"Il primo bicchiere è per la sete;
il secondo, per la gioia,
il terzo, per il piacere;
il quarto, per la follia."
Apuleio
Aria di festa e di gioia.
La musica è a un volume troppo alto, tanto che se non abitassero giusto un centinaio di persone in paese, e se non fossero tutte abbastanza distanziate fra di loro, di certo ci sarebbe già la polizia di fronte casa a intimare ai giovani di abbassare la radio; il sabato alcuni vanno a lavoro e devono svegliarsi presto.
Il compleanno di Tiana è arrivato veloce, più di quanto Deya pensasse. Si è ritrovata a invitare gli amici dell'altra e a pregarli di non dirle niente poiché si tratta di una festa a sorpresa, e ha funzionato tutto: il posto è brulicante di persone, la maggior parte estranee, o comunque le ha viste giusto qualche volta e ci ha scambiato solo due chiacchiere per dei convenevoli.
Dovrebbe arrivare anche Lazar, ma è un po' in ritardo. Gli aveva chiesto di venire per le nove, ma ormai i festeggiamenti sono cominciati da un'ora e di lui non c'è neanche l'ombra. Così, stanca di aspettare, si avvia in terrazza per mandargli un messaggio, con una sigaretta fra le labbra accesa per calmare i nervi a fior di pelle. Se ora lui decidesse di darle buca, il suo piano di riscattarsi dalle prese in giro di Iuri fallirebbe.
E se ci prova, può scordarsi la storia del finto fidanzamento. Non è giusto che sia utile soltanto a lui, se poi quando le serve un finto fidanzato non è lì a tenerle la mano e rubarle un bacio che sa di menzogne e saliva. "Ti aspetto da un'ora. Si può sapere che fine hai fatto?", digita, nervosa, cercando di non fare errori di battitura anche se le dita tremano per il freddo.
Lazar non tarda a risponderle. "Cazzo, l'avevo dimenticato... Dammi un quarto d'ora e sono là."
Si porta una mano sulla fronte, esasperata. È davvero un idiota.
Però almeno sta arrivando, e quindi stira le labbra in un sorriso ora più tranquillo, e torna dentro.
Tiana è già ubriaca, ed è felice. Ha un ghigno vispo sul volto euforico, i tratti alleggeriti dall'alcool che scorre nelle vene. Anche Iuri sembra contento, con il suo bicchiere di vino pieno fino all'orlo e una canna così grande penzolante da un lato della bocca che potrebbero scambiarla per un sigaro, viste le dimensioni e il colore lionato della cartina non sbiancata.
«Ma il tuo ragazzo? Non dicevi che sarebbe venuto anche lui?», le domanda allegro, per punzecchiarla, convinto che quella sia soltanto una menzogna e che non abbia davvero qualcuno pronto a sopportarla.
Stizzita, non può proprio evitare di replicare a quell'accusa. «Sei uno stronzo. Invece sta arrivando, è solo in ritardo.»
«Oh, certo, certo», Iuri non sembra crederci, ma non le importa granché.
Si allontana da loro e dal caos, e decide di riempirsi un bicchiere di vodka alla fragola, visto che il tavolo al centro della cucina è pieno di bottiglie colorate. Ci saranno più o meno una ventina di individui, la mettono a disagio, e continuano ad andare ovunque – in camera sua no, l'ha chiusa a chiave apposta e la chiave l'ha conservata nella tasca dei suoi pantaloni, non lascerà entrare nessuno. Non vuole ritrovarsi il cuscino sporco di vomito o un preservativo usato dentro l'armadio.
Quando il bicchiere è alla fine, Lazar suona alla porta. E siccome non aspettano altri ospiti, Deya ci si fionda subito ed è così felice di vederlo lì che finisce per abbracciarlo, in uno slancio di sicurezza dovuto all'alcool che ha appena ingurgitato come se fosse acqua, senza curarsi di niente. Tanto è al sicuro, non succederà nulla di male.
Lui rimane immobile e un po' rigido, non se l'aspettava, e attende che quel momento finisca.
Gli sorride e lo lascia entrare.
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Fame di male
Horror🏆 Wattys 2022 Winner! 🏆 "Un becchino indaga su una serie di omicidi, ma si innamora della sospettata principale." Le notti di Deya sono tormentate dagli incubi. Alcune amnesie le fanno dimenticare ciò che ha fatto il giorno prima, cancellando porz...