui stavano ripassando per la verifica di latino.In quell'occasione aveva pensato che non ci sarebbe stato nulla di male a trascorrere una giornata con il suo amico e il suo ragazzo, se non fosse però che tale amico causa nel suo stomaco un uragano tropicale ogni volta che i loro occhi si incrociano.
Un martedì, all'uscita di scuola, le cose cambiano drasticamente per Manuel. È un giorno come un altro, ma non per lui, né per Simone.
Quest'ultimo è stato particolarmente affettuoso durante le ore di lezione, gli ha portato la sua bevanda preferita durante la ricreazione e ha diviso con lui il suo panino. A Manuel sembrava di sognare e si era chiesto, per tutto il tempo, quando si fosse ridotto così per quel finto rugbista, cresciuto nelle mischie - parole sue - alto quasi due metri che non avrebbe fatto male ad una mosca.
All'uscita da scuola però, ad attenderlo c'è Andrea, il quale ha con sé un mazzo di fiori.Nulla di eccezionale, se non fosse che le parole che Laura sussurra all'orecchio di Manuel fanno accartocciare il suo cuore.
«È il loro primo mese insieme oggi.»
Glielo comunica con una voce che a Manuel ricorda quella che annuncia i treni in stazione. Fredda, distaccata. O forse è semplicemente come lui si sente.
Che cosa deve farci con quell'informazione?
Perché Simone si comporta quasi come se fosse lui, e non Andrea, il suo ragazzo e poi si fionda tra le braccia di quest'ultimo non appena lo vede?
Manuel è deciso a chiarire definitivamente questa faccenda, non è disposto ad avere solo un po' di Simone, a condividerlo. L'ha capito da un po', l'ha capito quando è sceso a patti con i suoi sentimenti. L'ha capito un pomeriggio di Aprile, quando ha visto Simone aprire gli occhi dopo tanto tempo, e guardarlo con uno sguardo che diceva una sola cosa: guardami, ti prego, vedimi, perché tu per me esisti, e pure parecchio.
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Moth to a flame
Fanfictionsimuel ft. moth to a flame di The Weeknd o anche, Manuel che cerca di riconquistare Simone e Simone che non se ne accorge