cap.31-i nuovi James e Lily

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ROSE

💫

Non ho chiuso occhio questa notte, ho continuato a fissare il soffitto con quella stupida filastrocca che mi ronzava in testa. Sono le cinque del mattino e io non sono arrivata ad una conclusione. Credo di aver capito ma se non fosse così deluderei il vecchio preside che ha posto molta, moltissima fiducia in me e nelle mie qualità.
Sotto la fonda, è nato un nuovo amore
A quale amore si riferisce? Poi nato sotto la fronda, sotto un albero? Un amore di qualche animaletto del bosco…non credo.
Con l’oro e l’argento si crea un magnifico colore
Oro e argento. La casata del bene e la casata del male. Due persone che fanno parte di queste casate, ma chi sono queste persone? E poi come può il loro amore essere nato sotto un albero?
Che a tante interperie è dovuto sfuggire
Hanno dovuto lottare queste due persone per il loro amore come in ogni cosa nella vita. Magari le famiglie erano contrarie….
Per poter fiorire
I due già si conoscevano ma non sapevano di amarsi. E come lo hanno capito?
La lei, ben bene la conosciamo
La lei, la conosco ma chi può essere… io conosco tutta Hogwarts?!
Ma è al suo lui che noi pensiamo
Quindi io al ragazzo devo pensare per fare avverare quell’evento così importante. Che poi non so nemmeno di che evento si tratta!
Il loro bacio ad un nuovo inizio contribuisce
Sicuramente con un bacio è nato il loro amore e così la rivalità tra le famiglie con questa unione smette di esistere.
E il loro amore puro e invincibile così mai finisce
Un amore puro e invincibile….Devono essere veramente fortunati questi due per poter vantare di avere un’amore così.
Ma chi sono i due? Chi è questo lui che io devo pensare?
Sinceramente se io dovrei pensare a qualcuno che mi rende felice penserei a Scorpius. Scorpius! Ecco chi è la persona a cui devo pensare. Io rosso-oro lui verde-argento, famiglie rivali, tanti ostacoli superati, amore puro e invincibile, il nostro amore nato sotto un albero ma non un albero comune bensì la quercia battezzata da noi quercia del cuore. La lei io la conosco…certo sono io. Tutto combacia è al mio principe che devo pensare.
Spero di aver ragione e con questa convinzione scendo sotto a fare colazione nonostante le prime luci dell’alba iniziano a spuntare adesso.
Arrivo in Sala Grande e come già prevedo è vuota, m i siedo nel mio tavolo e inizio a sgranocchiare qualcosa, lentamente gli abitanti di Hogwarts si alzano e arrivano qui. Sono le otto adesso e la Sala è piena di ragazzi e professori, anche Albus e Scorpius sono nel loro tavolo e ci scambiamo degli sguardi di nascosto mentre io tento di mangiare un delizioso cornetto al cioccolato.
-Buongiorno a tutti, oggi come ben saprete ci sono i corsi per imparare l’incanto patrono e per l’occasione abbiamo deciso di invitare qui al castello delle persone che ve lo insegneranno inoltre ci tengo a ricordarvi che entro il fine settimana dovrete consegnare la pozione richiesta dal professore Lumacorno- dice la preside
Rimango col cornetto fermo a mezz’aria.La pozione! Che sbadata, l’avevo completamente dimenticata! Dobbiamo metterci subito a lavoro! Poi io sono veramente pessima in queste pozioni e intrugli! Delle persone?
Sto per addentare il cornetto quando la maestosa porta si apre rivelando i miei genitori e mio zio Harry.
-Ecco il golden trio.- li accoglie la preside con un fragoroso applauso
Il. Golden. Trio.
Mamma. Papà . Zio Harry.
Il cornetto scivola dalle mie mani e cade a terra. Non era destino, mi dispiace cornetto!
Loro proseguono con passo sicuro lungo la Sala soffermandosi per qualche secondo con lo sguardo nel punto nel quale siamo seduti noi. O mio Dio! Ne vedremo delle belle! E se io non riuscissi a far avverare l’evento che non si vede da più di 40 anni! Per giunta davanti ai miei genitori!
-Finite la colazione e poi dirigetevi, voi del sesto anno nella stanza delle necessità, pensate a i nostri ospiti e la porta comparirà. Detto ciò, buon appetito!- finisce di dire la preside per poi indicare con un cenno del capo al golden trio un piccolo tavolino accanto a quello dei professori preparato per loro.
Ho lo stomaco chiuso, altro che buon appetito, mi sembra di aver mangiato per un mese intero quando invece ho solamente assaggiato una fetta di torta alle carote e bevuto del succo di zucca. Decido quindi di alzarmi e uscire dalla Sala, i miei genitori li saluterò dopo a lezione.
-Rose- chi mi chiama?
-Si?-
- Sono io, Scorpius.-
-dove sei? Non ti vedo-
-sotto il mantello dell’invisibilità di Al, è stato così gentile da prestarmelo in cambio dei compiti assegnati per oggi- dice ironico
-il solito Al…- commento io
-c’è qualcosa che non va?-
-no, sono solo pensieri che mi assillano-
- che tipo di pensieri?-
-sciocchezze- mento
- Rose, ti conosco, dimmi cosa c’è che non va! E’ da ieri sera che sei strana, cos’è successo? Per caso non ti fidi di me, il tuo ragazzo?-
-no, mi fido ciecamente di te e solo che ieri ho avuto un incontro un po' particolare con il preside Silente che mi ha detto che lo devo aiutare per far compiere un’ evento che non si vede da più di 40 anni-
-da più di 40 anni?! Che cosa devi fare?- mi invita a continuare
- esatto, devo risolvere una filastrocca che mi ha detto e poi pensare alla soluzione durante la lezione per i patronus-
-facile!-
-come?!-
- stavo dicendo, è facile. Tu sei molto brava e intelligente sono sicuro che ce la farai-
-si, ho riflettuto tutta la notte, credo di aver risolto il rompicapo ma non ne sono sicura-
-allora lo vedremo tra poco, su dobbiamo andare-
- e tu verrai nascosto sotto il mantello?-
-no, adesso lo tolgo- e così dicendo se lo sfila di dosso
-va meglio?- mi chiede
Annuisco e insieme, pur mantenendo le dovute distanze, ci mischiamo tra la folla di studenti che si sta dirigendo al 7 piano. Faccio avanti e indietro davanti alla porta pensando costantemente a mamma, papà e zio. Eccola….la porta! Entro. Ci sono già i miei cugini che vado a salutare approfittando del momento per salutare anche le persone che mi hanno tenuto nascosto il loro arrivo qui.
-Mamma! Papà- dico abbracciandoli
-ciao principessa-mi dice papà baciandomi la fronte
-tesoro.- mi dice la mamma
-Zio! – corro ad abbracciare pure lui
-ciao nipotina! Come va con Scorp?- mi chiede sottovoce in modo tale che nessuno lo possa sentire
-bene, benone- dico io mantenendo il tono di voce usato da zio Harry.
La lezione inizia con le solite spiegazioni teoriche che io conosco alla perfezione: pensare ad un ricordo o persona che ti rende felice, dire la formula e il patronus dovrebbe crearsi. Semplicissimo!!!
Mi concentro, come tutti gli altri chiudo gli occhi e penso alla filastrocca:
sotto la fronda, è nato un nuovo amore
con l ‘oro e l’argento si crea un magnifico colore
che a tante interperie è dovuto sfuggire
per poter fiorire.
La lei, ben bene la conosciamo
Ma è al suo lui che noi pensiamo.
Il loro bacio ad un nuovo inizio contribuisce
E il loro amore puro e invincibile così mai finisce
Poi penso a Scorp, al nostro primo bacio, ai bigliettini firmati H, al nostro primo ballo insieme e grido “EXPECTO PATRONUM!”. Una luce argentata appare davanti a me quando apro gli occhi e vedo…..una cerva. Wow! Il mio patronus è una cerva!
-mamma! Ci sono riuscita!- urlo voltandomi verso il punto in cui si trovava mamma ma mi accorgo che non c’è, al suo posto c’’è un cervo.
Un cervo?
-Rose, il mio patronus è un cervo mentre il tuo è una cerva….che strana coincidenza non trovi- mi dice Scorpius affiancandomi insieme al suo patronus che tutto felice inizia a giocare col mio.
-I nuovi James e Lily- una voce. Un suono. Un nome. Un cognome. Albus Silente.
Zio Harry è scoppiato in lacrime alla vista di questo evento. Un evento che non si vedeva da più di 40 anni, ecco di cosa mi parlava il vecchio preside dal suo quadro che adesso è apparso come per magia appeso ad una delle quattro pareti.
-Rose, sapevo di potermi fidare di te- si complimenta il preside mentre i 2 patronus continuano a rincorrersi per la stanza
Mi volto, guardo Scorpius e lui guarda me e in un attimo tutto il resto non conta, scompare con un semplice sguardo. Ci baciamo non curandoci di come la prenderanno gli altri, i due patronus brillano talmente tanto che ci accecano ma non esiste sensazione migliore di questa perché la felicità è un’altalena, sta a te decidere quando scendere e io non voglio mai scendere anzi ho deciso; pianterò radici su questa altalena.

LA QUERCIA DEL CUORE // SCOROSE//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora