Nubi cariche di pioggia si avvicinano alla spiaggia mentre il rombare dei tuoni diviene più minaccioso ogni minuto che passa. Louis guarda il cielo e capisce che l'idea del bagno notturno dovrà aspettare. Ma ad Harry non importa. Non sente niente altro che quella voce tagliente rimbalzargli in testa, senza tregua. Non è più neppure sicuro che il cuore gli batta nel petto.
"Ascolta, mi dispiace. Okay?" tenta Louis "Però dobbiamo andarcene, Harry. Tra poco pioverà."
Ma all'interno di Harry la tempesta è già iniziata. Non riesce a rispondere, è in grado solo di guardare nel vuoto. L'amore della sua vita gli ha appena strappato il cuore dal petto, e come ha potuto fargli questo?
"Come hai potuto farmi questo?"
"Dai Harry, ieri ero veramente ubriaco. È capitato e non è contato niente. Non te la prendere. Neanche mi ricordo che faccia avesse."
Tradito con uno di cui non si ricordava neanche il volto. Harry stringe la sabbia umida tra le mani mentre i pochi muscoli rimasti rilassati si flettono.
Louis gli si siede accanto e gli passa un braccio intorno alle spalle.
"Sei bellissimo al chiaro di luna."
Harry non si muove. Il peso dell'amore che prova, lo schiaccia, non lasciandogli scampo. Due sentimenti stanno lottando dentro di lui. La rabbia, lei che prende a pugni l'amore, e quest'ultimo che ricambia con delle patetiche scuse.
Ci riprova Harry, tentando di modulare la voce per non far trasudare la disperazione. "Come hai potuto farmi questo?"
Quando Louis capisce che non se la caverà lasciando perdere, si scansa.
Il distacco crea una voragine nello stomaco di Harry e il respiro aumenta la sua corsa. Si allaccia le braccia intorno alle ginocchia, nel tentativo di tenere insieme i pezzi.
La sua mente incomincia a vagare e si sofferma a un paio di settimane prima, quando lui e Louis hanno fatto l'amore per la prima volta. Louis è stato miele sparso addosso, dolce e languido. Ha accolto il suo amore e la sua anima. Lo ha guardato per tutto il tempo, non smettendo mai di baciarlo e di accarezzargli i capelli. Hanno dormito abbracciati, e la mattina seguente, dopo aver rifatto l'amore, hanno mangiato croissant insieme sulla veranda, in silenzio. Sì sono beati del ticchettio della leggera pioggerella estiva. Harry ha capito il significato della parola felicità quella notte. Ha vissuto e sorriso come mai prima d'ora. Adesso invece si ritrova seduto sul bagnasciuga, ridotto a un ammasso di dolore e umiliazione.
Si era sentito legato a Louis come a nessuno, e trovarlo era stato come ritornare a casa dopo aver percorso una lunga strada. Si conoscevano da appena un mese, ma ad Harry sembrava una vita.
Louis lo fissa mentre gli sfiora il braccio. "Facciamo un giro, ti va?"
Harry non risponde. Si alza e inizia a camminare, trascinandosi. Louis lo segue a capo chino, e invece di affiancarlo rimane dietro di qualche passo.
La salsedine sulla pelle e il rumore del mare, per Harry adesso non sono più qualcosa da ricordare, ma una gabbia da cui fuggire.
"Allora? Mi parli?"
"Non ho niente da dire."
"Parlo io?"
"Hai già detto tutto, Louis."
E quel tutto è il male fin dentro le ossa.
Louis lo raggiunge spinto da una forza che non sapeva di avere. "Devi ascoltarmi" gli dice facendolo voltare.
"Sì? Allora dimmi."
"Non qui. Sta per piovere. Vieni con me."
"Che differenza fa? Sta già piovendo! Non riesci a capirlo?" Harry si indica il cuore mentre un lampo li illumina, ma quella luce non può certo contrastare il buio che Harry ha dentro. Louis scorge le prime lacrime sul viso dell'altro e decide di trascinarselo dietro fino alle cabine dello stabilimento.
"Entriamo e parliamo un attimo, ti prego."
Harry si muove come un automa. Entra e si lascia cadere a terra mentre i singhiozzi si fanno più forti. Louis lo prende da un polso e lo costringe a rialzarsi, rimanendo delicato. Gli bacia le lacrime, e lo stringe tra le braccia. È una sorpresa per entrambi che Harry non lo scansi.
"Scusa." gli sussurra all'orecchio mentre con una mano gli abbassa il costume e con l'altra si leva il suo.
Gli preme il corpo nudo addosso, accarezzandogli le natiche. Le labbra si posano sul petto costellato di tatuaggi. Harry lo guarda, e più lo guarda più il dolore aumenta. Come ha potuto fargli tanto male, se adesso vuole fargli del bene? Come può una persona prendersi una tale cura di te, se poi riesce a rimpiazzarti in un attimo?
Louis si prende un momento prima di baciare le labbra di Harry. Le osserva timoroso, come se fossero una meta ambita a cui però non sa se può ancora avere accesso.
Si avvicina cauto, il petto gli arde dall'emozione. Le ha baciate migliaia di volte, ma gli sembra tutto nuovo, illuminato da una luce diversa.
"Vuoi farlo quindi?" la voce di Harry si fa tagliente.
"Con te, sempre."
E Harry fa l'amore come se fosse un altro, un qualcuno senza più l'anima. Louis dal canto suo, neanche se ne accorge, preso com'è dalla frenesia di prendersi cura di lui, di sentire le sue carni attorno. Quello che Harry non sa, è che anche Louis non ha mai fatto l'amore così. È come se l'attenzione per ogni particolare fosse questione di vita o di morte. I baci prima dolci, poi famelici, le carezze che diventano cingere, graffiare, aggrapparsi, con ogni muscolo, a quella meraviglia che per lui è Harry Styles.
L'odore salmastro che impregna la cabina viene sostituito da quello del sesso, e il rumore dei tuoni pare placarsi, rimpiazzato dai gemiti di entrambi.
Louis passa un dito sulle labbra di Harry, e: "Vieni con me" lo supplica, senza mai distogliere lo sguardo.
E Harry obbedisce, inclinando la testa indietro, preparandosi a essere scosso dall'orgasmo. Vengono insieme, e Louis, dopo aver osservato ogni sfumatura del piacere di Harry, si abbandona sul suo petto ampio. Restano in silenzio per un tempo indefinito, avvolti solo dal rumore della pioggia che ha iniziato a battere sul legno consunto.
"Sai perché ti ho fatto questo?" sussurra Louis ad un certo punto. Alludendo al tradimento. Non ottenendo risposta, continua, ma senza mai alzare il viso per guardarlo.
"Beh, perché mi sono reso conto di amarti. E volevo provare a me stesso che sono più forte di questo sentimento, e che non mi farò piegare come è successo in passato. Ma ho sbagliato tutto Harry, tutto."
Harry scoppia a piangere e dopo essersi scrollato Louis di dosso, si schiaccia contro la parete della cabina e si porta le mani al volto. Quest'ultimo gli piomba addosso stringendoselo tra le braccia.
"Devi perdonarmi."
Harry grida, "No, Louis, non voglio."
"Devi farlo. Non posso vivere senza di te."
"Era questo che pensavi mentre scopavi un altro?"
"Sì, era questo. Neanche sono andato fino in fondo. Neanche l'ho baciato quel coglione. Il tempo di capire che non sono più forte di questo sentimento, che mi sono rivestito e me ne sono andato."
Harry riapre gli occhi e lo fissa, e anche se non vorrebbe, negare che sul volto di Louis non vi è traccia di menzogna, sarebbe impossibile. Si asciuga le lacrime e volge lo sguardo verso il mare in tempesta. C'è un arcobaleno in lontananza, ed è quando ad Harry spunta un sorriso nel guardarlo, che capisce.
Capisce che il suo viaggio di vita insieme a Louis, è appena iniziato.
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Thunders in the rainbow
FanfictionMa all'interno di Harry la tempesta è già iniziata. Non riesce a rispondere, è in grado solo di guardare nel vuoto. L'amore della sua vita gli ha appena strappato il cuore dal petto, e come ha potuto fargli questo?