UNA NOTTE NELLE NEVI, un racconto breve di Umberto Gueltrini
CAPITOLO 1: IL RIFUGIO
3 GENNAIO 2023 ORE 00:05
Era da poco passata la mezzanotte in quel maledetto 3 gennaio 2023; un gruppo di giovani si stava godendo un'ottima cena in un caratteristico e isolato rifugio di montagna non molto lontano da Cortina d' Ampezzo una delle più note località sciistiche del nord Italia. L' incredibile notte di capodanno e i due giorni successivi di sci cominciavano a farsi sentire sull'allegra combriccola di amici che una volta finito il pasto non ci pensarono due volte prima di decidere che era già ora di tornare verso l'albergo per avere un po' di meritato riposo, dopotutto il viaggio era lungo almeno mezz'ora.
La strada per tornare non era delle migliori e ciò l'avrei purtroppo constatato a mie spese, mi presento sono Lorenzo Mastroianni e come avrete intuito ero lì quella maledetta notte e questa è la mia storia.
Una volta pagato il conto ci recammo a salutare il proprietario per ringraziarlo della magnifica cena e lui ci guardò con sguardo perso e distaccato come se avesse appena visto qualcosa di troppo brutto per essere raccontato, diede un'occhiata fuori dalla finestra e con tono inquietante disse: "State attenti ragazzi la tormenta si fa seria". Non nego che questa frase mi spaventò; quell'uomo sembrava essere seriamente preoccupato per noi ma presto questa sensazione di timore svanì, vidi gli altri uscire dal rifugio dirigendosi verso le macchine e pensai che dovevo assolutamente andare alla toilette se dovevo guidare per mezz'ora così dissi: "Ragazzi vado un attimo in bagno aspettate solo un minuto così vi saluto tutti per bene". Mio fratello Giacomo mi rispose con il suo solito gergo forbito: "Dai Lore sei sempre l'ultimo, muovi il culo che fuori fa un freddo che si muore".
Uscito fuori dal rifugio notai subito che era rimasta solo la mia Range Rover " Che stronzi" pensai, "Per una volta che non devo dare passaggi a cani e porci manco mi salutano".
Prima di salire in macchina si impadronì di me una vaga voglia di fumare e sapendo quanto fosse brutta la strada verso l' albergo non potevo certo guidare mentre placavo il mio tabagismo, così mi accesi la mia ultima sigaretta prima di mettermi in marcia e non posso far altro che dire che c'è qualcosa di speciale nel gustarsi una bella Malboro quando fa così freddo.
Come ultima cosa guardai se c'era un messaggio di Anna, la mia ragazza, il telefono non prendeva quindi saltai in macchina e partii.
CAPITOLO 2: L'INCIDENTE
3 GENNAIO 2023 ORE 00:15
"Che strada di merda "questa era l'unica frase che la mia mente riusciva a formulare, tornante dopo tornante. L' illuminazione non era delle migliori per usare un eufemismo, la strada aveva completato la sua trasformazione definitiva in un'unica interminabile lastra di ghiaccio, ero molto stanco avevo bisogno di un po' di musica che mi tenesse sveglio e attento alla guida. Provai ad usare il bluetooth per collegarmi alle casse della macchina ma senza successo, non che la cosa mi stupisse, ormai era da più di un mese che avevo questo problema, realizzai quindi che mi rimaneva un'ultima opzione: la radio.
Odio poche cose come la radio, le stazioni italiane non fanno altro che trasmettere musica latina, tormentoni estivi e canzoni techno inascoltabili ma in quella situazione mi vedevo costretto a scendere a compromessi con il nemico.
Accesi la radio e, ovviamente, faceva interferenza tanto da rendere incomprensibile qualsiasi orribile canzone fosse trasmessa in quel momento, non c'era da stupirsi neanche di questo caso la tormenta stava dando il meglio di sé proprio in quel momento, il mio tergicristalli non le teneva il passo e la mia già non ottimale visibilità della strada si era aggravata.
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Una notte nelle nevi
RandomCiao sono Umberto è letteralmente il primo racconto breve che scrivo siate onesti che devo migliorare. Storia che narra di un incidente e vero e proprio manifesto del mio esistenzialismo.