26. Pensarci su

2K 87 38
                                    

"In quest'ultimo periodo faccio fatica a controllare i pensieri, a restare calma, a non pensarci, a non pensarti. Mi fa incazzare quello che mi hai fatto e mi fa incazzare quello che io continuo a fare a me stessa decidendo di non lasciarti andare ancora."
-Fonte: Tumblr

Esmeralda

"Stai un po' meglio?" sussulto sentendo una voce pormi questa domanda e mi giro di scatto, ritrovandomi ancora davanti il ragazzo che si è preoccupato di venirmi dietro quando ho avuto una crisi isterica per colpa di Alexis. "Scusa, non volevo spaventarti." sorride un po' imbarazzato e io alzo la mano in alto come a dirgli che non c'è bisogno che si scusi. Ero solo un po' soprappensiero e non pensavo, inoltre, che lui fosse ancora qua.

"Sto un po' meglio, grazie." soprattutto considerando che ora la gente è quasi andata via e io posso rilassarmi un minimo. Lavorare con in mente il pensiero di Saelemaekers non è stato semplice.

"Va bene, volevo sapere solo questo. Ora vado, che il mio amico mi sta aspettando da solo." indica un punto indefinito accanto all'uscita e io annuisco, fingendo di mostrarmi interessata a ciò che ha indicato, poi riporto lo sguardo su di lui. "Spero di vederti presto, stammi bene."

Mi sforzo di sorridere, per dimostrare che sto davvero meglio, non mi va che si intrattenga oltre e che mi porga altre domande sul mio stato d'animo, non ho nessuna voglia di pensare a come mi sento, assolutamente. Non saprei nemmeno spiegare come davvero sto, sento solo un gran vuoto dentro e mi sento stupida per questo, molto. "Va bene, buon continuo di serata."

Mi fa un leggero cenno con il capo e poi si gira di spalle, allontanandosi e uscendo subito dopo, con un ragazzo riccio che ricordo di aver servito durante la serata, ma non ricordo di averli visti insieme, evidentemente sono arrivati in momenti diversi.

Io resto a fissare il punto in cui sono spariti, finché qualcuno mi accarezza dolcemente un braccio e, voltandomi, incrocio lo sguardo di Eva. Fino a questo momento non aveva avuto un solo minuto per fermarsi e avvicinarsi a me, anche se più volte, durante la serata, l'ho scoperta lanciarmi occhiate per assicurarsi che stessi bene e non avessi un altro crollo di nervi.

"Che ti ha detto Alexis?"

"In realtà niente di che, a parte che vorrebbe riprovarci. Non capisce che non voglio più avere a che fare con lui e queste imboscate mi fanno solo stare male." spiego semplicemente, e mi maledico quando sento nuovamente gli occhi pizzicarmi. Finirà mai questa storia di sentirmi così debole quando si parla di lui?

Eva arriccia le labbra e mi osserva come se le mie parole non la convincessero pienamente, ma comunque opta per non dare voce a questi pensieri, e io la ringrazio mentalmente quando decide di tenerseli per sé. "E invece che mi dici del biondino che è appena andato via? Sembrava piuttosto... interessato?!" la sua sembra quasi una domanda, come se non trovasse il giusto aggettivo.

"Mi ha aiutato quando sono corsa fuori, è stato solo gentile. Poi mi ha detto che si chiama Milan e mi sono sentita presa in giro." quasi fatico a trattenere una risata davanti a questo dettaglio, mentre la mia migliore amica sgrana gli occhi e poi scoppia a ridere come se non ci fosse un domani. Io resto a guardarla per qualche secondo, in modo molto scioccato, ma poi mi lascio coinvolgere dalla sua risata. "No, ma sono felice che ti diverti con le mie disgrazie, almeno a qualcosa serve che accadano."

"Scusami, Esme. Il problema è che sembra una coincidenza troppo grande. Quante possibilità c'erano che proprio tu conoscessi un ragazzo che si chiama così?!" parla quasi con fatica mentre cerca di smettere di ridere "Comunque, a parte tutto ciò, sembrava molto carino."

Faccio spallucce e il mio sguardo si fa serio quando sento le sue parole... sì, oggettivamente un bel ragazzo, ma non sono interessata, anche perché molto probabilmente non ci rivedremo mai più, e va bene così. Non ho la testa per provarci con altri, non finché nella mia mente continuerà a rimbombare il nome di Saelemaekers.

"Sarà il caso di continuare a lavorare, che dici?" cerco di cambiare discorso, e lei annuisce alla mia domanda "Ormai abbiamo finito, manca un ultimo sforzo per stasera." Mi regala un dolce bacio sulla guancia, dopo che finisco di parlare, e si allontana per tornare al suo posto, mentre io mi sforzo a concentrarmi nuovamente, scacciando via questa maledetta sensazione che mi fa sentire sciocca e riporta lui al centro dei miei pensieri.


*****

Alexis

Arrivo fino a casa di Olivier e, senza preoccuparmi che possa già essere addormentato, visto l'ora tarda, suono insistentemente il campanello. In pochi secondi, vedo la luce dell'ingresso accendersi e poi la porta si apre, rivelando così la figura del mio amico. I suoi occhi azzurri sembra si inscuriscano per la preoccupazione di vedermi e, immagino, anche per colpa della mia espressione per nulla rilassata.

"Ale, che è successo?" mi scruta attentamente per qualche secondo e poi mi invita ad accomodarmi nel suo appartamento, spostandosi di lato per farmi passare. Io entro in casa sua e poi, dopo che lo sento chiudere la porta, mi giro verso di lui che mi sta guardando in attesa di una risposta.

"Sono stato al bar dove lavora lei..." mi sento così perso, non so davvero più quali passi fare. "Io ho provato a seguire il tuo consiglio, Oli. Ci ho provato perché il racconto della tua esperienza mi ha dato speranza, ma non è andata bene. Esmeralda non mi perdonerà, ho sprecato la mia occasione con lei."

"Alexis, ora respira." posa le mani sulle mie spalle e mi scuote leggermente come per farmi riprendere "Io non penso sia questa la realtà... è solo delusa e furiosa. Non devi mollare proprio adesso, sarebbe questo lo sbaglio più grande."

Abbasso la testa per qualche secondo e mi maledico quando sento gli occhi pizzicarmi. Ma che diavolo faccio ora? Mi metto a piangere? Quando sono arrivato a questo punto? Mi devo dare una svegliata.

"No, basta." Sposto le mani del mio amico e mi allontano di qualche centimetro "Basta, sono stufo. Io lascio stare, e stavolta per davvero. Non ho intenzione di continuare ad andarle dietro e sentirmi trattare in questo modo. Io capisco di aver fatto una cazzata enorme, ma non riesco più a presentarmi da lei e venire trattato come se fossi la persona peggiore del mondo. Io mi sforzo di capire lei, ma lei non si sforza di capire me, la mia buona fede. Cazzo, io sono..." mi interrompo anche stavolta prima di confessare di amarla a voce alta, ma poi ci ripenso e decido di farlo. "io sono innamorato di lei, Olivier."

Lui sorride appena, guardandomi con comprensione e aria paterna, poi mi posa nuovamente una mano sulla spalla, ma stavolta come per infondermi coraggio. "Allora lotta, Alexis."

"Non ne posso più. È davvero orrendo vedere che lei non ricambia. Forse devo solo provare a dimenticarla. Devo smettere di stare così, mi sto spegnendo." e io non sono mai stato questo tipo di persona. Rivoglio indietro la mia allegria e la mia spensieratezza. Voglio tornare a essere quello che ero... e ammetto che mi fa paura l'ipotesi che non possa farlo senza riavere Esmeralda nella mia vita, non sono capace di cacciarla dalla mia mente. Ma cosa mi ha fatto?

"Ci dobbiamo dormire su, secondo me. Se vuoi, puoi restare qua, Ale. Ti preparo la stanza degli ospiti, domattina riuscirai a prendere una decisione più lucidamente."

Sospiro appena e, alla fine, annuisco, decidendo di dargli ascolto. Forse al momento sono ancora troppo scosso e nervoso, e non è mai un bene prendere delle decisioni in questo stato. Sono così arrabbiato con me stesso e vorrei avere un telecomando per riavvolgere il nastro dal momento che l'ho vista fuori la pizzeria, evitando tutto questo dolore sia a lei che a me.

Forse è davvero il caso di riposarmi un po' e sperare che la notte mi porti consiglio, così che domani possa avere la risposta per risolvere tutto questo casino che ho combinato.

Semplicità||Alexis SaelemaekersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora