𝑽𝑬𝑵𝑻𝑰𝑵𝑶𝑽𝑬
La pioggia sfiorava delicatamente i finestrini oscurati della Range Rover nera mentre rallentava gradualmente, fino a fermarsi ai piedi di due enormi pareti rocciose: reggevano un ponte dello stesso materiale resistente, creato dalla natura come cancello verso una nuova realtà o una fine definitiva.
«Nemůžu tě vzít dál» disse il conducente in polacco, osservando Edgar dallo specchietto retrovisore.
«Tady je to skvělé! Děkuji» rispose l'uomo fluente, per poi rivolgersi ai due ragazzi seduti accanto a lui. «Siamo arrivati» sorrise, aprendo poi lo sportello che aveva sulla sinistra.
Anneka chinò leggermente la testa verso l'autista in segno di ringraziamento, mentre Levi scese dall'auto osservando il paesaggio che li circondava.
Piccole abitazioni, ferme all'epoca medievale, incastrate tra le spesse pareti sassose.
Ruscelli, abbracciati da ponticelli di legno, scorrevano veloci mentre gli animali selvatici li osservano con i loro occhi piccoli e sospettosi, nascosti tra i cespugli pieni di fiori e frutti di bosco.Un cervo, simbolo dell'immortalità, si mosse tra gli alberi verdi e rigogliosi, prima di fuggire nell'oscurità della foresta.
«Sembra che qui non ci abiti nessuno» constatò Levi, stiracchiando i muscoli delle spalle.
«Hrensko presenta una popolazione per lo più longeva e, nonostante sia una posto turistico, preferiscono non avere a che fare con gli stranieri» commentò il padre, passando poi le valigie a entrambi.
La Range Rover sparì nell'umidità che il ruscello aveva iniziato ad emanare una volta entrata in contatto con la pioggia, la quale si infittiva sempre di più.
«Sarà meglio avviarsi; il temporale si avvicina»
«Dove andiamo?» chiese Anneka, osservando Edgar infilarsi un paio di guanti in pelle e un capello sui capelli neri.
«Il posto in cui staremo per le prossime settimane si trova oltre quell'arco» indicò, prima di incamminarsi sul sentiero truciolato.
I passi decisi di Edgar furono interrotti dall'irruzione di dissenso da parte di Levi.
«Hai fatto accordi con la popolazione del bosco senza consultarmi?» disse, provocando un sospiro stanco nel padre, il quale si voltò di malavoglia.
«Levi...»
«Sai quanto poco affidabili siano Edgar!»
-Eppure, siamo gli unici in grado di aiutarvi-
Il cielo sembrò aprirsi solo per donare un barlume di luce a quella donna, la cui voce era arrivata lenta e pacifica alle orecchie di quei tre viaggiatori, placando momentaneamente il litigio.
La pelle, pallida come la luna, era avvolta in un vestito di lino del medesimo colore dei suoi capelli: bianco come il latte appena munto.
Una corona di margherite di diversa grandezza si incastrava nei filamenti sottili del suo capo, donandole l'aria da perfetta sovrana.«Somma Aldesira» disse Edgar, inchinandosi verso di lei. «Perdoni le parole di mio figlio»
«Non preoccuparti Edgar, conosco il rancore che prova nei nostri confronti. La sua mente, corrotta dalle menzogne di quel sangue demoniaco, non gli permette di ragionare lucidamente» commentò, tenendo le mani giunte sul ventre.
«Perché la vostra mente, invece, corrotta dalle menzogne di promesse vane, funziona meglio somma Aldesira?» ribatté il ragazzo, con tono saccente.
«Levi!» lo rimproverò Edgar, i cui occhi infuocati dalla rabbia.
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ONE OF US
Фэнтези❁ 𝐼𝑁 𝑅𝐸𝑉𝐼𝑆𝐼𝑂𝑁𝐸 ❁ 《Sei una distruzione di cui non posso fare a meno》 Studentessa al terzo anno dell'università di Yale, Anneka Lockwood decide di passare l'estate insieme alla madre Tessa a Lostwinter, un paesino sperduto sulle sponde dell...