cp. 9

114 7 0
                                    

Arriva zia Teresa e vado ad aprirle la porta. Entra senza salutarmi e si nota chiaramente che è arrabbiata. Questa volta decido di parlare. ‹‹Perché non mi saluti?›› chiedo. Noto solo dopo che il mio tono è risultato più scorbutico di quanto non volesse sembrare. ‹‹Stai zitta. Dov'è tua mamma? Devo parlarle.›› risponde, secca. Mi sto arrabbiando. Non le ho fatto niente e non vedo perché debba rispondermi in questo modo. ‹‹Senti se sei arrabbiata con qualcuno perché te la devi prendere con me? Che cosa ti ho fatto? Si può sapere? Sembra che ti disturbi la mia presenza! Non ho deciso io di venire qui, sai?›› Ho sempre saputo di avere un carattere pungente ma non credevo di poter arrivare a dire certe cose ad un adulto. So che non dovrei essere maleducata ma sono stanca di essere trattata così da loro "solo perché sono piccola". Dopo quella che sembra un'eternità apre la bocca e mi risponde con un tono fermo e pacato ‹‹Tu non dovresti neanche parlare, ok? Sei solo figlia di un profilattico rotto, quindi stai zitta! Ora dimmi dove si trova tua madre.›› Qualcosa dentro di me si blocca. Mi sento improvvisamente male. Perché mi stai dicendo questo? Proprio tu, che mi hai sempre detto che sono la tua nipote preferita. Scappo in camera e mi sdraio sul letto. Non so se piangere o no, ma mentre penso a quello che è appena successo sento le lacrime che mi inumidiscono gli occhi per poi arrivare a rigarmi le guance. Avverto un dolore atroce dentro al petto. Vedo Beatrice che entra nella stanza e mi chiede cosa stia succedendo. ‹‹Serena, perché piangi?›› mi chiede porgendomi un fazzoletto. ‹‹Lascia stare Bea, sto bene, non ti preoccupare. Hai fatto i compiti?›› Cerco di sviare il discorso perché non voglio che le mie sorelle stiano in pensiero. Scuote velocemente la testa e dice ‹‹Domani la maestra sarà assente quindi non ho compiti. Ero venuta a dirti che Elena ha fame. Le puoi preparare il biberon?›› So che devo farlo, ma dovrei andare in cucina e rischierei di incrociare zia Teresa e la mamma ma dopo quella frase non credo di poter sostenere il loro sguardo. ‹‹Zia Teresa è ancora qui?›› le chiedo più che per precauzione che per paura. ‹‹No, è andata via poco fa, perché?›› ‹‹Così, chiedevo. Arrivo subito, vai in cucina intanto.›› Beatrice corre in cucina e io poco dopo la seguo. Preparo il biberon a Elena e noto la mamma che dorme sul divano. Devo fare il possibile per non svegliarla. Oggi non ho proprio voglia di sentire le sue urla e so che non le piace essere svegliata mentre dorme. Faccio bere il latte a Elena e lei pian piano si addormenta tra le mie braccia come fa sempre. È così piccola, ma vorrei che sapesse cosa sta succedendo. A volte lei, mamma, e nonna  spariscono per qualche ora. Vanno all'ospedale di Cagliari perché Elena ha una malattia che implica il bisogno di continue trasfusioni. 

IL SOLE ESISTE PER TUTTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora