Capitolo 2

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10 settembre

Caro Diario,
Ieri è stato il mio primo giorno di scuola e non è andato così male.

Ero molto in ansia, ma è scomparsa dopo aver parlato con quella ragazza, Selene.

Spero tanto che un giorno diventeremo migliori amiche.

Luna si trovava a scuola.

Era la seconda ora, poco prima della pausa. Stava scarabocchiando su un foglio, visibilmente annoiata.

La campanella suonò, ma lei non smise di fare quello che stava facendo.

Ma si fermò quando vide qualcuno arrivare nella sua direzione. Cercò di coprire quell'orrore sul foglio con le mani.

Selene appoggiò le sue mani sul suo banco.
«Cosa stai disegnando?»
Chiese sorridendo.
«Niente, sono soltanto scarabocchi.»
Rispose Luna mettendo accartocciando il foglio e mettendolo nello zaino.

«Ti piace disegnare?»
«No, non sono molto brava a disegnare. Ma quando mi annoio faccio qualche disegno a caso, niente di che.»
«Va bene, comunque, mi potresti dare il tuo numero? Stiamo creando il gruppo di classe.»

Luna prese il suo telefono.
«Certo, ecco.»
Iniziò a dettare il proprio numero e dopo poco fu aggiunta al gruppo di classe.
«Fatto, grazie.»
Selene andò dall'altra parte della classe. Ma dopo non molto un'altra ragazza le si avvicinò, Rachele, la sua compagna di banco. «Emh... Luna, sei tu questa, giusto?» Disse puntando a un numero che non aveva ancora salvato.

Luna annuì. «Sì.» Rachele digitò qualcosa sul telefono. «Okay, grazie.» Le rivolse un sorriso e si sedette di fianco a lei, visto che la pausa era finita. Prima che il docente potesse entrare Rachele si girò verso di Luna.

«Comunque scusa se ieri ti ho completamente ignorato, ma Greta doveva raccontarmi una cosa assurda.» Disse puntando a una ragazza bionda seduta vicino a lei. Luna alzò le spalle. «Non fa niente.» Rachele le sorrise un'ultima volta e spostò il suo sguardo alla cattedra, dove era appena arrivato il professore.

Luna continuava a guardare la ragazza di fianco a lei. Era ipnotizzata dalla sua perfezione, i capelli lunghi, castani e ricci. I suoi occhi erano color ambra e infossati, la sua pelle non era né troppo chiara né troppo scura. Ma si rese conto di averla fissata anche troppo, così smise di farlo e si concentrò sulla lezione.

Il secondo giorno di scuola giunse al termine, tutti ritirarono il materiale dal banco e lo misero nello zaino. Uscirono dalla classe e Luna aspettò fuori che sua madre la chiamasse per dirle di essere arrivata. Mentre era impegnata a mandare un messaggio qualcuno la salutò. Alzò lo sguardo e davanti a lei si ritrovò una Selene sorridente.

«Ciao Luna, ci vediamo domani.» Disse andando nella parte opposta. «Ciao, a domani.» Rispose sottovoce, consapevole che non l'avrebbe sentita comunque visto che era troppo lontana.

Finalmente sua madre la chiamò e le disse dove si trovava. La raggiunse e salì in macchina. Sua madre le fece la solita domanda: "Com'è andata oggi?". Luna le raccontò brevemente quello che successe e partirono.

Dopo essere arrivate a casa pranzarono e Luna sparecchiò. Andò in camera sua e continuò a leggere il suo libro preferito. Dopo qualche ora cominciò ad annoiarsi, allora decise di uscire e fare una passeggiata.

Si cambiò i vestiti, mise la maglia grigia a maniche corte più grande che aveva e dei pantaloni neri e larghi. Si fece una coda alta e avvisò sua madre. Uscì dalla porta, si mise le sue cuffie e iniziò il suo viaggio.

Entrò al centro commerciale e andò nella libreria, dove ci passava ogni giorno. Comprò un libro e si pentì di non aver portato abbastanza soldi per prenderne un altro. Uscì dall'edificio e visto che il cielo stava iniziando ad oscurarsi camminò verso casa sua.

Ma si distrasse e si rese conto di aver sbagliato strada, così dovette tornare indietro. Mentre camminava notò in lontananza un bosco con un sentiero. Lo guardò meglio e pensò di passare per di là, realizzando che portava direttamente a casa sua.

Era la prima volta che prendeva questa strada e si guardò intorno, dimenticandosi completamente del meteo. A metà percorso vide uno stagno e si avvicinò per guardarlo meglio.

Probabilmente quello era lo stagno più bello che avesse mai visto, aveva una forma che ricordava quella di una mezza luna e dentro c'erano dei pesci ognuno di colore diverso. Intorno allo stagno l'erba sembrava perfetta. Guardò in alto sperando di vedere la luna ma al suo posto c'erano delle nuvole nere.

Corse verso casa quando sentì delle gocce sul suo naso ed entrò prima che iniziasse a piovere a dirotto. Andò in camera sua e mise il libro appena comprato in uno spazio vuoto nella sua libreria. Chiuse la finestra e accese la lampada sulla scrivania.

Si sedette sul letto e si tolse le scarpe. Si sdraiò e fissò il tetto, cosa che adorava fare da quando era piccola. Senza accorgersene si addormentò.

𝐋𝐚 𝐃𝐞𝐚 𝐃𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora