Un gioco da ragazzi

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Prey for me
I think I owe you an apology
Somehow you bring the violence out in me
I'm just a shell of what I used to be
Passion is sometimes a fucked up thing for me

'Prey for me' - Korn

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Erano quei ragazzi che avevo visto all'uscita. Ci avevano seguito fino al parcheggio. Poco prima che io ed Elisa ci baciassimo, sentii

<EHI, SCUSATEMI>

Era uno di loro.

Gli altri tre, qualche metro più distanti, ci stavano girando intorno ridendo.

<Ciao, siete fidanzati?>

<Ci conosciamo?> dissi, corrugando le sopracciglia.

<Sai che la tua ragazza è davvero carina?>

Elisa iniziò a tenermi per il braccio.

<Senti, non vogliamo problemi, adesso ce ne andiamo>

<Tu vai pure> continuò quello, <Però lasciaci lei>

<Lasciateci stare, ho detto che non vogliamo problemi>

Si avvicinò ancora di più a noi.

Mi misi in mezzo tra lui ed Elisa. Volevo farmi coraggio, avevo speranza sull'adrenalina che mi avrebbe dato la situazione. Cazzo, il pragmatismo mi viene sempre quando meno me l'aspetto.

Ma a dirla tutta mi stavo cagando addosso.

"Non cominciare per primo, difenditi e basta" continuavo a pensare. Come se avessi potuto combattere facilmente, no? Un gioco da ragazzi, uno contro quattro. In più non ho mai fatto a botte con nessuno.

Tremavo. E tremai anche dopo che mollai al tipo un pugno dritto sul naso, per lo strattone che mi diede per farmi togliere da davanti a Elisa. Non mi resi subito conto di cosa avevo fatto.

Credo di averglielo rotto, perché sentii un suono come di un foglio accartocciato.

Cadde inginocchiato a terra.

Mi girai verso lei.

<VAI! SCAP->

Uno degli altri tre mi colpì sulla nuca.

<AGH>

Elisa urlò.

Abbassai il capo mettendomi le mani tra i capelli, ma per l'adrenalina dopo mezzo secondo non sentivo già più dolore. Mi sfilai dalla presa di uno di loro, afferrai Elisa per mano e scappammo in mezzo alle auto del parcheggio. Due di loro ci stavano seguendo, mentre l'altro aiutava il ferito a rialzarsi.

Realizzai un piano. Ero terrorizzato, ma dovevo pensare a lei. Stava singhiozzando dalla paura.

<Ascolta> le dissi.

<Appena giriamo l'angolo tu ti abbassi e ti nascondi dietro quel SUV nero. Io li attiro verso di me. Quando saremo abbastanza lontani scappa verso la strada più affollata, e chiedi aiuto. VAI!>

<No, Zeke! Ti prego, vieni->

<Penso io a loro, scappa!>

Ci penso io. Sì, certo, sono un campione di arti marziali, come no. Non pensarci Zeke, sii logico.

Appena svoltammo si nascose dietro l'auto, e urlai a quei due

<EHI, STRONZI>

Mi videro e ricominciarono a correre verso di me.
Di seguito la paura fece rapidamente spazio alla rabbia. "Queste bande di ragazzi" pensai "mi fanno salire un odio incredibile".
Magari non era neanche una gang, erano solo un gruppo di amici che avevano alzato il gomito, o si erano fatti una pasticca di troppo.
Mi venne in mente un modo per liberarmi di loro.

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