Elessar lanciò l'ennesima occhiataccia all'uomo incappucciato di fronte a loro, seduto vicino al fuoco.
Ancora non si capacitava che egli fosse lo Stregone Blu, uno dei cinque Istari dell'ordine al quale Gandalf stesso apparteneva. Non si stupì invece, del fatto che la gente di Rohan l'avesse preso per un malvagio spirito errante o qualcosa di simile: al pari di Gandalf il Grigio, il suo aspetto non era dei più rassicuranti.
Legolas, dal canto suo, non smetteva di fargli domande: -Dove sei stato tutto questo tempo? E dove si trova l'altro stregone blu? Perché sei tornato solo adesso?-
Alatar sorrise, divertito: -Calmati, figlio del Reame Boscoso. A tempo debito vi spiegherò tutto.- Poi si rivolse al Re. –Per prima cosa, vorrei sapere che intenzioni avete con la stella.-
Elessar incrociò le braccia al petto e premette la schiena all'albero dieto di sé. -Perché dovremmo fidarci di te?- Lo stregone sollevò un sopracciglio, sardonico: -Quanta diffidenza, mio Re. Ti ho dato motivo di dubitare delle mie nobili intenzioni?-
-Perché inseguirci come un segugio senza presentarti prima, se eri in così buonafede?- Sibilò l'altro, assottigliando gli occhi grigi. Alatar allargò il proprio sorriso, accogliendo la sfida nello sguardo del Re degli Uomini: -Forse non volevo compagnia.-
Legolas si sporse lesto verso i due uomini, alzando appena la voce per attirare la loro attenzione: -Tu cosa sai della stella, stregone?-
-Ne so molto più di voi, questo è sicuro.-
Il Sindar lo fissò con gli occhi verdi spalancati: -Dunque raccontaci, avanti!-
Alatar rovistò allora nella propria bisaccia, estraendone dei fogli ingialliti. Li dispiegò a terra ed essi andarono a comporre un intricato disegno in inchiostro nero. Era un paesaggio rigoglioso e sullo sfondo s'intravedevano la Torre di Ecthelion e la catena montuosa degli Ered Nimrais. Al centro, si stagliava un'unica figura dettagliata, agghindata con un'armatura dall'aspetto prezioso.
-Lei è la Stella dei Valar. Sillen, la chiamano nell'Ithilien.-
Elessar e Legolas rimasero attoniti, gli occhi fissi sul ritratto della stella. I lunghi capelli e le forme morbide non lasciavano spazio al dubbio. –Sillen è una donna?- Esclamò Legolas. Alatar aggrottò le sopracciglia spesse: -È una stella incarnata in una donna. E con questo?- L'elfo si zitti, serrando le labbra con fare imbarazzato.
–Quindi è vero, sono stati i Valar a mandarla.- Sussurrò Elessar, lisciandosi la barba, sovrappensiero. Alatar annuì: -Questo è proprio quello che deve preoccuparci. Quando ho avuto la visione dell'ascesa della stella, ho compreso la gravità della situazione. E se i Valar ci hanno mandato un tale aiuto, significa che il futuro non si prospetta affatto roseo. Per questo io giungo qui solo ora.- Si rivolse al Re con sguardo serio: -Sono sparito per molto tempo da queste terre ma non sono rimasto con le mani in mano. Per anni ho combattuto nel profondo Est, laddove erano più forti i sostenitori di Sauron, e ho perso molti amici, tra cui il mio compagno Pallando, l'altro Stregone Blu.-
Legolas guardò il fuoco, intristendosi a quelle parole, e lo stregone gli pose una mano sulla spalla. -Non mi sono mai dato per vinto. Ho viaggiato da solo per anni, prima di estinguere gli ultimi focolai di resistenza nemica, poi ho ricevuto informazioni dai Valar. Attraverso molte visioni, ho disegnato un foglio dopo l'altro, fino a comporre questo scenario. Non avevo dubbi che significasse guai. Era chiaro che dovessi tornare nell'Ovest e la caduta della stella è stata puntuale. Ed eccoci qui.-
Elessar prese il foglio che ritraeva il volto di Sillen e lo studiò.
-Però ancora non sappiamo chi è il nostro nemico. Potrebbe essere ovunque...-
Alatar si raddrizzò, riacquistando il suo temperamento baldanzoso: -Non è del tutto esatto. Non so dove si trovi la testa del serpente ma ho scoperto qualcosa. Magari non è una vera e propria pista ma può essere un buon inizio.- Tirò fuori dalla bisaccia l'ennesimo foglio spiegazzato, che si rivelò una mappa della Terra di Mezzo, su cui lasciò correre l'indice scuro: –Io sono giunto da Est e qui ho aggirato ben tre gruppi di orchi.-
Elessar scosse la testa: -Non è raro trovare ancora degli orchi nelle vecchie terre di Mordor, fuori dai nostri confini. Non sono una minaccia, sono troppo poco numerosi e disorganizzati. Non subiamo attacchi da anni, nemmeno nei piccoli paesi limitrofi.-
Alatar si tirò indietro i corti capelli brizzolati, sollevando le labbra in un sorriso di scherno: -Quindi non c'è da preoccuparsi, dico bene? Nemmeno se specifico che saranno stati minimo trecento orchi per gruppo?-
Legolas e Elessar balzarono in piedi, allarmati: -Come sarebbe a dire? Ci sono un migliaio di orchi a pochi giorni da Gondor e lo dici solo ora?!- Gridò Elessar, furibondo. Lo stregone non si scompose: -Mi sottovaluti, Re di Gondor e di Arnor. Ho già provveduto a mandare un messaggio per organizzare le difese e a quest'ora sarà giunto a Minas Tirith.- Elessar aprì la bocca per ribattere ma non trovò le parole. Si pentì soltanto di non essere rimasto nella città per guidare al meglio i propri soldati.
-In città hai uomini fidati e pronti, Aragorn. Sapranno cosa fare e l'allerta di Alatar è stata tempestiva.- Lo rassicurò Legolas, intuendone i pensieri. Elessar annuì, risedendosi. In ogni caso, non avrebbe potuto fare nulla da dove si trovava adesso.
Alatar ravvivò il fuoco e la luce delle fiamme creò ombre taglienti sul suo viso: –Detto questo, sappiamo che qualcuno sta radunando gli orchi ad Est. Quindi, abbiamo il vantaggio di conoscere la loro posizione e possiamo seguirne gli spostamenti.-
Legolas strinse i pugni: -Ci resta solo da scoprire chi si cela dietro tutto ciò, chi è il nuovo servitore di Morgoth.-
Un silenzio teso calò sui tre viaggiatori.
La Terra di Mezzo, dunque, stava andando nuovamente incontro alla battaglia.
Fu Elessar a riscuotersi, cercando di non mostrare la propria agitazione: –Un migliaio di orchi non sono un problema. Unendo le forze, Gondor, Rohan, l'Ithilien e tutti i territori degli uomini formano un'armata senza precedenti.- Alatar sospirò: -Hai ragione. Ma se la Stella dei Valar è qui, dubito fortemente che si tratti solo di qualche manipolo di orchi, mio signore Elessar.- Volse lo sguardo al cielo notturno, stringendo gli occhi a due fessure: -Dobbiamo prepararci a ricevere un nemico più terribile di quanto immaginiamo.-
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La Stella dei Valar
FanfictionFanfiction ispirata alle opere di J.R.R Tolkien. La Guerra dell'Anello è giunta al termine e la Terra di Mezzo prospera in pace. O forse no. Dal testo: "Tu sei nata per una ragione e il tuo cammino non può cambiare. Ma un destino scritto è anche una...