l'università

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Fuori nevicava da ore e Can alimentava il caminetto mentre io e le gemelle di Max e Nadir eravamo sul divano, le avevano lasciate a noi per una vacanza che avevano rimandato da troppo.
- Nonna ci racconti una storia?
Sorrisi alle piccole fotocopie come le chiamava Luc.
- Questa sera vi racconterò la storia di una giovane donna che ha esaudito ogni suo sogno!
- era una fata?
Chiese Aria con il suo piglio serio  era identica a Max.
- no non era una fata!
- se ha esaudito tutti i suoi desideri o è strega o una fata!
Can iniziò a ridere e si accomodare con noi.
- Questa ragazza era senza dubbio magica e a volte diventava una fenice!
Can intrecciò le dita a quelle di Sanem portandosi la mano alle labbra.
- Dai nonna racconta!
Sanem si perse sull'onda dei ricordi mentre raccontava la storia più meravigliosa...quella della sua vita!

Quando tornai a casa dell'università passai direttamente al minimarket sicura di trovare il mio meraviglioso papà e infatti discuteva con zebercet.
- ma tu non ce l'hai una casa?
Chiesi baciando papà sulla guancia.
- Come è andata piccola mia?
Guardai Zebercet che sollevò le braccia in segno di resa.
- ok ok vado ma io e te abbiamo un discorso in sospeso!
- nonabbiamo nulla da dirci io e te Zebercet!
- Muzafer mi chiamo Muzafer non Zebercet a presto mio dolce fiorellino!
Scossi la testa e guardai papà che era infanzia e mi fissava!
- papà mi dispiace...
- oh va benelo stesso piccola mia!
Ma si vedeva bene la sua delusione ma non durò molto perché iniziai a ridere e a saltellare per tutto il minimarket.
- sono una burlona papino 110 e lode sono un perito agrario!
Papà era esterefatto e poi iniziò a ballare con me che a differenza di Leyla almeno avevo una laurea.
- sei proprio una piccola burlona corri a dirlo a mamma!
- si ora vado ma tu chiudi tutto che stasera si festeggia.

Ma quella laurea non mi portò alcun vantaggio anzi mamma era sempre più arrabbiata con me perché  non avevo ancora un lavoro, mentre la stupenda megagalattica figlia perfetta Leyla si.

Qualche giorno dopo mentre ero in negozio e scrivevo il mio libro Zebercet fece la sua apparizione.
- scrivi anche di me sul tuo libro?
Sbuffai esasperata.
- no perché dovrei?
Mi allarmò non poco perché mi disse che la sera sarebbe venuto a casa nostra con la madre a chiedere la mia mano.
- resta in negozio torno subito!
Gridare a Zebercet correndo verso casa, avevo il cuore a mille per la paura e mamma non mi rassicurò di certo poi c'era la perfetta Leyla a darle manforte.
- mamma è vero che viene Zebercet con la madre stasera?
- si chiama Muzafer e comunque è un buon partito che può mantenerti dato che non vuoi lavorare!
- ma io lavoro al minimarket!
Urlai disperata.
- e lo chiami un lavoro? Tuo padre non ti paga!
Odiavo l'espressione tronfia di Leyla che annuiva ad ogni parola di mamma.
- Dov'è papà?
- lascia perdere lui è d'accordo!
Corsi in giardino seguita da mamma Leyla.
- papà papà perché mi vuoi far sposare Zebercet?
- Sanem si chiama Muzafer!
Mamma si sbracciava come se io fossi stupida e non la vedessi.
- stasera accoglieremo gli ospiti!
Tornai mesta al minimarket ed incontrai la mia spalla su cui piangere Aihan, eravamo cresciute assieme e lei come me detestava la perfetta Leyla.
- che ti succede?
Le spiegai tutto e lei mi consolò.
- scommetto che è stata un'idea della regina di ghiaccio!
Risi con lei le avevamo affibiato quel nomignolo alle elementari.
Zebercet era così esaltato non lo sopportavo.
- comunque secondo me devi trovare lavoro!
Mi disse Aihan sfogliando un giornale con varie inserzioni l, per fortuna papà la sera prima non aveva concesso la mia mano a Zebercet.
- guarda qui cercano una tuttofare, non deve essere difficile!
Guardai l'annuncio è sorrisi era l'agenzia dove lavorava Leyla la Fikri Harika presi il giornale e corsi a casa.
- Aihan resta al negozio!
Fu arduo convincere la regina di ghiaccio ma papà era dalla mia parte.
- Leyla aiuta tutti sorella senza storie!
Volevo mangiarmelo di baci il mio papà.
L'indomani uscii con Leyla e arrivammo davanti a questo insulso palazzo a vetri così noioso.
- oh Allah dove siamo finiti?
Dissi guardando il palazzo.
- Sanem mi raccomando non farmi fare figuracce!
Una volta entrate mi si aprì un mondo colorato c'erano giochi  e una  miriade di persone che correvano qua e là.
Mentre con Leyla aspettavo che la signora delle risorse umane registrasse il mio misero curriculum lei rispose al suo capo.
- Signor Emre scusi il ritardo ma ho accompagnato mia sorella per quel posto di tutto fare!
Fu una telefonata provvidenziale perché il signor Emre mi fece assumere senza passare dal via nonostante la faccia sdegnata della segretaria.
- un mese di prova poi vedremo!
Disse senza nemmeno mezzo sorriso, se Leyla era la regina di ghiaccio lei era di certo la regina.
Seguii Leyla che blaterava sul dover ringraziare il signor Emre io ascoltavo a malapena ogni raccomandazione persa inquel.mondo magico.
Quando bussò mi ripresi e fissi l'ufficio che avevo di fronte ea totalmente a vetri dentro c'era un giovane ed una persona più vecchia che si rivelarono il fantomatico Emre Bey e suo padre Aziz che rimase colpito quando la mia memoria fotografica fece capolino.
- Stupefacente direi!
Disse Aziz ridendo.
- questa sera c'è il 20 esimo anniversario di Fikri ritieniti invitata!
Lo ringraziai ed uscii con Leyla che mi fece conoscere una donna che già trovavo antipatica, la signora Deren la mia capa a quanto capii, poi una luce in quel marasma mi affidarlo ad un omino stranissimo che però mi ispirò da subito simpatia CeyCey e lui fu provvidenziale perché la sua simpatia mi rallegrava.
Quando tornai a casa a prepararmi per la festa di Fikri Harika guardai sconsolata il mio armadio Aihan mangiava patatine mentre sceglievo cosa indossare.
- quello grigio è bello!
In effetti mi stava proprio bene raccolsi i capelli e urlai a Leyla.
- Arrivoooooo!
Salimmo sul taxi e ricominciò la solfa delle raccomandazioni.
- uff Leyla sono adulta non una bambina!
Ma lei alzò gli occhi al cielo per fortuna c'era ceycey a salvarmi dalla regina di ghiaccio.
- noi siamo di sopra!
Mi disse con la sua solita allegria.
Restai un pò a gironzolare poi salii le scale che mi portavano al loggione dove mi aspettava CeyCey, era tutto buio mi guardavo attorno da lì vedevo tutta la sala non feci in tempo a fare altro una luce filtrò dalla porta ma non feci in tempo ne a dire ne a fare nulla perché mi sentii afferrare per la vita e due labbra presero possesso delle mie, il mio primo bacio mi era stato rubato ma quella sensazione mi piaceva e risposi a quel bacio capii che quell'uomo aveva i baffi che mi solleticavano le labbra e la barba solleticare il mento, le mani dell'uomo si spostarono dai fianchi al mio fondoschiena mi ripresi e mi staccai ma guardavo per terra e l'unica cosa che vidi furono quelle scarpe nere e lucide prima di scappare via.

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