𝟛𝟙 - 𝕀 𝕥𝕣𝕦𝕤𝕥 𝕪𝕠𝕦.

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«Non so perché, ma la tua stanza è proprio come la immaginavo

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«Non so perché, ma la tua stanza è proprio come la immaginavo.»

Steve non era mai stato nella camera di Zoe, non fino a quella sera. Era decisamente diversa rispetto alla   sua, a partire dai colori fino all'ampiezza. Probabilmente la camera di Tony, stava in quello stesso piano solo più in fondo, era molto simile. Non c'era da stupirsi che, i due Stark, avevano le camere più grandi di tutta la Torre. Si guardò un po' in giro, quasi disorientato, fermandosi a guardare l'enorme vetrata che permetteva una visuale perfetta - e bellissima, tra l'altro - di New York. Steve capì cosa Zoe intendeva quando gli disse che non riusciva a dormire la notte perché dimenticava sempre di chiudere le tende. Forse era bello addormentarsi di sera, con lo sguardo rivolto verso quel panorama, ma diventava faticoso al mattino. La camera di Zoe era interamente sui colori bianco e grigio, con dei mobili in stile moderno.

«Fino a qualche anno fa era un po' diversa.» gli spiegò, stringendosi nelle spalle e guardandosi intorno. «Tony l'ha fatta ristrutturare insieme alle parti della torre danneggiati durante la battaglia, ma ha conservato qualcosa.» spiegò, indicando le piccole cornici sparse sulle mensole.

«Era successo qualcosa anche quì?»

Zoe negò con la testa «No, no. Credo, più che altro, che avesse cercato continuamente un motivo per farmi rimanere. Una camera più bella, l'auto...»

Lui sogghignò divertito «Quindi ne hai tratto qualche vantaggio, dopotutto.»

La bionda rise voltandosi di spalle. In meno di un secondo tolse via i tacchi, affermando di non sopportarli più. Per tutta la serata, Steve l'aveva vista con qualche centimetro in più di altezza rispetto al solito e si era quasi abituato a vederla in quel modo. Quando, però, li strattonò via dai piedi Zoe tornò ad avere l'altezza di sempre. O, per meglio dire, la bassezza di sempre. Vederla camminare con i piedi nudi, coperti solo dalle calze velate, e spostarsi velocemente da un punto all'altro per sistemare perfettamente le sue cose fece sorridere Steve. Zoe era una specie di maniaca dell'ordine, soprattutto per quanto riguardava le sue cose. Guardandosi intorno, Steve si rese conto che non c'era assolutamente nulla fuori posto. I suoi oggetti personali erano perfettamente nascosti nei rispettivi cassetti, i vestiti erano presumibilmente sistemati nell'enorme armadio e, infine, Steve ebbe la dimostrazione che anche per le scarpe riservava lo stesso trattamento visto erano tutte sistemate in modo alquanto perfetto su una scarpiera nell'angolo della camera.

Non si erano nemmeno preoccupati di guardare l'orario. Dopo aver lasciato la mostra, erano velocemente ritornati in auto e con altrettanta velocità erano rientrati alla base, a casa. Il viaggio di ritorno era durato decisamente meno tempo rispetto all'andata, visto che il traffico era nettamente scomparso, e non lo avevano passato in imbarazzo. Al contrario, Steve le aveva posato di nuovo una mano sulla gamba e avevano continuato a parlare. Zoe non accennò minimamente a Steve cosa volesse mostrargli una volta rientrati a casa e lui non chiese spiegazioni. Voleva sapere, era curioso, ma avrebbe aspettato il tempo giusto senza forzarla ad accennargli qualcosa.

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