𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝟼

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~ [𝙎𝙘𝙚𝙡𝙜𝙤 𝙡𝙪𝙞] ~


Non sapeva perchè l'avesse fatto.

Non sapeva perchè si fosse interessato tanto alla questione.

Non sapeva perché ora la sua mano stava tenendo la giacca persiana che il padre aveva addosso.

Sapeva, però, che non voleva vederlo morto.

Non voleva vedere la testa di quel ragazzo cadere, inseguita dal sangue colante, dentro a un cestino di vimini.

Cosa doveva interessare a lui di quel panettiere? Quanto ci aveva parlato nella sua vita? Qualche mese?

Eppure non appena incontrò di nuovo, dopo anni, quegli occhi cremisi, così simili ai suoi, rivide lo sguardo di quel bambino terrorizzato intento a nasconderlo in un sacco di farina.

Rivide le lacrime della prima notte in cui dormirono assieme.

Rivide l'asino, il carretto, il mulino, la casa sull'albero.

E rivide quel dannati papaveri rossi.

Gli occhi di tutti erano puntati sul suo corpo fremente e terrorizzato.

Gli occhi di tutti, meno che i suoi.

Questi erano serrati, come ad aspettare che quella lama gelata colpisce il suo collo pallido.

Eppure lo aveva sentito, Katsuki lo sapeva.

Stava solo facendo finta di niente, lo stava evitando, e questo lo fece arrabbiare.

«Come scusa?»

La voce di suo padre raggiunse ovattata le sue orecchie.

La mano di Ochako Uraraka raggiunse la sua spalla tremolante, alla ricerca di un possibile gesto consolatorio, del quale però Katsuki non aveva bisogno o almeno così credeva.

Non riusciva a controllare tutta quella tensione.

Quante probabilità c'erano di rivederlo? Di ritrovarlo dopo tutti quegli anni? Londra era grande, il regno era grande e lui non si era mai spostato.

«Ho detto: “Fermi”.»

Cercò di riprendere fiato mentre suo padre lanciava delle occhiate al povero boia troppo confuso per capire quello che stava succedendo.

Chiuse gli occhi e non appena li riaprì scostò la mano di Ochako dalla sua spalla.

Non aveva bisogno di conforto. Non ne aveva mai avuto.

Scese in gran corsa gli scalini che lo dividevano dalla folla intanto che sua madre lo richiamava all'ordine.

Non l'ascoltò.

Camminò in mezzo a tutti quelli che si erano radunati in piazza e non gliene importò nulla.

Non gli importò di molte cose in quel momento, a dir la verità.

Non gli importò della folla, non gli importò dei bisbigli sussurrati, non gli importò dei richiami detti a bassa voce da sua madre.

Voleva solo raggiungere quel piccolo ammasso insulso di capelli bruni e così fece.

Salendo le scale, allontanò con un semplice gesto il boia che teneva ancora in mano l'arma per il processo.

Si posò davanti a Eijirou e, senza chiamarlo, rimase lì, a osservarlo in religioso silenzio finchè suo padre non ordinò alle guardie di scacciare la folla e sua madre non lo raggiunse assieme a Ochako e alla famiglia di questa.

💢𝔽𝕖𝕒𝕣 𝕠𝕗 𝕕𝕒𝕣𝕜 - кιяιвαкυDove le storie prendono vita. Scoprilo ora