Titolo: OSSESSIONE
La primavera stava iniziando.
Costantina si era svegliata con la luce di un raggio di sole che colpiva la parete dietro di lei.
Il cinguettio degli uccellini non mancò di farsi sentire subito dopo.
Il sorriso era gia stampato sul suo volto quando scesa dal letto mise i piedi nelle sue pantofole rosa confetto.
Si sarebbe potuta dedicare alle pulizie con più fervore del solito e finalmente avrebbe potuto stendere i panni fuori in giardino.Dopo essersi vestita si mise il grembiule per le pulizie di fino e la cuffietta a retina per evitare che la polvere finisse sui suoi capelli appena lavati.
Fece partire la lavatrice e nel frattempo iniziò a dare una bella sistemata in tutte le camere. Prese a rilavare i vetri della cucina perché rispetto al giorno prima si era posato un insetto che aveva lasciato una macchiolina circolare proprio lì in alto a destra, dove le cadeva sempre l'occhio.Quando la lavatrice finì il lavaggio, mise i panni in una cesta grande e uscì nel giardino retrostante.
Aveva quattro stendibiancheria uno alto per le lenzuola, uno medio per le asciugamani e due standard per il resto.Mentre stendeva la biancheria, la sua vicina di casa uscì dal suo giardino gridando ad alta voce:- Le formiche! Sono arrivate le formiche!
Costantina sbarrò gli occhi e aprì bene le orecchie. Doveva capire da che lato delle quattro mura perimetrali le avesse viste.
I suoi giardini erano pavimentati, non si sarebbe mai sognata di dover calpestare un filo d'erba con le sue pantofole per poi sporcare in casa rientrando.
Il panorama della campagna le era costato parecchio, ma sul pavimento il cemento doveva primeggiare.Sentì la vicina parlare con il marito, cercando di dare indicazioni del punto esatto dell'avvistamento.
In base alle coordinate riprodotte su un foglio di carta, queste bestioline appartenenti alla campagna sarebbero state avvistate alle ore 9.00 del mattino, a terra, vicino la parete che divideva il bagno dalla cucina.
Non si risparmiò di dedurre che fosse normale con la poca pulizia in quella casa.
Avrebbero potuto fare pulizie approfondite come lei, invece di perdere tempo durante il giorno.Rientrò in casa e continuò le faccende.
Dopo qualche ora i panni erano asciutti e vennero ritirati freschi e profumati.
A fine serata dopo aver stirato tutto andò a dormire.
Aveva appena cambiato le lenzuola e si prospettava una dormita ristoratrice.
Costantina spense la luce e chiuse gli occhi.
Dopo pochi secondi invece di prendere sonno iniziò a rigirarsi nel letto.
Nella sua testa alcuni pensieri:
"E se le formiche scavassero dal suo bagno nella mia cucina? Il muro combacia. Dovrebbero scavare tanto. Ma non possono venire da me. È tutto pulito."
Il pensiero non riusciva ad abbandonarla.Si alzò e si diresse in cucina.
Accese la luce e si mise china a guardare in tutti gli angoli vicino alle pareti.
Prese il secchio mise acqua e candeggina e rilavò i pavimenti di tutta la casa.
"Ecco, tutto pulito."
Tornò a letto.
Il giorno seguente c'era sempre il sole, si svegliò di buona lena e riprese a fare le pulizie giornaliere.Tutto procedeva per il meglio quando sentì un tonfo provenire dalla casa della vicina e delle urla che seguirono.
- Le formiche, le formiche!
Costantina che stava strofinando i pavimenti in ginocchio si fermò per un istante e tese l'orecchio, ma riprese subito senza darci troppo peso.
Una volta finito, prese la pezza, la bagnò e la strizzò più forte che potè prima di riporre tutto perfettamente in ordine al proprio posto.
Al termine della giornata andò a dormire.Dopo pochi minuti iniziò a sentire dei rumori come piccoli passi che si susseguivano intervallati da un rumore di sgretolamento.
Balzò sul letto. Accese la luce.
Guardò in basso lungo tutta la parete della camera. Niente. Nessun avvistamento.
Ormai era completamente sveglia.
Pensò di andare in cucina per farsi una camomilla.
Si sedette al tavolo e sorseggiando guardava l'ora che segnava l'orologio posto sulla parete della cucina.
L'orologio si mosse.
Sgranò gli occhi.
Pensò fosse un'allucinazione dovuta alla stanchezza.
Fissò L'orologio ancora una volta. Si mosse ancora.
Si alzò di scatto, prese la scaletta a tre gradini e ci salì su. Scostò L'orologio e vide un buchino di qualche millimetro. Si impuntò e cercò di scrutare più in fondo che potè.
Non c'era niente. Prese un disinfettante nel mobile sotto il lavello e lo spruzzò nel foro.
Rilavò i pavimenti e cercò di non pensarci. Tornò a letto.Si girava e rigirava.
Continuava a sentire dei piccoli rumori.
Si alzò, mise un orecchio vicino al muro dietro il letto.
Un brusio accelerato si udiva nella parete.
Andò a controllare nel bagno adiacente e finalmente ne vide una sotto il sanitario.
"Eccole! Sono arrivate anche qui!"
Tornò in cucina.
Una fila che partiva dal battiscopa e terminava sotto lo zoccolo del mobile.
Sul muro un'altra fila che percorreva gli stipiti della porta.
L'orologio cadde sui fornelli. Dal piccolo forellino una massa di piccoli esserini scuri scendevano procedendo in fila indiana verso i suoi piedi.
Costantina indietreggiò fino a quando non cadde scivolando sul pavimento ancora bagnato.
Perse i sensi e quando si svegliò si trovò ricoperta da un esercito inarrestabile di formiche. Le erano arrivate persino sugli occhi e nel naso.
Prese velocemente la prima bottiglia di detersivo che trovò e se la rovesciò addosso. Purtroppo era acido muriatico.
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Ossessione
Short StorySintomo presente in alcune malattie psichiche, che si manifesta sotto forma di idee, parole, immagini persistenti nella mente umana al di fuori della sua volontà, generando sensazioni di angoscia.