~ capitolo 3 ~

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mi svegliai guardandomi intorno non riconoscendo la mia stanza ricordandomi solo successivamente di essere in una casa di assassini.

Presi il telefono lasciato sul comodino e guardai l'ora, le 6.

Decisi di scendere e in cucina trovai Toby senza maglietta, coi capelli leggermente scompigliati e gli occhi ancora impastati dal sonno mentre armeggiava con qualcosa davanti a lui.

*quanto cazzo è bello*

Sentii degli altri passi dietro di me e arrivò Jeff talmente assonnato che a stento scendeva le scale.

"Ciao Jane" mi disse il ragazzo pallido

"Ciao"

Quando cercò di entrare nella cucina sbattè la faccia contro il muro.

"Ma porca troia da quando c'è questo muro?"

Io e Toby ridemmo alla scena mentre Jeff si strofinava la fronte dolorante.

"Comunque buongiorno" mi disse Toby

"Buondì"

"Vuoi qualcosa?"

"No grazie"

Jeff intanto prese della marmellata e del pane.

"Jeff se vuoi faccio io" disse Toby un po' spaventato

"Naah".

In quel momento capii la faccia terrorizzata del moro, ero proprio imbranato.

Si sporcò tutta la faccia di marmellata e così anche il tavolo e Toby.

*sono finita in una casa di matti* pensai mentre ridevo di gusto.

"Tutti i giorni la stessa storia" disse Ben alle nostre spalle con fare rassegnato.

Mentre i ragazzi discutevano mi alzai dalla sedia e decisi di andare a farmi una doccia.

Mentre l'acqua scorreva mi chiesi se mi stessero cercando, se qualcuno si fosse ricordato di me.

Finita la doccia mi asciugai e mi resi conto di non avere vestiti puliti da mettere.

Mi schiaffeggiai mentalmente e dopo essermi coperta con un mega asciugamano andai a bussare alla porta di Toby.

Appena aprì la porta spalancò gli occhi "se volevi scopare potevi avvisare"

Gli diedi un pugnetto sulla spalla "pervertito schifoso. Comunque mi servono dei vestiti i miei sono alla casa famiglia"

"Ok intanto ti presto i miei, oggi pomeriggio vado a prendere i tuoi vestiti"

Dopo aver cercato nell'armadio mi portò dei pantaloncini da calcio, una maglietta nera a maniche corte e una felpa del medesimo colore.

Ringraziai e andai in camera mia cambiandomi.

Scesi le scale e sentii le voci dei ragazzi "c'è un problema, oggi viene...."

Ice eyes ❄||ticci tobyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora