Capitolo 10

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Mi ero abituata ad ignorare Niall, semplicemente non rispondevo più alle sue provocazioni, non lo salutavo più e non gli rivolgevo la parola, però mentre non poteva vedermi lo osservavo spesso, mi piaceva guardarlo, era come un puzzle messo tutto in disordine e io stavo lì a cercare di aggiustarlo, mi chiedevo spesso cosa nascondesse, ero sicura che c'era un lato di lui che in pochi conoscevano e che doveva fargli del male anche al solo pensarci.
"Allora, pronti per questa sera?" Chiese Em
Quella sera ci sarebbe stata quella stupida serata in banca, erano passati quindici giorni eppure a me sembravano mesi.
"Si" risposi secca, il solo fatto di dover passare la serata con Niall mi mandava fuori di testa. Lui non rispose e si limitò ad annuire continuando a bere la sua birra e ad oziare sul divano.
"A proposito, ti passo a prendere alle 20:00" disse rivolgendosi a me, non risposi e mi limitai a sbuffare, sentii Harry ridere e lo incenerii con lo sguardo.
"Vado a prepararmi! Ci vediamo domani ragazzi" dissi salutando tutti
"Buon fortuna per stasera" disse Liam
"Me ne servirà molta" dissi uscendo fuori.
Quel giorno ero andata a piedi, avevo voglia di camminare e di respirare un po' d'aria, così mi incamminai piano verso casa mia.
Dovevo rilassarmi e cercare di far passare la serata senza litigare con quel biondo arrogante, dovevo armarmi di molta pazienza.

Ero pronta da un quarto d'ora, per la grande occasione indossavo un lungo abito rosso che mi faceva sentire davvero sexy.
Quando sentii suonare il clacson capii che Niall era arrivato, presi la borsa e chiudendomi la porta alle spalle, mi indirizzai alla macchina.
"Ciao" disse Niall
Salii in macchina cercando di aggiustare il lungo vestito, senza strapparlo.
"Ciao" risposi indifferente
Non parlammo più e il viaggio mi sembrò infinito.
Quando arrivammo venne ad aprirmi lo sportello e mi aiutò a scendere, quel gesto mi stupii ma non mi feci assalire da finte speranze, in ben che non si dica sarebbe tornato il solito stronzo di sempre.
"Grazie" dissi senza alcuna emozione
"Sei bellissima stasera" mi sembrò che fosse timido, e mi fece tenerezza il modo in cui mi disse che ero bella.
"anche tu stai bene" dissi semplicemente, indossava un semplice vestito nero ma stava davvero molto bene.
Mi porse il braccio e io mi aggrappai a lui, ci incamminammo verso la grande ed elegante banca, non ci credevo che stavamo davvero provando a rubare qui, ero abbastanza impaurita ma quei soldi mi servivano.
Quando entrammo spalancai la bocca in segno di stupore, era tutto così elegante, e tutti erano così meravigliosamente ben vestiti, sembrava il mondo perfetto.
"Concentriamoci e perlustriamo un po' il posto, poi potremmo divertirci tranquilli" disse Niall
"Ok"
Mi staccai da lui e cominciai a camminare per la grande sala.

Ero al bancone del bar a bere, avevo già perlustrato un po' la banca, era piena di telecamera, le vie d'uscita erano tante ma tutte erano estremamente sorvegliate, solo due uscite mi parvero adatte al nostro piano ma su questo avevo bisogno del consiglio di Jack.
"Ehi" disse Niall avvicinandosi a me e ordinando un drink
"Come ti sembra?" Chiese
"Finiremo in galera" dissi con un piccolo sorriso
"Concordo" rise lui
Nessuno parlò più ed io sentii squillare il telefono, era un numero che non conoscevo
"Pronto" dissi sotto lo sguardo indagatore di Niall
"Ciao Lexi" era la sua schifosissima voce
"Mike che vuoi?" Dissi nervosa e abbassando il tono della voce
"I miei soldi"
"Ti ho già dato tutti i tuoi fottutissimi soldi!"
"Ne voglio di più!"
"Devi lasciarmi in pace"
"Sai quali sono le conseguenze, Lexi! Vedi di darmi ancora soldi"
Staccò la chiamata e tolsi il telefono dall'orecchio, bloccandolo.
Sospirai e ingurgitai il mio drink tutto in una volta
"Tutto ok?" Chiese Niall preoccupato
"Non è niente ok. È tutto una merda"
"Chi era?" Disse duramente
"Non ne parliamo!" Mi lamentai
"Mi da un altro drink? Faccia lei, basta che sia forte" dissi al barista
"Lo sai che sono qui per te"
"Tu?" Dissi alzando un sopracciglio
"Si"
"Ma se mi odi!"
"È vero, ma questo non significa niente"
Non parlai più, avevo altro a cui pensare, avevo altro da risolvere, ma in quel momento la mia lucidità non era al massimo della forma.
"Lexi" disse Niall dopo un po
"Dimmi"
"Non mi piace quando mi ignori" disse sinceramente
"So che litighiamo sempre, però preferisco litigare con te piuttosto che non parlarti per giorni. Mi piace quando parliamo, anche solo per insultarci, o anche solo per vederti puntare una pistola contro me" continuò
"Anche a me non piace ignorarti"
"E allora non ignoriamoci"
"Mi costringi a farlo"
Posò una mano sul mio viso e quel contatto mi era mancato da morire
"E tu non farlo, anche quando ti sembrerà che te lo stia chiedendo"
Annuii senza proferire parola, non sapevo cosa rispondere, quando mi parlava in questo modo mi stupiva sempre ed io restavo sempre ferma come un'ebete a fissare i suoi occhi perfetti.
"Ti va se andiamo?" Chiese poi
"Si, ho già bevuto troppo" dissi con un sorriso. Mi resi conto che in quel momento stavo sorridendo per lui.
Salimmo in auto e io sentii i miei piedi rilassarsi, quei tacchi erano infernali.
"Chi era al telefono?" Chiese
"Niall, io.."
"Se non vuoi parlarne non fa niente"
"È solo uno che vuole dei soldi"
Frenò subito la macchina e mi osservò
"Perché?"
"È una storia lunga"
"Potrebbe farti del male?" Chiese duramente
"Rispondi!" Mi ordinò
"Si, ma so cavarmela! Sono anni che so come gestire la mia vita Niall, stanne fuori! Non è una cosa semplice, si tratta di cose serie"
"Se può farti del male voglio sapere chi è"
"Perché?" Urlai
"Perché se si permette a sfiorarti saprò dove andare a spaccargli la faccia"
Lo vedevo nervoso e poggiai una mano sulla sua, che si trovava sul cambio. Era così bello che si preoccupasse per me, nessuno lo faceva più ormai da così tanto tempo.
"Niall, starò bene. È solo che mi servono dei soldi, e appena finiremo con la banca ne avrò un bel po'" dissi cercando di convincere me stessa
"E poi avrai finito di dargli soldi?"
"Non credo"
"Come non credi?"
"Niall, ho già finito di dargli i soldi, solo che lui me li continua a chiedere" dissi
"Perché?"
"Puoi smetterla con tutte queste domande?Ti ho detto che non voglio parlarne, Niall! Io ti chiedo mai delle tue cazzo di cose? No, perché ho capito che non ti piace parlarne!" Urlai
"Cosa vorresti chiedermi?"
Lo osservai attentamente, sembrava che volesse parlarmi, sembrava pronto a confessare qualcosa, proprio a me.
"Perché ogni volta che si parla della tua famiglia ti innervosisci?"
"I miei sono morti" disse secco
"Scusami" dissi abbassando lo sguardo
"Non lo sapevi, non scusarti. È successo molti anni fa"
"Come sono morti?"
"Un incidente d'auto" disse semplicemente
"Anche mio Padre è morto" ammisi
"Come?"
Perché mi stavo confidando con lui? Erano degli argomenti così delicati, eppure lui mi aveva detto qualcosa di lui.
"Gli hanno sparato"
"Come mai? Che faceva?"
"Quello che faccio io"
"Mi dispiace" disse stringendo la mia mano
"Fa niente" dissi alzando le spalle
Mio padre mi mancava, mi mancava il suo odore, i suoi abbracci, i suoi sorrisi sinceri, mi mancava quando mi portava al mare o a fare shopping.
Niall mi riportò a casa più presto di quanto pensassi, avrei voluto stare ancora con lui a parlare, era come se nascondesse un dolore tanto simile al mio che parlargli non mi era mai stato difficile, dal modo in cui mi guardava era come se potesse capirmi.
Era stato dolce per tutta la sera, il modo in cui mi aveva parlato mi aveva nuovamente fatta cadere nella sua trappola.
"Allora buonanotte" dissi voltandomi verso di lui, non rispose e si avvicinò lentamente a me, lasciandomi un bacio sulla guancia.
"Dormi bene Lexi" disse in un sussurro che mi fece venire i brividi.
Scesi dall'auto e Niall non partì finché non entrai in casa, misi la mano destra sul mio cuore, batteva troppo forte.. Che mi stava succedendo?

Scammers (Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora