- MATT! - mi metto di colpo a sedere nel letto, madida di sudore e con il fiatone. Sono nella mia stanza, non c'è una sala operatoria. E non c'è nemmeno Matt.
Era solo un sogno. O un incubo...
Mi strofino il viso con le mani, ringhiando. - Merda. Merda. E ancora merda. -
Lascio la mia camera, furiosa con il mondo intero.
Lo sapevo che non dovevo fare un pisolino, prima del match di River, dannazione. Ma ero troppo stanca e non avrei retto tutta la sera.
Bastava rifiutare, Diana!
Grazie, voce nella mia testa. Tu sì che sai come aiutarmi.
Ma, proprio come nel mio incubo, mi ritrovo Memphis in soggiorno. L'unica differenza, è che è da solo.
- Non ti hanno insegnato a suonare il campanello? - borbotto, sbadigliando. - Cosa vuoi? È già ora di andare? -
- No, sono passato ad assicurarmi che venissi davvero. -
- Che c'è, hai paura che vi dia buca? -
- Non sarebbe la prima volta. -
C'è una storia, dietro le sue parole. Un annetto fa, Memphis e Tara mi hanno proposto di andare al sushi. Non sono mai stata una grande fan del pesce crudo, ma mi sembrava un modo per evadere un po' da questa casa. Perciò ho accettato, all'oscuro del loro piano.
Quando sono arrivata al ristorante, c'era anche un loro collega, Bryson. Un bel ragazzo, carino nei modi e un po' tenebroso. Non ci ha provato con me, abbiamo solo parlato. E alla fine ha confessato che quei due idioti volevano organizzarci un appuntamento.
La seconda volta che mi hanno invitata, ho detto che sarei andata e all'ultimo mi sono tirata indietro.
- Quella volta ve lo siete meritato. - ridacchio, versandomi un bicchiere d'acqua. - Almeno, Bryson è stato onesto. -
- Bryson non avrebbe dovuto avere voce in capitolo, per la cronaca. - farfuglia. - Comunque, siccome Tara è impegnata con un caso e arriverà più tardi, mi occuperò io di te. -
- Perché dovresti occuparti di me, scusa? -
- Devi cambiarti. - indica i miei leggins e la mia canottiera oversize. - Pensi di venire così? -
- Almeno si vedono i tatuaggi. -
- Ma sembri una barbona. -
- Ha parlato Pocahontas. - gli lancio una ciliegia. - Addolcisciti, forza. -
- Vai a cambiarti. Io ti aspetto qui. E fammi una sfilata, è da un pezzo che non ti vedo vestita bene. -
- Memphis, è solo uno stupido match di boxe, non devo mettermi in tiro. -
- Ma renditi almeno presentabile. - mi restituisce l'osso allo stesso modo in cui io gli ho "consegnato" la ciliegia. - Muoviti, su. -
- L'amore ti ha reso ancora più insopportabile, lo sai? -
- Muoviti! - mi afferra improvvisamente per la vita, per poi caricarmi in spalla.
- MEMPHIS, LASCIAMI ANDARE!!! - lo colpisco sulla schiena. - OH! -
Sale le scale, fregandosene altamente delle mie proteste e mi ritrovo buttata sul letto, come un sacco di patate. - Hai cinque minuti per mostrarmi il primo outfit. -
- Outfit. Ma sentitelo. -
- Quattro minuti e cinquantanove, quattro minuti e cinquantotto... - richiude la porta dietro di sé, continuando a contare.
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ULYSSES
FanfictionAlcuni, diventano medici per vocazione. Altri, per senso di colpa. Diana, per entrambe le cose. La sua vita oscilla tra il pronto soccorso e il bar di sua zia. Non ha tempo per se stessa. Non VUOLE tempo per se stessa, da dodici anni. Da quando il s...