Jungkook non approvava quella scelta, era stato costretto a farlo, ad accettarla, lo aveva fatto solo ed esclusivamente per suo fratello.
Jin si sarebbe trasferito momentaneamente al villaggio, dovevano prepararsi per un'eventuale imboscata da parte di suo fratello.
Il branco avrebbe difeso Jimin e Jin, perché se il vampiro era importante per il primo lo diventava anche per loro in automatico.Jimin e Jin dopo tutte le rassicurazioni di Jungkook erano riusciti ad andare a recuperare alcuni oggetti nel castello del vampiro.
Non doveva prendere chissà che cosa, ma voleva portare con sé alcuni oggetti a cui teneva particolarmente.
Anzi era legato ad un solo oggetto in particolare.
Era la copia di una collana, uguale a quella che portava al collo, voleva ridarla al suo proprietario.
Era un semplice cordino con due J come ciondolo, le loro iniziali.
Era la cosa più cara che aveva, l'unica cosa che gli rimaneva della sua vecchia vita.
La sua collana la teneva sempre nascosta sotto le maglie, era importante che sapesse solo lui della sua esistenza, come se mostrarla significasse condividere anche il suo valore.
Quando era seduto sulla sua finestra la teneva sempre tra le mani, accarezzava quelle due iniziali, ne traeva forza, l'amore racchiuso era la sua speranza.
Era sempre stata il suo portafortuna, anche nel dolore gli aveva dato coraggio.Gliela avrebbe mostrata al suo Jimin appena gli avrebbe consegnato la sua.
Il vampiro era tutto euforico, Jimin mi mise a ridere vedendo il vampiro con il sorriso in volto, era ancora più bello.Arrivarono all'ingresso del castello, Jin prese la mano del suo licantropo e andarono quasi correndo nella stanza del vampiro.
Le loro mani si sciolsero solo per permettere al vampiro di andare verso il suo comodino, aprì il cassetto e sorrise quando vide la collana.
Finalmente sarebbe tornata al suo posto, non gli sembrava vero, la afferrò e andò verso Jimin.La tenne chiusa nel suo pugno e sfilò da sotto la maglia la sua collana mostrandola a Jimin.
"Questa è importante per me, è la promessa che ci siamo fatti in passato". Aprì il pugno e gli mostrò la collana.
"Questa era la tua, mi piacerebbe che la indossassi, ma non sei costretto a farlo se non te la senti". Disse Jin con la voce tremante."Me la metteresti Jin?". Disse dolcemente Jimin guardando il vampiro, che a quelle parole sorrise ampiamente.
Si mise dietro di lui e gli legò la collana, le sue dita sfiorarono il suo collo e provocò dei brividi lungo la spina dorsale di Jimin.
Fu più forte di lui, Jin gli baciò il collo candido e Jimin sospirò per quel tocco, per la delicatezza di quelle labbra carnose.
Visto che il gesto fu ben accettato continuò a baciare quella pelle così calda, un contrasto pazzesco con la sua freddezza.
Mise le mani sui fianchi di Jimin e lentamente lo voltò verso di lui, gli prese il viso tra le mani, e a pochi centimetri dalle sue labbra disse."Non c'è niente e nessuno più bello di te. Mi sento così fortunato sei meraviglioso sotto ogni punto di vista". La dolcezza delle sue parole scaldarono il cuore di Jimin.
"Sono felice di essere stato destinato a qualcuno di così speciale". Disse Jimin dolcemente. Era veramente contento di scoprire le sfumature di un amore appena sbocciato. Pian piano lo avrebbe amato come nella vita precedente, ne era certo.
"Tu sei speciale. Io ho così paura di non meritarti". Disse accarezzandogli una guancia.
"Smettila di tormentarti inutilmente. Io voglio approfondire il nostro rapporto". Disse Jimin sorridendo, asciugando la lacrima che era sfuggita dagli occhi del vampiro.
Stavano continuando a sorridersi, a guardarsi negli occhi, erano nella loro bolla.
Sembrava quasi che la scena si stesse ripetendo, qualcuno era entrato nel castello, e loro non lo avevano percepito.
L'intensità dei loro sentimenti aveva isolato tutto ciò che li circondava, ovattando suoni ed odori.
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Reincarnazione (Jinmin)
FantasyJin era seduto sulla finestra del suo enorme castello, con la gamba a penzoloni fuori da essa e lo sguardo fisso nel vuoto, avrebbe voluto saltare giù, schiantarsi nel suolo, spezzarsi, morire. Ma tutto questo per lui non era possibile, poteva conti...