Premessa, non so nemmeno come mi sia venuto in mente di scrivere qualcosa del genere, anche perché era una vita che non scrivevo nemmeno una parola, ma mi è venuto così. Non sto insinuando nulla, non penso che i due stiano insieme e sinceramente nemmeno mi importa, ma il loro rapporto, qualsiasi esso sia, è uno dei più belli che abbia mai visto, quindi mi sono ritrovata a fantasticarci sopra, tutto qui. Amate e non fate domande.
Non erano riusciti a rimanere separati troppo a lungo nemmeno quella volta e a nulla servivano i quasi mille chilometri di distanza a separarli, ogni scusa era buona per vedersi.
Erano stati già troppi quei due mesi di divisione, quello spaccato di tempo troppo doloroso per entrambi, arrivato di colpo che li aveva lasciati in bilico con la mancanza di un appiglio a cui aggrapparsi e la vertigine non era più paura di volare, ma voglia di cadere.
Quando finalmente Christian era uscito da Amici, da quella realtà che iniziava a somigliare fin troppo ad una prigione dorata, la prima cosa che aveva fatto era stato chiamarlo, chiamare Mattia, che aveva risposto in lacrime, ma felice di poter sentire di nuovo la sua voce.
E ora dopo che Mattia aveva girato mezza Italia pur di rivederlo il prima possibile e dopo che Christian aveva praticamente mollato il pranzo di famiglia per volare -letteralmente- dall'altro, si ritrovavano nuovamente insieme, li nel salotto di casa Stefanelli, stravaccati sul divano, dopo che Christian aveva finito di lamentarsi per due gocce d'acqua tirate adosso e gli si era finalmente seduto accanto, se non addosso in effetti.
A Mattia succedeva ogni tanto di fermarsi a pensare a come avrebbe fatto l'anno prossimo, quando sarebbe dovuto entrare nuovamente ad amici e separarsi per chissà quanto dal suo frate. Gli capitava di fermarsi a guardarlo -come adesso- e chiedersi come avrebbe fatto a resistere non avendolo vicino per tutti i mesi che avrebbero avuto davanti, e ok, che almeno finché non fosse arrivato al serale (sempre ammesso che ci fosse riuscito) si sarebbero potuti sentite tutti i giorni, e sapeva anche che i rischi di incorrere in un provvedimento disciplinare per uso improprio del telefono sarebbero stati all'ordine del giorno, ma non sarebbe stato lo stesso.
Christian era diventato per lui il centro della sua vita in casetta senza che nemmeno se ne accorgesse e tornare alla sua vita di sempre dopo che lo avevano strappato via dal suo sogno e da Christian era stato semplicemente incubo. Perché, loro non avevano scelto di scegliersi, era semplicemente accaduto.
E avrebbero scelto sempre di rimanere.
"Ehi!" Il moro aveva richiamato la sua attenzione schioccandogli le dita davanti agli occhi. "Tutto bene?"
Mattia aveva annuito, senza rispondere a voce, ma con un tenue sorriso ad increspargli le labbra aveva posato il capo sullo schienale del divano senza staccare gli occhi da lui.
Con te sto sempre bene.
Christian aveva sorriso di rimando come ascoltando quelle parole non dette e gli aveva posato una mano sul ginocchio tornando a prestare attenzione alla TV, da cui provenivano parole e suoni indistinti che rompevano l'accogliente silenzio creatosi fra di loro.
Sarebbe stato bello viverlo tutti i giorni, quel conforto nel tornare a casa la sera dopo una giornata del cazzo, magari, e trovare sempre quella persona capace di ascoltarti in silenzio.
Sarebbe stato bellissimo trovare sempre Christian.
Mattia non era uno che viveva sui social, gli piacevano si, ma cercava di non dare troppo peso a quello che leggeva, ma doveva essere onesto, quando scorreva twitter e si imbatteva nei post in cui si invocava al BACIO, scritto a caratteri cubitali, sapeva anche senza che ci fosse scritto che quei tweet alludevano a lui e al suo frate.
Ma secondo voi loro non si rendono conto? Quella era una delle tante domande in cui si era imbattuto più di una volta sul social e sempre, si era domandato a sua volta: Di cosa mi dovrei rendere conto?
Christian era bello, era bello sempre quindi cosa c'era di strano nella sua espressione incantata, quando lo guardava, che aveva beccato nei video che spopolano ovunque?
Come si sarebbe dovuto guardare qualcosa di bello quando lo si vede?
Probabilmente aveva la stessa espressione da pesce lesso anche adesso, mentre continuava a fissarlo di profilo;
Mentre scendeva con lo sguardo da sui capelli ricci e scuri che gli ricoprivano in parte la fronte, fino alle ciglia lunghe e scure;
Mentre arrivava al profilo preciso e allo stesso tempo delicato del naso;
Mentre si ritrovava a fissargli le labbra, sottili ma non troppo, che sembravano essere così morbide.
Chissà come sarebbe stato baciarlo.
Quel pensiero non lo sconvolse più di tanto, insomma, Christian era un bel ragazzo, era oggettivo, e gli voleva bene -troppo- bene, cosa c'era di strano o di diverso nel pensare di voler baciare una bella ragazza rispetto al pensare di voler baciare un bel ragazzo?
Forse anche perché anche l'altro era un ragazzo?
"Oh! Fra! Mi dici che tieni? Stai lì con la faccia appesa da almeno mezz'ora. Saranno almeno tre volte che ti chiedo se vuoi la pizza sta sera!" Lo richiamò per la seconda volta Christian.
Mattia sussultò, preso in contro piede, faticando a recuperare il filo logico dei suoi pensieri.
"Stavo pensando."
"Beh, fino a lì c'ero arrivato anche io!" Lo sbeffeggiò bonariamente. "Vuoi dirlo anche a me cosa ti frulla sotto quella coltre bionda? Sempre che tu ci riesca eh!" Sghignazzò.
Mattia lo spintonò fingendosi offeso, ma venendo tradito dal sorriso che si apri sulle sue di labbra.
"Allora? Mi parli?" Insistette il moro abbassando inconsapevolmente il tono di voce, come ad incoraggiarlo a rivelargli un segreto sotto voce.
"Non se sia il caso di dirti, quello che ho pensato esattamente in questo momento."
"Sai che puoi dirmi tutto." Affermò convinto, lasciandogli un'occhiata stranita.
"Questo non lo so..."
Christian sollevò un braccio, per posargli una mano sulla spalla per poterla stringere debolmente. "Si che lo sai. Sai già tutto." Affermò convinto.
"Non vorrei rovinare le cose..." Mattia non era preoccupato, sapeva di non aver pensato nulla di male, ma non voleva rovinare io rapporto più bello che aveva, da praticamente sempre.
"Non potresti. Mai." Lo incoraggiò.
"Tu leggi quello che scrivono su di noi sui social?" Gli domandò invece senza riflettere, lasciando l'altro per un momento interdetto.
"Si, si certo che lo leggo. Se ti riferisci, ovviamente al fatto che insinuino che fra di noi ci sia qualcosa in più dell'amicizia, anche perché, come non potrei lo scrivono praticamente ovunque!" Sorrise.
"E ti da fastidio?"
"No, perché dovrebbe?" Christian era sempre più confuso, non capendo dove il più piccolo volesse andare a parare con il suo discorso.
"Perché non è la verità magari?" Chiese incerto. O per una miriade di altre ragioni, ma questo badò bene dal dirlo.
"Fra, ma che dici? Certo che è la verità."
Mattia a quel punto perse un battito, sentendo il respiro venir meno e voltò lo sguardo nella sua direzione, incredulo.
Forse aveva anche lui pensato qualche volta che il loro rapporto non fosse come tutti gli altri, che i semplici amici non erano come loro e che non trovassero ogni occasione per vedersi anche a discapito dei reciproci impegni.
Diavolo, lui avrebbe voluto passare tutti i giorni con Christian, viverci, viverlo. Fosse stato per lui l'avrebbe comprata sul serio casa a Milano all'ultimo piano per viverci insieme.
L'avrebbe comprata anche a Briga alta.*
"Matti, tu sei tutto per me. Sei il mio amico, il mio frate, la mia casa. Noi non siamo solo amici, non lo saremo mai. Non lo so cosa siamo, ma noi siamo di più. Parlano di amore? Ma l'amore non è anche l'affetto di un amico? L'amore non è anche fraterno? L'amore non è anche l'accoglienza di una casa?" Prese una pausa riprendendo fiato, quello che non aveva fatto durante tutto quel discorso. Poi riprese: "siamo io e te Christian e Mattia, uno non esclude l'altro, qualsiasi cosa succederà io ci sarò sempre, perché se anche potremmo litigare questo -prese ad indicare lo spazio minimo fra loro- non sparirà mai. Puoi dirmi tutto. Sempre."
Mattia Sorrise, abbassando gli occhi sentendoli un po' lucidi. Prese fiato decidendosi a parlare, senza però smettere di tenere lo sguardo basso sulla sua mano intenta a torturare il laccetto della tuta che indossava.
"Prima, stavo pensando che... che, si insomma, se forse tutti lo dicono magari è vero, cioè... se tutti vedono è perché magari c'è...." sapeva di star facendo un discorso troppo raffazzonato, senza seguire apparentemente un filo logico, ma si costrinse a continuare, cercando di essere più chiaro. "Poi ho pensato che sei bello." Boom così. Christian ridacchiò, e Mattia non sapeva dire se per prenderlo in giro o per imbarazzo. E comunque non ebbe il coraggio di scoprirlo alzando gli occhi, e il moro gli lasciò il tempo per scegliere cosa, e come dirlo.
"Si, insomma ho pensato che non ci fosse differenza tra un bel ragazzo o una bella ragazza..." Pausa. "Ho pensato a come sarebbe stato baciarti."
Christian sgranò gli occhi dallo stupore, non aspettandosi minimamente una rivelazione del genere.
Ad essere totalmente sinceri, anche lui si era posto gli stessi interrogativi che supponeva affollassero i pensieri del biondo e di nuovo ad essere sinceri fino in fondo, aveva anche letto un paio di fanfiction. A sua discolpa poteva dare la colpa a sua sorella, che gli aveva fatto scoprire quella stramba applicazione che su twitter soprannominavano, l'app arancione e sempre per essere sinceri, doveva ammettere anche di aver digitato per curiosità il nome della loro ship. Era un uomo curioso, mica era un crimine.
Poi però si diceva che le sue erano solo stupide paranoie, che non aveva importanza cosa pensassero gli altri, che la cosa che importava era come si sentiva lui, quello che sentiva lui.
E lui con Mattia stava bene, era felice.
Tanto bastava e sarebbe bastato sempre.
Mentre era perso nelle sue elevatissime elucubrazioni mentali, Mattia riprese a parlare.
"Io ti voglio bene tantissimo, troppo, e sei bello, bellissimo, quindi cosa ci può essere di male nel pensare di baciare un bel ragazzo anche se lo sono io stesso? Perché c'è da meravigliarsi?"
E quando Mattia parlava in quel modo, con quella saggezza ed ingenuità allo stesso tempo matura, ma bambinesca Christian sentiva quel sentimento e quell'affetto non definibile crescergli al centro del petto.
Mattia decise finalmente di sollevare lo sguardo in quello dell'altro pronto a qualsiasi tipo di reazione.
Non pronto a quella che ricevette però.
Christian premette le labbra sulle sue delicatamente, ma allo stesso tempo con decisione, lasciando un mattia completamente shockato che nel frattempo aveva sgranato gli occhi ed aveva sentito il cuore mancare prima un battito, e poi riprendere a battere come se avesse appena finito di ballare alla finale dei mondiali. Registrò vagamente la sensazione delle labbra leggermente screpolate, ma calde (caldissime), di Christian premersi gentili, ma decise sulle sue, troppo preso a capire se ciò che stava succedendo, stava accadendo davvero o se fosse solo frutto della sua fervida immaginazione, ma quando senti le dita delle mani di Christian afferrare quelle della sua mano destra per portarsela sul cuore, realizzò.
Christian lo stava davvero baciando, era anche il suo di cuore che batteva come un forsennato e a quel punto Mattia diede l'addio definitivo a tutte le sue facoltà mentali e gli gettò le braccia al collo affondando le dita nel suo capelli.
Il ragazzo moro sorrise sulle sue labbra, divertito dal tanto slancio, ma non fu da meno e senza farsi pregare troppo avvolse le braccia attorno al suo busto premendoselo adosso e respirando affondo il suo profumo.
Dopo secondi che sembrarono infiniti, si tirò leggermente indietro, solo per potersi concedere il lusso di chinarsi appena e concentrare la sua attenzione sul labbro inferiore di Mattia che prese a mordicchiare, per poi succhiarlo appena, godendosi la sensazione di quella bocca morbida sotto ai denti e del leggero sospiro che fuoriuscì dalle stesse. Quando si staccò definitivamente, per poter guardare in viso il ragazzo premuto contro di sé, ebbe appena il tempo di registrare la liquidezza di quegli occhi tanto diversi dai suoi, che si ritrovò preda dell'attacco del più piccolo che colmò nuovamente la distanza fra le loro labbra trovando le sue schiuse, potendo così finalmente assaporarlo fino in fondo.
Senza nemmeno rendersene conto finirono distesi sul divano, Christian schiacciato sul corpo del più piccolo mentre cercava di non gravargli troppo adosso, intento com'era ad affondare la lingua fra quelle fantastiche labbra.
Si baciarono tantissimo, assaporandosi ed esplorandosi affondo, senza stupirsi poi più di tanto nel trovarsi a combaciare perfettamente, bocche, lingua e cuore. Erano un incastro perfetto.
Persero la cognizione del tempo e dello spazio, spersi com'erano nella loro bolla, che mai come ora era imperturbabile ed impenetrabile, Christian alla fine dovette separarsi da colui che quella sera aveva sigillato per sempre il loro rapporto in quel qualcosa di più, con quella semplice domanda, perché iniziava a sentire una certa pressione più giù del cuore e non era assolutamente il caso di correre troppo per quella sera, ci sarebbe stato tempo per tutto, avevano tutto il tempo del mondo.
"Ho davvero capito che mi vuoi: bene tantissimo, sta sera..." ridacchiò il moro, prendendolo dolcemente in giro.
Mattia si fece più rosso di quel che era già ed imbarazzato nascose il viso nell'incavo della spalla, premendo le labbra contro il suo collo e le sentì stendersi in un sorriso.
Rabbrividì.
"Sei proprio uno stronzo!" Mormorò contro la sua pelle.
"Uno stronzo a cui vuoi tantissimo bene però." Insistette.
Si trovarono a ridere insieme guardandosi negli occhi animati ora da una nuova consapevolezza, nel silenzio di quel dolce abbraccio.
"Che ne dici di abbandonare questo divano e spostarci in camera mia? E tardi e ho voglia di dormire con te stretto contro di me." Propose infine il maggiore dopo interi minuti passati a sfiorarsi teneramente.
Mattia annuì troppo assuefatto ed intontito dalle continue attenzioni e dai leggeri grattini che Christian gli aveva disseminato un po' ovunque. Insieme si avviarono verso la stanza che per quei giorni era stata nuovamente la loro, ma prima di entrare il biondo lo bloccò contro la porta facendolo voltare verso di sé.
"Ce ne saranno altri?"
"Di cosa?" Christian lo guardò confuso.
"Di baci."
"Ce ne saranno sempre. Anche dietro questa porta adesso. Ci sarà tutto." Ripose incantandosi nell'ammirarlo.
Mattia sorrise. "Facciamo anche prima." E detto questo si riappropriò di quelle labbra spingendosi finalmente dentro la stanza al riparo dal modo esterno e dove esistevano solo loro e nient'altro.Non so bene da dove sia uscita questa cosa, ma sentivo la necessità di esprimere un concetto che credo al giorno d'oggi debba essere comune a tutti. L'amore quello vero, ha mille forme, non sempre si manifesta allo stesso modo. Un uomo che ha sempre avuto solo donne può innamorarsi di un altro uomo e viceversa una donna. È un mio umile pensiero ma credo che dovremmo smettere di voler etichettare qualsiasi cosa e amare l'anima, non solo la persona.
Detto questo spero di non aver offeso nessuno con nessuna delle mie parole, ma volevo esprimere un concetto e la scrittura mi sembrava il mezzo più adatto e loro due sono la mia "ispirazione".
Non ho la forza per rileggere e magari correggere di nuovo tutto, siate clementi, sono le una, ho sonno e domani lavoro, provvederò appena sveglia. Abbiate Clemenza.
Baci Sam.
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Accade, per il destino. Restare, per scelta. Os.
RomanceEra accaduto loro di incontrarsi grazie al destino, ed erano rimasti per scelta.