cap.30-filastrocca

41 2 0
                                    

ROSE

💫

Sono nuovamente sul treno diretto per hogwarts pronta per tornare nella mia seconda casa ma questa volta non condivido lo scompartimento con mio cugino e il mio nemico ma lo condivido con mio cugino e il mio ragazzo. WOW!!! Fa ancora strano dire che Scorpius è il mio ragazzo ma non strano negativamente anzi è una cosa strana ma veramente magnifica.
-Pronti per il ritorno a scuola?-ci domanda Albus e noi annuiamo
-Se non vi dispiace vorrei andare da Alice, è da un bel po' che non ci vediamo- prosegue Albus
-No figurati ma fate i bravi-dico assumendo uno sguardo malizioso
-Divertiti amico-invece gli dice Scorp ricevando da parte mia un’occhiataccia
E mentre Albus esce lasciando lo scompartimento con me e Scorp, lui mi sussurra
-Sei bellissima- e io subito arrossisco coprendomi il volto con le mani
-no, no, no-
-ti prego non farlo mi piace vedere come diventi rossa per un mio complimento-
Allora io faccio come dice e mi ritrovo il suo viso a pochi centimetri dal mio proprio come quella volta che siamo stati attaccati dal dissenatore ma stavolta non mi allontano anzi mi avvicino e lo bacio e così passa il viaggio in treno, tra coccole, carezze e baci rubati nascosti da tutti nella nostra bolla d’amore. Appena arriviamo a scuola i professori ci informano che inizieremo un corso interdisciplinare la mattina successiva per imparare a evocare un patronus corporeo…proprio come mi aveva detto mamma e io scoppiai di gioia.
-secondo me il tuo patronus è un animale molto particolare proprio come la tua anima-mi disse Scorp prima di separarci per prendere posto ognuno nel proprio tavolo. Non feci in tempo a chiedergli il motivo di questa sua convinzione che lui era già andato via e si stava sedendo su una panca. Così, con quella domanda mai posta, mi avvicinai alla mia famiglia seduta già a tavola. Solo loro sanno del fidanzamento con Scorp, ancora Hogwarts coi suoi abitanti non sa nulla. Dopo aver mangiato, mi avviai da sola verso la mia sala comune, gli altri rimasero in sala grande per festeggiare il ritorno a scuola ma io non avevo proprio voglia di fare baldoria e stanca per come ero mi incamminai tra gli immensi corridoi buii. Stavo per svoltare l’angolo quando una voce mi fece sobbalzare.
-Rose….- girai la testa un po' titubante verso il punto in cui avevo sentito il mio nome e vidi la mia madrina.
-ciao, Minerva-la salutai
-sei stanca?Non ti va di festeggiare?-
-no,credo che andrò in camera a leggere qualcosa sulla lezione di domani, sai sono molto curiosa di scoprire il mio patronus…- spiego
-oh cara lo so, anch’ io alla tua età lo ero ma prima di lasciarti ti devo far conoscere una persona o meglio un quadro che mi ha chiesto di vederti-
-va bene, ti seguo- e così andai insieme a Minerva nel suo ufficio dove un anziano signore con la barba lunga e gli occhiali a mezzaluna mi aspettava.
-Ecco, ti presento Rose, la mia figlioccia-dice Minerva rivolta al quadro
-Grazie, ora puoi lasciarci soli-
-come vuoi Albus- e così dicendo la preside di Hogwarts se ne andò lasciandomi da sola con il vecchio preside di questa scuola.
-ciao, Rose- mi saluta Silente con un sorrisetto di chi la sa lunga.
-salve-
-so che mi hai riconosciuto vero Rose?-
-ehm…si…lei è il preside Silente, il preside che ha aiutato mio zio Harry e i miei genitori durante la seconda guerra magica, so tutto di lei, sarebbe impossibile non riconoscerla ma non credo che lei mi ha convocato qui per chiedermi questo-
-vedo che hai ereditato l’intelligenza di tua madre-ridacchia-si, hai ragione sono qui per parlarti dell’incanto patronum, scommetto che conosci tutta la parte teorica vero?.-
-ha colto proprio il segno,come mai?-
-vedi domani si manifesterà un’evento che non vediamo da più di 40 anni e per far si che si manifesti ho bisogno del tuo aiuto-
-di quale evento sta parlando?-
-Rose, non ti posso dire altro al momento ti basti sapere questo. Mi aiuterai?-
-oh,si certo-
-bene, adesso ti dirò una filastrocca che tu decodificherai e quando dovrai pensare al tuo ricordo felice a il chi o il cosa che io ti indicherò penserai così mi aiuterai.-
-non me lo può dire e basta?- domando anche se sono sicura che la risposta sarà negativa, ricordo bene che a questo vecchio preside piace giocare
-no, mi dispiace ma sono sicura che ce la farai:

sotto la fronda, è nato un nuovo amore
con l ‘oro e l’argento si crea un magnifico colore
che a tante interperie è dovuto sfuggire
per poter fiorire.
La lei, ben bene la conosciamo
Ma è al suo lui che noi pensiamo.
Il loro bacio ad un nuovo inizio contribuisce
E il loro amore puro e invincibile così mai finisce.-
-credo di aver capito-esclamo
-ah si? Di già?-
-bhe non ne sono sicura al 100%-
-domani vedremo se la tua intuizione è quella esatta, buonanotte- e dicendo così mi congeda ma mentre chiudo la porta dell’ufficio sento un parlottio soffuso “la ragazza ha preso tutto dalla mamma”. E spero sia così!

LA QUERCIA DEL CUORE // SCOROSE//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora