Una volta fuori dalla stazione ferroviaria la pioggia ricominciò a cadere gelida e lenta, quasi snervante come potevano esserlo soltanto quelle d'inizio inverno.
In tempi diversi, Jungkook avrebbe preso per mano i suoi amici correndo a perdifiato sotto l'acqua e ridendo a crepapelle; lo stesso avrebbe fatto Yoongi, che era solito ad affrontare qualsiasi cosa con una risata: ma le cose erano cambiate ed entrambi, non erano più così spensierati come in passato.Seppur in modo diverso, i due ragazzi in questione in quel preciso momento avevano molti tarli per la testa: il più giovane stava cercando di vincere la sua battaglia più grande contro se stesso mentre l'altro, era preoccupato per il suo unico amore, Jimin.
Infatti, da quando era successo quel fattaccio lo aveva capito che c'era qualcosa che non andava: il suo sguardo aveva perso il solito luccichio che aveva negli occhi; nonostante sorridesse ancora ogni tanto.
Ma quello che vedeva era un sorriso intriso di tristezza e forse senso di colpa.Il suo fidanzato si sentiva colpevole di quello che era successo?
Sapeva benissimo che non era così.
La colpa era solo ed unicamente di quel ragazzo che gli aveva scattato la foto.Jimin lo aveva riconosciuto: era un suo compagno di classe. Si chiamava Dohyun ed era uno dei "bulletti" della scuola.
Una persona che solitamente si preferiva evitare anziché, fermarsi a scambiare due chiacchere.
Spesso a scuola, lo vedeva come agiva indisturbato lontano dagli occhi degli insegnanti e pregava ogni giorno, augurandosi di sfuggire dalle sue grinfie. Fino a quel momento ci era riuscito; ma quell'avvenimento, aveva attirato la sua attenzione e ora Dohyun aveva cominciato a tormentarlo.
Non si era nemmeno soffermato sul fatto che il suo Yoonie, ci poteva rimettere molto di più di un piede fratturato e una lesione al collo.
Come poteva dormire tranquilla una persona del genere con tutto il male che stava provocando?C'era davvero qualcosa di male nel sentirsi a proprio agio con quel vestiario?
In fin dei conti, le ragazze indossano i pantaloni e viene accettato comunque.
Quindi perché per un ragazzo non può essere lo stesso?Jimin sopportava in silenzio tutte quelle angherie e aveva deciso che sarebbe andato avanti così finché Yoongi non avrebbe terminato i suoi studi; senza accorgersi che più il tempo passava e più il suo malessere non passava inosservato.
Lo aveva capito lui e persino i suoi amici che praticamente della sua vita da due anni a questa parte, non erano a conoscenza di nulla.
Lo aveva compreso anche Jungkook che, conosceva da pochissimo quel piccolo ragazzo dai capelli rosa pastello era infelice.
Ma lui avrebbe taciuto perché lo stava facendo in nome del suo amore non volendo che per colpa sua rinunciasse ai suoi sogni.Tutto sommato l'amore era anche questo no?
Supportare l'altro anche se significava rinunciare al proprio benessere.
Jimin aveva deciso che quella battaglia l'avrebbe vinta da solo senza il supporto di nessuno: perché sapeva che se si fosse aperto con le persone che amava, sarebbero intervenuti col rischio di peggiorare le cose.Arrivarono a casa della giovane coppia coi capelli ed i vestiti bagnati: l'appartamento era piuttosto piccolo ma nonostante questo, anche spazioso da poterli ospitare comodamente.
Le finestre erano ampie ed inondavano costantemente l'abitazione di luce naturale; tant'è vero che quelle elettriche venivano utilizzate soltanto quando, calava la sera o il mattino presto e le bollette a fine mese erano sempre bassissime.L'arredamento era stato scelto anche con fin troppa cura dando un atmosfera intima ed accogliente; in effetti per loro rappresentava un luogo sicuro e lontano dagli occhi maligni della gente.
Quante notti di passione avranno visto quelle pareti negli ultimi due anni?
Forse anche fin troppe.
In quella casa, si vedeva proprio che l'amore lì dentro regnava sovrano e si respirava un'aria completamente diversa dal mondo esterno.Erano a conoscenza di essere mal visti a causa del loro orientamento sessuale; ma quel piccolo mondo che si erano creati forse, era abbastanza per sentirsi sereni e al sicuro.
Eppure a Yoongi non bastava più vivere il loro amore in quelle quattro mura: desiderava da tempo poter gridare al mondo, quanto amasse il suo piccolo Minnie e come lo rendesse felice ogni giorno.
Ma non era questo il momento adatto per poterlo fare.Forse, la gente doveva ancora accettare che due ragazzi si amassero ed assorbirla nella loro normalità.
Il ragazzo dalla chioma color menta a dirla tutta, aveva paura di un mondo dove le persone si scandalizzavano per l'amore ma, non davanti alla crudeltà e alle vittime di questa.《Che bella casetta...》Disse con sguardo estasiato mentre si cambiava i vestiti bagnati in soggiorno:
Questo era composto da un bellissimo divano letto ad angolo color grigio atrancite che aveva anche tutta l'aria di essere comodissimo; su di esso erano adagiati diversi peluche dalla forma di animale, alcuni cuscini che riprendevano i colori della stanza e una coperta dalla tonalità celeste.
Il resto del mobilio era di colore bianco, di fattura moderna e comprendeva persino un camino elettrico e due morbidissimi pouf.《Ti piace davvero Taehyung?》Gli domandò Yoongi distraendosi dai suoi pensieri poco felici.
《Ovviamente Hyung... l'avete arredata davvero bene.》Rispose il ragazzo con tono allegro; riuscendo a strappare un sorriso al suo interlocutore.
《Ah... dovresti complimentarti con Jimin. Ha chiamato persino un designer esperto per farla arredare. Dovevi vederlo com'era felice quel giorno.》Rispose con una punta di nostalgia; appena arrivati sicuramente, era davvero tutto più semplice.
Nessuno, li guardava con odio o disprezzo mentre si tenevano per mano o si sussurravano all'orecchio dolci parole da innamorati.
Jimin d'altra parte, era ancora felice e non gravava su di lui quell'ombra di malcelata tristezza e malinconia che porta con sé silenziosamente da qualche anno a questa parte.《Sicuramente lo farò dopo...comunque dove dormiamo?》Gli domandò guardandosi intorno.
《Se per voi va bene... c'è il divano letto. Mi dispiace molto non aver a disposizione un'altra camera.》Rispose il ragazzo.
《Nono, credo che vada benissimo. in caso ci eravamo attrezzati coi sacchi a pelo.》Disse ridacchiando imbarazzato.
Il solo pensiero di aver la possibilità di dormire vicino a Jungkook gli provocava delle strane fitte al petto; sempre se non avesse deciso che non sarebbe stato lui il fortunato.❝Sto dando di matto...❞ Pensó.
Non era una novità assoluta dormire con lui: lo avevano fatto già tantissime volte.
Doveva essere quasi la normalità...giusto?Allora perché questa reazione emotiva così eccessiva?
Taehyung non lo sapeva.
O forse semplicemente, fingeva di non sapere cosa gli stava succedendo nell'ultimo periodo: da tempo quel dubbio si era insinuato nella sua mente.Ma non poteva essere davvero ciò che pensava giusto?
Angolo cottura a vapore:
Si, questo è il primo capitolo scritto dalla casetta nuova 😂
Finalmente ho un po' di tempo per dedicarmi alla scrittura.Spero che questo capitolo vi sia piaciuto 💜
Alla prossima 💜💜
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Hear Your Voice |Taekook|
FanficJungkook é muto: come conseguenza della sindrome da stress post traumatico. Infatti é l'unico sopravvissuto ad una strage nella sua scuola vecchia e da lì ha smesso di parlare. La sua vita cambierà quando entrerà a far parte della stessa classe di T...