capitolo 42: Parigi

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𝗋𝖾𝗏𝗂𝗌𝗂𝗈𝗇𝖺𝗍𝗈

-nono io lì non ci salgo- disse Draco, imbronciato mettendo le mani incrociate come un bambino di due anni

-non fare il bambino è bellissimo- li risposi sorpassandolo, per poi andare verso l'aereo 

-sì per morire, proprio bello- disse sarcastico JJ, affiancando Dracoimbronciato 

Draco e JJ avevano paura dell'aereo babbano. che scemi, salgono sulle scope, fanno i cretini e per un viaggio di 1ora e mezza hanno paura.  

-non possiamo smaterializzarci?- disse Tom seccato, dalle lamentele dei due

-no, per una volta senza magia- dissi puntandoli l'indice -staremo lì una settimana e voglio che sia una settimana senza magia- aggiunsi per poi girarmi e andare verso l'aereo 

-ma tu l'hai mai preso?- mi chiese Siria, affiancandomi con le ragazze.  

-no è la prima volta anche per me- li sorrisi e proseguì con Theo dietro che mi teneva la mano 

-moriremo me lo sento- sentì da dietro Draco e scoppiammo tutti a ridere. Il bello non per l'espressione, ma per come era terrorizzato dall'idea di un aereo.  

Appena andammo sull'aereo, ci accorgemmo che i posti capitarono insieme, per fortuna.  Nella prima fila c'ero io, Mattheo e una madre con un figlio, dietro di noi Draco  Astoria, Bel e JJ, dietro a loro Blaise, Pansy, Tom e Siria e per ultimi Marcus e Aron. La fortuna ci ha messo in ballo, erano tutte coppie. Maggioranza di fortuna per far sì, che non pensassero al volo

-amore agitata?- mi chiese Mattheo di lato a me, mentre si allacciò la cintura di sicurezza. 

-nono- dissi, per poi perdermi nella vista del finestrino 

Mi allungò la mano e la tenni per tutto il viaggio, mentre io mi persi nel paesaggio già dalla partenza dell'aereo. Il viaggio proseguiva bene, essendo che eravamo partiti da venti minuti e i ragazzi non si sentivano. La maggior parte stava dormendo o guardava un film, io mi ero persa in  Mattheo che osservava il bambino, di lato a lui, che giocava con i giochini.  Credo che avesse 2/3 anni e stava giocando sul sedile, prendendo possesso anche quello di Mattheo. Vidi che non li dava fastidio, anzi, ci rideva pure.

-Alex finiscila, così importuni le persone- lo sgridò la madre, di lato a lui 

-si figuri, non mi da fastidio- li sorrise Mattheo alla donna -Alex no?- dissi al bambino, lui lo fissò e poi li annuì -quanti anni hai?- chiese al bambino e gli indicò il numero tre con le dita 

-wow che bravo- esclamai  io e lui ricambiò 

-mamma nuvole- disse alla madre, mentre indicava le nuvole che si vedevano attraverso il mio finestrino 

-vuoi vedere le nuvole?- li chiesi e lui annuì lasciando cadere i giochi sul sedile -posso farli vedere le nuvole?- chiesi alla madre e lei annuì, rivolgendomi un caloroso sorriso

Il bambino scavalcò Mattheo e si venne a mettere su di me. Era davvero un bambino bellissimo: capelli biondini, occhi chiari come il mare, labbra sottili che si riempivano dei suoi sorrisi.

-guarda quanto è grande quella- li dissi indicandola. Lui si mise con entrambe le mani sul finestrino e gli occhi puntati fuori, mentre lo sorreggevo dai fianchi per non farlo cadere.  

La maggior parte del viaggio la passai ad indicare le nuvole al bambino e il sole che le rifletteva notevolmente, cambiando il loro colore mandandoci i raggi.
Era passato un bel po' di tempo, lo capì perché iniziai a notare la Torre Eiffel spuntare dal basso 

𝑇h𝑒 𝑑𝑎𝑢𝑔h𝑡𝑒𝑟 𝑜𝑓 𝑡h𝑒 𝑑𝑒𝑣𝑖𝑙 / 𝑀𝑎𝑡𝑡h𝑒𝑜 𝑅𝑖𝑑𝑑𝑙𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora