18. Il mondo che hai dentro

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Posto questo capitolo lanciando la bomba di una delle mie grandi ship, che spero vorrete commentare con me qui sotto o sui vari social.Lasciate una stellina e un commento se siete qui a leggermi!


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Entrargli dentro è difficile – Riccardo si agita e sbuffa, si rifiuta con tutto sé stesso di farsi macchiare d'inchiostro il cuore con il suo nome scritto a stampatello.

Entrargli dentro è difficile, uscire?

Impossibile.


18. Il mondo che hai dentro


Riccardo si condensa nell'attesa – Alessandro non osa porgli la domanda, ma lo vede arrovellarsi sulla possibilità di Parigi e chissà cos'altro: non è mai stato uno che si fa mille paranoie, Riccardo (non senza dirgliele tutte quante), ma adesso che la data della partenza si avvicina Alessandro lo vede masticare incertezza come fosse una gomma americana. La rumina, in silenzio, domandandosi che senso abbia il prima e il poi se il presente non se lo sanno godere.

È diventato un buffo bipolarismo, Riccardo, un balzare da un'idea all'altra senza alcun tipo di coerenza, come una trottola impazzita: Alessandro vorrebbe chiederglielo, cosa cazzo gli passi per la testa, ma non ne ha il coraggio – lo trova a parlare al cellulare con Irama dei locali di Parigi e gli viene la nausea, a pensare a quei due in giro per la capitale francese: Filippo s'è riscoperto adolescente a partire dal duetto con Rkomi, Riccardo ha trovato un nuovo amico. E Alessandro, che non è paranoico ma quasi, se li vede già ubriachi a schiamazzare sotto la Tour Eiffel.

La cosa peggiore è, che in quelle fantasie spaiate che la sua mente gli proietta quando Riccardo ride in un audio su WhatsApp, Alessandro non si vede mai con loro: ha sempre la sensazione, chissà quanto lontana dalla realtà, che Riccardo fatichi a dimenticare – che lo hanno toccato altre mani, che ha baciato un'altra persona, che. Che Alessandro vorrebbe scrollarlo per le spalle e urlargli: e tu? Tu no?

Entrare dentro Riccardo è un'impresa, perché ha il cuore di un diciannovenne e di un colibrì – batte così veloce che, prenderlo, è un'impresa impossibile. E Alessandro, che teme di schiacciarlo con una semplice flessione delle dita, lo sfiora ma non lo prende mai.

Ed è un'impresa perché si agita, si lamenta e, quando finalmente è l'ora di andare a letto, Riccardo si ricorda che odia dormire. Gli si accoccola sul petto ma, quando Alessandro comincia ad assopirsi, è l'ora del risveglio: Riccardo gli fa seicento domande diverse, sperando che basti a tenere la sua attenzione focalizzata su di lui.

Gli chiede dei suoi sogni, del suo colore preferito, di quand'era bambino, mi insegni a giocare a Pokémon domani, poi ha voglia di pancake alle tre di notte e non con la marmellata senza zucchero, vedi te che schifo, ma con un quintale di Nutella e pure le nocciole sbriciolate sopra. Gli chiede cosa faranno poi, se ci sarà un poi, se potrà infiltrarsi nella sua stanza a Parigi perché ormai non sa più come fare a dormire da solo, gli chiede se può venire a ballare con lui e Irama, se almeno una volta possono ubriacarsi insieme, se.

Se ci sono i presupposti per vivere una vita insieme e non è tutta una fantasia, tutta una stupida possibilità irrealizzabile: Alessandro non gli sa rispondere ma, quando gli carezza il volto con il dorso della mano, Riccardo inspiegabilmente diviene calmo. C'è una sorta di strana malinconia, in lui, quando si lascia accarezzare dalle sue mani e non dice una parola, c'è una sorta di rassegnazione che Alessandro non comprende. Sa che la testa di Riccardo è ormai il peggior covo di mille film mentali diversi, tutti quanti da premio Oscar, e adesso che ci vogliono provare bisognerebbe esserne convinti fino in fondo – chissà se lui lo è o rimpiange di non poter chiedere a Irama di accompagnarlo a rimorchiare qualche francese in discoteca. Filippo sta rivivendo i suoi anni da adolescente, seppur con la flemma di un coetaneo di Morandi, e probabilmente gli direbbe anche di sì, che tanto lui l'amore non lo cerca e forse pensa di non meritarselo.

Nudo con i brividi || BlamoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora