Ci penso un po' prima di parlare perché non voglio azzardare ma non riesco a fare finta di niente "vi ospito io, ho abbastanza camere e bagni per tutti" vic sembra una bambina contenta che però si deve contenere e guarda Damiano nella speranza che lui accetti la proposta.
D "ma sei sicura? non è che poi ci sono casini? "
"no no tranquilli non c'è alcun tipo di problema, avviso un taxi e andiamo a prendere la vostra roba e poi andiamo a casa" vic esulta e mi salta addosso io ovviamente sembro un manichino ma compenso con una risata.
V "se vede che sei de Milano sei fredda come 'n ghiacciolo"
"eh lo so non lo faccio apposto" e ci mettiamo a ridere
Et "finalmente una nel gruppo che è normale" lo guardo e gli sorrido
Il taxi si ferma sotto l'hotel "Vi aspetto qui" i ragazzi se ne vanno io rispondo ad alcuni messaggi avviso Eva e decido di prendere due pastiglie perché so che non sarò nella mia zona di confort e in più la serata è stata pesante ed essendo parecchio agitata preferisco prevenire eventuali attacchi, nel mentre che mi porto alla bocca due pillole entra in macchina Damiano
D "Athena guarda che non sei obbligata davvero non ci sono problemi se non te la senti"
"ma che stai dicendo, non è per voi, davvero stai tranquillo" rimaniamo in silenzio poi però mi viene un dubbio
"scusa, come fai a sapere che ho preso degli ansiolitici se non hai visto ne le pastiglie ne la confezione?"
D "perché ho sofferto anche io di attacchi di panico per molti anni e li ho dovuti prendere, inoltre se ti ricordi prima ho sentito Eva che ti parlava di una dipendenza e non ci vuole molto a capire" annuisco e sposto lo sguardo fuori dal finestrino.
Senza dire niente si siede di fianco a me, io faccio finta di niente continuando a guardare fuori.
D "guarda che non ti sto giudicando"
"Lo so e forse mi mette più in soggezione questo perché non so come comportarmi, sembrate usciti da un mondo parallelo" continuo a guardare fuori mentre parlo
D "addirittura ? guarda che siamo egocentrici se dici che siamo unici ci crediamo" capisco che lo fa per sdrammatizzare perché inizia a diventare pesante la situazione e ci mettiamo a ridere e quello è l'unico momento in cui mi giro per guardarlo.
Finalmente salgono anche gli altri e Vic si siede di fronte a me
V "ti prego adesso posso dirlo?"
all'inizio non capisco poi mi ritorna in mente l'episodio del bagno e mi metto a ridere facendo cenno di sì con la testa
V "so una cosa che voi non sapete"
E "tipo?" mi fa morire quanto questo ragazzo è simile a me, è troppo divertente vederlo di fianco a vic che è l'opposto
T "eddai che palle che sei dillo"
V "Lei non si chiama Athena" dice indicandomi e facendomi morire dalle risate
D "che vor di che nun te chiami Athena?" mi guarda divertito
" eh no non è il mio vero nome"
V " no aspe lo devo dire io se no non me la posso menare" continuo a ridere e ascio la parola a lei
V " signore e signori diamo il benvenuto a Camilla" dice mimando una microfono e poi applaude da sola
E "ma davvero?"
"si giuro, è il mio vero nome"
T " ci sta un sacco è figo, in effetti hai la faccia da Camilla"
D "ma scusa chi è che lo sa che ti chiami così?"
"Solo i miei, mio fratello, Eva e Laura perché essendo il mio avvocato necessitava i miei documenti"
V "e iooooo" io scoppio a ridere
"e Vic che l'ha sentito da Eva in bagno, fortunatamente non c'era nessuno, quindi mi raccomando in pubblico Athena"
T "croce sul cuore"
Dopo mezz'ora di viaggio dormono tutti tranne me e Damiano
D "perché usi Athena come nome?"
"Perché il mio nome mi piace molto e piace molto a mia madre quindi preferisco sia una cosa privata"
D "sì ha senso, mi piace di più di Athena"
Ancora 20 minuti e finalmente arriviamo a casaQuesto è quello che si vede una volta entrati nel cancello, quello che mi piace di questa casa è che ha una marea di stanze su piani diversi che sono però scollegate una dall'altra, come se la base fosse la stessa però con piani scollegati ad altezze diverse e su lati diversi della casa. Entriamo e veniamo accolti dal grande salone, chiudo a chiave la porta e faccio accomodare i miei ospiti sul divano:
"Volete qualcosa?"
V "un bicchiere d'acqua per favore" anche gli altri si aggregano alla richiesta di Vick
"dai venite in cucina così vi faccio vedere la casa, comportatevi come se fosse casa vostra, se avete fame o sete venite tranquillamente senza chiedere e se non trovate qualcosa chiedetemi" verso da bere e a tutti e poi faccio fare il giro della casa partendo dalle camere in modo da far lasciare i bagagli ad ognuno nella propria. L'ultima parte che faccio vedere è il piano interrato composto da una palestra e uno studio in cui io personalmente incido gran parte delle canzoni
D "wow questo sì che è figo"
"vi ho fatto vedere tutto perché mentre eravamo in macchina mi ha scritto Eva dicendomi che dovrete stare qui fino alla fine della fashion week, quindi benvenuti" sorrido e mi giro torno in sala e mi lancio sul divano
T e ET "Noi andiamo a letto grazie di tutto"
"E di cosa, buona notte"
Vic si lancia di fianco a me
V "come cazzo fai a vivere da sola in una casa così grande?"
"Va beh non sono sempre sola, in realtà molte volte o Eva o Laura magari si fermano perché lavoriamo per più giorni consecutivi, altre volte sono il mio truccatore e il mio parrucchiere che si fermano perché magari il giorno dopo bisogna partire presto per qualche evento. E poi a me piace stare da sola "
D "me sa un po' de cazzata l'ultima parte"
"Perché scusa?"
D "secondo me te caghi proprio de rimane da sola"
"Senti romano inizi a starmi sul cazzo lo sai?" lui sghignazza io e vic invece rimaniamo in silenzio, lei perché si sta addormentando e io perché continuo a non capire come cazzo è possibile che mi analizza così bene
MI alzo senza dire una parola e dopo essermi fatta una tazza di tisana calda vado verso la mia camera e prima di iniziare le scale do la buona notte agli ultimi due che sono rimasti sul divano.
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Ho bisogno che vivi
Teen FictionNon per tutti il successo e' bello come sembra sulle storie instagram Ho sempre imparato fin da piccola a dover combattere ed entrando in questo mondo e' diventato sempre piu' difficile riuscire a togliere tutte quelle maschere che la vita mi aveva...