Smut level: 6/10.
"Non riesco a respirare, non riesco a respirare!"
Urlai nella mia mente.
Seduto sul pavimento, in un angolino della mia camera, continuavo a boccheggiare, alla ricerca di aria, aria che non riuscivo a far entrare nel mio corpo, aria che, per la prima volta, desideravo ardentemente arrivasse dritta ai miei polmoni.
I miei ripetuti singhiozzi spezzavano il silenzio, come una lancia spezzava la vita di un povero animale indifeso, un silenzio che non sopportavo.
"Ho paura"
Dissi sussurrando.
"Ho paura"
Ripetei nuovamente.
Le mie mani andarono ad ancorarsi alla base dei miei capelli biondo cenere, ed iniziai a tirarli con forza.
"No no no no!"
Iniziai ad urlare piangendo.Cosa stava succedendo?
Ricordo solo che; il momento prima, mi ero seduto in quell'angololino, per ascoltare della musica con le cuffiette, in una santa e beata pace, e il momento dopo mi sono ritrovato in lacrime, in quelle condizioni...La mia voce, frantumata dai singhiozzi e dal mio pianto isterico, bassa e debole, continuava a ripetere frasi senza senso.
Continuavo ad urlare "No" e a sussurrare "Ho paura", quando non sapevo nemmeno, da dove provenisse l'origine di questa paura.
Non sentivo nulla intorno a me, piangevo, urlavo, sussurravo e mi tiravo i capelli, mentre mi stringevo su me stesso, nella speranza che tutto finisse.
Stavo morendo di vergogna, mi crugiolavo dentro me stesso, dentro di me non facevo altro, che ripetermi di vergognarmi, di smettere di piangere, di non essere così fragile e vulnerabile.Poggiai la testa sulle mie ginocchia, mentre con tutta la forza che possedevo in corpo, stringevo le mie braccia attorno quest'ultime, schiaccaindole contro il mio petto.
Sentì le palpebre diventare sempre più pesanti e le forze abbandonarmi.
La mia testa stava minacciando di esplodere, pulsava all'impazzata e sentivo ogni mio singolo e fottutissimo pensiero rimbombare all'interno di essa.Stavo per cedere e cadere rovinosamente sul pavimento, quando sentì due forti e muscolose braccia attirarmi ad un caloroso e rassicurante petto.
"H-hey K-kacchan sono qui! Sono qui!"
Sentì una voce urlare e scuotere leggermente le mie spalle, poi le sue braccia circondarmi completamente, tirandomi su, in braccio, a mo' di sposa.
"Kacchan respira, fai entrare l'aria dal naso e falla uscire dalla bocca, piano piano"
Sentì il suo corpo sedersi sul mio letto, mentre continuava a tenermi saldo fra le sue braccia, pochi secondi dopo e le sue mani si posarono sulle mie e con cura iniziò a staccarle dai miei capelli, dove ormai, sotto di essi, la cute era arrossata in modo preoccupante, da quanto stavo tirando.
Cedetti e lasciai la presa, lasciai che le sue braccia mi avvolgessero e mi coccolassero.
Spostai la mano alla sua maglietta e ne strinsi il tessuto tra le dita, con una presa che però, non mi apparteneva, una stretta debole e flebile.
"Kacchan da bravo, lo so che puoi farcela, fallo con me."
Iniziò a mostarmi con i fatti ciò che mi stava dicendo di fare, ed io, iniziai a seguirlo.
"Ecco così bravo"
Vidi il suo volto aprirsi in un sorriso e, improvvisamente, mi sentì maledettamente meglio, tranquillo e...al sicuro.
La sua calda mano, si andò a posare sulla mia schiena, accarezzandola lentamente.
"Piano piano, non c'è fretta"
Finalmente riuscì a riprendere fiato, presi una bella boccata, cominciando poi, a prendere le altre successive ad essa, normalmente.
"Bravisismo Kacchan"
Mi sussurrò avvolgendomi in un abbraccio, che ricambiai senza pensarci.
"D-Deku..."
Sussurrai aggrappandomi a lui, volevo assicurarmi che non fosse un sogno, volevo che tutto fosse reale.
"Sono qui"
Sussurrò, a sua volta, dolcemente.
Sospirai sollevato, abbandonandomi tra le sue braccia.Le sue grandi e rassicuranti mani, si posarono sotto ai miei occhi, asciugando quella lacrime, che a lui non piacevano per niente, anzi, le odiava profondamente.
"Mille volte meglio."
Commentò avvolgendomi di nuovo tra i suoi arti superiori.
Adoravo le sue mani, mi facevano sentire al sicuro e protetto, per quanto non ne avessi assolutamente bisogno, ma era così bella quella sensazione.
Ho sempre odiato quando provasse a toccarmi, ma da quando ho capito che, essere toccato da lui, era una sensazione così fantastica e meravigliosa, non ho più smesso di cercare un contatto con lui.
Amavo stare tra le sue braccia, amavo dormire ancorato a lui durante la notte e adoravo ancor di più, quando poggiava la testa sul mio petto e mi accarezza lo stomaco lentamente.
Amavo il suo modo di sapermi prendere, amavo quando riusciva a calmarmi e tranquillizzarmi.
Amavo e amo ancora adesso, questo ragazzo.Il mio corpo venne adagiato, con delicatezza, sul letto, sotto le coperte, nella quale mi ci strinsi, alla ricerca di un confortante calore, quando un altro calore, a dir poco molto meglio e superiore, a quello delle coperte, venne regalato al mio corpo da quello di Deku, che si stese accanto a me.
Mi tirò a sé, portando la mia testa, a porsarsi sul suo torace.
Continuò ad accarezzare la mia schiena lentamente, su e giù.
Le sue labbra lasciavano dolci baci tra i miei capelli e parole confortanti sussurrate.
"Meglio?"
Mi chiese tirando su il mio volto, portando il mio sguardo al suo.
Annuì guardando il suoi occhi, color verde smeraldo, sempre brillanti e stupendi, incantato, usai le ultime forze, per tirarmi su e sdraiarmi sul suo petto.
Arrivai con il viso davanti al suo, lo guardai quelle iride, così attraenti, per diversi secondi, per poi abbassare lentamente il volto, fino a far combaciare le nostre labbra, in un bacio dolce e leggero, casto.
La sua mano destra scese fino ai miei glutei, pf il solito, e l'altra alla mia guancia.
Ci staccammo dopo pochi secondi ed io, accennai un piccolo sorriso, mentre poggiavo la fronte alla sua.
"Grazie Deku.."
Sussurrai, mentre tentavo di nascondere il mio imbarazzo, lo sentì ridere di gusto e così si beccò un pugno sulla spalla, da parte mia .
"Non ridere bastardo."
Lo sgridai a denti stretti.
"Ti ammazzo."
Sorrise a trentadue denti guardandomi fisso negli occhi.
"Tutto per te Kacchan"
Disse serio come non mai.
"E per il mio culo"
Gli feci notare, dato che stava stringendo la presa sul mio fondoschiena come un ossesso.
"Soprattutto."
Sussurrò, spostando la bocca al mio orecchio.
Sentì un brivido passare lungo la mia spina dorsale e sudai freddo.
"Pervertito."
Borbottai indignato, ma la mia risposta non sembrò piacergli più di tanto, visto che il mio corpo venne incatenato sotto al suo.
"Ringrazia il tuo fiato corto del momento, o nulla mi avrebbe fermato dal prenderti e sbatterti su questo fottutissimo letto."
Ringhiò contro al mio orecchio, bloccandomi i polsi sopra la testa con una mano, utilizzando l'altra per accarezzare il mio petto, da sotto la maglietta.
Quando il nerd utilizza questo linguaggio così sporco, con il potere di farmi venire soltanto ascoltandolo, significa solo una cosa, mi farà così tanto male, ma così tanto, da farmi urlare e contorcermi dal piacere.
Ansimai dimenandomi, ma non perché avessi paura, ma perché volevo che mi prendesse, esattamente su quel fottutissimo letto.
"Fammi vedere chi comanda Deku."
Dissi quasi urlando, l'eccitazione pervase il mio corpo in un attimo, provocando alla mia intimità, un piccolo e grosso problema.
"Quando avrò finito con te, non saprai neanche cosa significa la camminare."
Ringhiò, ghignando, nuovamente.
"Vediamo che sai fare nerd."
Lo provocai, con un ghigno sgembo dipinto sulle labbra, spingendo il mio bacino contro il suo, facendo scontrare le nostre intimidità, già dure da far male.
Lo scontro tirò via da entrambe nostre gole, un gemito quasi urlato, e un ghigno soffocato da lui.
"Fammi urlare Deku...fino a non avre più voce in corpo."
Dissi sollevando un ginocchio, facendolo finire in mezzo alle sue gambe, e iniziai a muoverlo come un dannato.
Sentendo la sua erezione ingrossarsi ancor di più e iniziare a pulsare come non mai, lo sfidai con lo sguardo, portando lentamente la mia mano sopra il mio membro per poi stringerlo, inarcai la schiena e gemetti ad alza voce, mentre il suo sguardo passava da mio viso al mio amico li sotto.
"Non mi provocare Kacchan, sai che ti farò male~...così tanto che mi pregherai di rifarlo~"
Cantilenò sfiorando le mie labbra con le sue, finendo per mordermi con violenza il labbro inferiore.
"Fallo...fallo Deku, fammi male, fammi urlare."
Lo attirai ancor di più a me, afferrando con forza quella splendida cravatta verde lucente, regalatagli rigorosamente da me, proprio per questo la portava sempre.
"Per tutta la notte."
Sussurrai per l'ultima volta, prima di ritrovarmi in poco tempo, con i vestiti strappati via dal mio corpo e la furia, mista all'eccitazione, invadere il suo.Quella fu una delle notti più lunghe e belle di tutta la mia vita, passata con la persona che più amavo sulla faccia della terra.
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One shot mha
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