Parole senza titolo.

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Vi siete mai chiesti quanto sia grande la sofferenza di un artista che si esprime a causa del dolore?

Io si'.

La prima volta che sentii cantare Kean ne rimasi ammaliata in modo quasi struggente.

Percepivo la sua disperazione.

La sua tristezza sfioro' la mia, con una profondità che mi tolse il fiato.

Le sue canzoni sono le lacrime che si proibisce di versare, e la musica e' la poesia di tutte le parole che non riesce a dire.

Cantava di sogni sussurrati al vento, desideri affidati al mare, di neve che cade in silenzio.

Kean parlava a coloro che avevano il cuore spezzato e il peso del mondo nelle palle, a coloro che vestiti di dolore sapevano brillare.

Lui era una notte stellata contornata dalla pioggia incessante; era la forza di un bucaneve che nasce, del sole che splende in inverno. Lui era sentimento puro e risata rara.

Ma era anche rabbia illogica e silenzio cupo. Era l'anima solitaria che vaga tra i ricordi.

Era il bambino abbandonato alle radici di un salice bianco, che ha visto le prime luci dell'alba combattendo il freddo, senza perdere la meraviglia nel guardare il sole che nasce.

Anche chiudendo gli occhi, io attraverso la sua voce vedo la sua anima, le sue cicatrici.

Ogni volta che mi sfiorava, lo faceva con fragilità.

Ogni volta che mi guardava, lo faceva delicatezza.

Cosi', lentamente e in silenzio, quando ballavamo sotto la pioggia, quando mi ha fatto ridere in mezzo a un campo di fiori, mi ha rubato il cuore.

Cosi', lentamente e in silenzio, quando lo guardavo cantare al chiaro di luna sul tetto... mi sono innamorata di lui.

Il mio cuore e' diventato irrimediabilmente suo.

Una volta mi disse che ero troppo pura per questo mondo; mi disse che avevo troppa luce dentro per cedere all'oscurità che dominava gli animi delle persone.

Una volta mi disse che ciò che brillava nei miei occhi aveva il potere di cambiare il destino.

Quello che invece non disse e' che non mi avrebbe mai dato la possibilità di cambiare il suo.

Perché lui era troppo distante, troppo silenzioso, troppo malinconico.

E mi e' sfuggito dalle mani come l'acqua del mare, senza far rumore.

Senza far Rumore.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora