capitolo 23: ciondolo

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𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼

Questa mattina era molto nuvolosa, segno che per fino il tempo mi ha capito che giornata sarebbe stata oggi. Ieri abbiamo ballato fino alle 2 e la favola si è conclusa con me e Mattheo, che ci aggrovigliavamo nelle coperte desiderosi di possederci entrambi. Il sole illumina la stanza e i miei occhi si posano su quelli, ancora chiusi di Mattheo, che dorme abbracciato al cuscino. Sposto leggermente due ciuffi ribelli e mi copro con il lenzuolo, mentre mi avvicino a lui e lo bacio dolcemente. Prima la fronte, il naso e la bocca ... per poi continuare. Mi stacco subito dopo,  ma un verso roco esce dalle sue labbra 

-continua- mi disse calmo, con ancora gli occhi chiusi e un sorrisetto bellissimo.

Sorrisi e li diedi un altro bacio, che lui ricambiò aprendo gli occhi e buttandosi su di me. 

-buongiorno anche a te amore- sorrisi, ritrovandomi sotto di lui al sicuro 

-buongiorno amore- mi rispose, mentre avevo il suo volto a pochi millimetri da me 

Purtroppo le nostre strade si dovevano separare oggi, due settimane senza vederlo... saranno infernali. Sapevamo entrambi a cosa ricorrere in queste due settimane, ma nessuno dei due lo dava a vedere.

-hai preparato tutto?- mi chiese giocando con una ciocca dei miei capelli e io annuì malinconica  -dai amore vedrai che due settimane passano in fretta- mi disse posando due dita sotto il mio mento 

Annuì incredula per poi baciarlo e alzarmi dal letto. Anche se vorrei restarci a vita
Lui si sarebbe direttamente smaterializzato a villa Riddle, insieme a Tom.. JJ, Blaise e Pansy sarebbe stati con le famiglie, perfino Draco. Loro avevano il treno un'ora dopo di me ed io sarei partita tra meno di un'ora. Decisi di iniziarmi a preparare.
Andai in bagno e feci la mia solita routine, dopodiché mi recai nell'armadio e presi qualcosa di "accettabile" per mio padre. 

Decisi di non truccarmi, misi solo una crema idratante

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Decisi di non truccarmi, misi solo una crema idratante. Questa giornata già era triste di suo.
Riposi le ultime cose in valigia e mi portai tre felpe di Theo rubate. Mentre chiudevo la valigia, due mani si posarono sui miei fianchi e dei baci umidi iniziarono a passare per il mio collo, spostando il maglioncino. 

-le felpe non si rubano piccola Elle- sussurrò roco, senza staccarsi da me. 

-è un modo per tenerti con me piccolo Theo- sussurrai anch'io trasportandomi in quei baci. Non resistetti, mi girai e lo baciai con una foga assurda. Mi mancherà tantissimo


Presi le ultime borse e, con l'aiuto di Mattheo, scesi giù dove mi aspettavano anche i ragazzi. Mattheo mi avrebbe accompagnato fino al treno. Li salutai uno a uno e perfino Pansy aveva le lacrime agli occhi. Non credevo di legare con delle persone così. Ero programmata a non amare, a non unirmi... ma forse sono uscita dal mio senso di programmazione. Sono  uscita dal mio senso di appartenenza, perchè ho trovato finalmente il mio.

-treno in arrivo- urlò dall'auto parlante della stazione, e una fitta mi attraversò il cuore.  

-ci siamo- sussurrai mentre Mattheo posava la valigia  

-per ogni cosa scrivimi amore, io sarò sempre lì con te- mi disse per poi baciarmi la fronte con un senso di delicatezza -ti amo piccola non dimenticarlo mai- aggiunse incastrando per l'ultima volta i sui occhi nei miei 

-anch'io Mattheo- dissi -non immagini quanto- sussurrai trattenendo le lacrime

Poi le nostre mani si staccarono e salì sul treno. Le portelle si chiusero e io avevo gli occhi incastrati in lui.
Il treno iniziò a muoversi, piano piano e il suo sguardo mi sfuggiva sempre di più. Il treno correva e lui si mise a correre con esso, fino alla fine. Dove si fermò, e persi quegli occhi marroni. 

*

Finalmente ero arrivata a casa. Ma dire "finalmente" è una parola bella che buona. Naturalmente mio padre, si farà vivo a cena e così sarà per il resto delle vacanze. Solo colazione, pranzo e cena... senza dialogo. Senza sentimenti, senza vita

tre giorni dopo.... 
come ogni mattina sogno di svegliarmi tra le braccia di Theo o almeno percepire il suo calore. Oggi è la vigilia di natale e l'avrei aspettata come ogni anno. Per un eccezione: JJ.
Ogni anno veniva da me, aspettavamo il natale e ridevamo scartando regali buffi.. ci regalavamo sempre le cose più stupide per poi ridere e insultarci avvicenda.
Quest'anno non riesce a venire e la cosa mi fa impazzire. Mattheo è da tre giorni che non mi scrive e io li ho solo mandato una lettera ieri, forse è suo padre che blocca le cose. Ma io senza sentirlo non riesco a stare. Arrivo in sala da pranzo e come routine aspetto mio padre, arriva, mangiamo e si ritira nel suo studio. Non c'è dialogo, non ci sono sguardi... ma solo un incrementata voglia di urlarli ogni volta in faccia.
Mi alzo e vado verso il giardino dove inizia a riempirsi di neve, per questa sera dovrebbe portare una forte nevicata.
Passano le ore e manca meno di cinque minuti alla mezzanotte.
Appoggio il libro e mi alzo dalla poltrona in biblioteca. Infilo una felpa, metto gli stivali e il capotto per recarmi in giardino; percorro il sentiero ghiacciato e vado nella parte della serra dove c'è la piccola tomba di famiglia. Sotto la generazione di parenti sconosciuti, ormai dimenticati, scorgo il nome di mia madre e mia sorella. Accarezzo la scritta e, levando un po' di neve, scorgo la loro foto con ancora il loro bellissimo sorriso.
Vedo il mio orologio al polso che suona: è natale.
Alzo lo sguardo verso il cielo e noto i fiocchi di neve scendere piano piano, sulle lastre della serra, per poi abbassarlo e posizionarlo sulla foto.

-buon natale mamma e sorellina- pronunciai con la voce leggermente intimorita, da una lacrima solitaria 

L'asciugai in fretta e mi alzai da dov'ero seduta, per ritornare nella mia camera. Ma qualcosa blocca il mio cammino.
Vedo una presenza, o meglio un ombra nera, farsi largo tra i cespugli di rose. Con la neve non riesco a vedere bene. Metto una mano nel capotto, dove prendo la bacchetta e la estraggo.  

-chi è?- domandai all'ombra, iniziando a puntare la bacchetta pronta a scagliare un incantesimo. 

Pian piano, l'ombra si fa sempre più grande e si avvicinò sotto la luce della luna. Abbassai la bacchetta e gli occhi mi divennero lucidi, solo ora notai chi era quella figura piacevole.

-Mattheo?- chiesi incerta con un mano sulla bocca dallo stupore 

-si piccola- pronunciò, facendo spuntare un sorriso sulle sue labbra.  

Due secondi ed ero tra le sue braccia, calde, stringendolo a me e inalando il suo profumo.  

-se ti vede mio padre ti uccide- dissi subito dopo preoccupandomi, staccandomi da lui bruscamente. 

-anche il mio.. ma sarò veloce, Tom mi sta coprendo- disse vagando tra la tasca dei pantaloni. Spostando il cappotto.  Dopo un po' tirò una scatoletta di velluto -buon natale piccola- e me la porse 

Allungai le mie mani e la presi tra le sue fredde. L'aprì e scorsi un ciondolo con il serpente argentato, con sopra inciso, in piccolo, c'era la scritta "𝗆𝗒 𝖿𝖺𝗏𝗈𝗋𝗂𝗍𝖾 𝖽𝖾𝗏𝗂𝗅". lo guardai con stupore per poi sorriderli  e lo baciai. 

-io non ho niente al momento- confermai impacciata, abbassando lo sguardo 

-tu sei l'unico regalo della mia vita Elle Perez- disse per poi baciarmi subito dopo. 

Quelle labbra calde che volevo da tempo, finalmente erano lì mentre le sue mani tornarono sui miei fianchi. Era un bacio rubato e lento, ma che durò poco. Abbassò lo sguardo, mi baciò la fronte e  poi pian piano si allontanò, scomparendo nella neve di quella serata Natalizia. Lasciandomi lì a stringere quel piccolo dono. 

𝑇h𝑒 𝑑𝑎𝑢𝑔h𝑡𝑒𝑟 𝑜𝑓 𝑡h𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑖𝑙 / 𝑀𝑎𝑡𝑡h𝑒𝑜 𝑅𝑖𝑑𝑑𝑙𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora