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Thomas mi prese per mano e mi tirò fuori dall'auto ma, al contrario di come pensassi, una volta uscita dalla macchina non lasciò la presa, mi tirò per mano fino a portarmi nello stesso bar in cui lo incontrai quella sera.

-Che ci facciamo qui?- chiesi non capendo dove volesse arrivare.

-Rifaremo tutto da capo, come se quella sera non fosse mai esistita. Ora basta domande.- rispose trascinandomi all'interno del bar.

-Io ero seduto qui e tu stavi entrando.-

Io mi misi a ridere.

-Su dai, entra dalla porta.- disse lui facendomi cenno di uscire.

Nonostante credessi che fosse una cosa un po' stupida lo feci, uscii e rientrai ridendo.

-Ora però io ti chiederò di restare qui con me.- disse poi. -Siediti!-

-Thomas, faremo tardi alla festa.- dissi io.

-Hai visto che ore sono? Manca più di mezz'ora, goditi il momento.- disse facendomi cenno di sedersi ed io lo assecondai.

-Allora, come ti trovi a scuola?- domandò.

-Oh bene, c'è una ragazza con cui ho fatto amicizia, si chiama Rebecca.- risposi.

-Hai conosciuto solo lei di interessante?- chiese.

-Interessante dici? Mmh...Si.- dissi. -Anzi, in realtà c'è un'altra persona che mi ha colpita particolarmente.- risposi decidendo di giocare al suo stesso gioco.

-E questo ragazzo ha un nome?- domandò diventando sempre più curioso.

-Certamente, sono anche sicura che tu lo conosca.- dissi.

-Ah?-

-Si, il suo nome è Tyler!- esclamai.

In realtà avrei voluto dire il suo nome, ma sapevo che era ciò che si volesse sentir dire così non l'accontentai.

-Ehiii.- disse lui ridendo.

-Cos'è? Credevi che dicessi Thomas?- dissi scandendo bene il suo nome.

-Sappiamo entrambi che avresti voluto.- rispose.

La conversazione si stava facendo interessante ma la cameriera si intromise.

-Vi porto qualcosa?- chiese mentre sorrideva guardando Thomas.

-No, grazie.- dissi sorridendo sperando che se ne andasse il più velocemente possibile.

-Sicura di non volere nulla?- mi domandò Thomas ricambiando il sorriso alla ragazza dai capelli castani.

-Ho detto no Thomas, grazie.- dissi ribadendo.

Lui mi guardava con la coda dell'occhio mentre la cameriera se ne stava andando verso un altro tavolo.

-Sei gelosa?- mi domandò senza pensarci.

-Ti pare?- risposi fredda.

-Quindi non ti dispiace se le chiedo il numero?- chiese.

-Fai pure.- dissi voltando il mio sguardo verso l'esterno.

Thomas prese con una mano il mio viso e lo girò nuovamente verso di lui.

-L'unica di cui mi interessa sei tu e il fatto che tu non l'abbia ancora capito mi fa pensare che io non abbia fatto abbastanza.-

Quelle parole erano state così dolci, mi avevano fatta sorridere involontariamente, stavo per parlare ma lui mi precedette.

-Dai andiamo.- disse prendendomi di nuovo per mano ed io soddisfatta salutai la cameriera con un sorriso a trentadue denti.

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06 Maggio 2022, 13:55

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