Vengo rapita da uno psicopatico

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Mi svegliai a causa del freddo. Prima ancora di aprire gli occhi, una lancinante fitta nella parte inferiore della testa mi provocò un gemito e tinse tutto di rosso. Quando il dolore si attenuò e diventò solo una pulsazione, aprii lentamente gli occhi: mi trovavo in una stanza buia e fredda, senza luce.

Mi sentivo stordita e disorientata. Cercai di tirarmi in ginocchio, ma non riuscii a muovere le mani. Ge diavolo era successo? Le trovai infatti legate in uno stretto nodo di corda spessa, che mi irritava i polsi. Me li guardai ancora stordita, ma poi mi svegliai di colpo. Che diavolo ci facevo legata come un salame in una stanza come quella?

Cercai di nuovo di tirarmi a sedere, ma scoprii di avere anche i piedi legati. Il mio cuore cominciò a battere a mille dalla paura, mentre i miei occhi si abituavano al buio. Mi guardai intorno, la testa che scoppiava: ora riuscivo a scorgere il profilo di una sedia a pochi metri da me e una piccola rampa di scale.

Ero sdraiata su un materasso sporco e sentivo il bagnato del sangue sul collo, dove chiunque mi avesse portato lì doveva avermi colpito per tramortirmi. Il mio corpo fu scosso da brividi. Faceva un freddo cane lì dentro. Sentivo il battito del mio cuore rimbombarmi nelle orecchie come un tamburo. Ma come diavolo ci ero finita lì?

Cercai di ricordare cosa era successo prima di venire rapita, ma era tutto confuso. Ricordavo di aver litigato con Michael... le sue parole bruciarono ancora. Mi aveva dato della bambina viziata ed egoista, che non pensava mai alle conseguenze delle sue azioni. A mente fresca, non potei che dargli ragione: avevo mandato tutto all'aria, tutto il lavoro che aveva fatto con Bianca per mesi. Non solo: avevo anche messo in pericolo mia zia Carbonia.

Sentii le lacrime bagnarmi gli occhi, il senso di colpa era così forte. Ma che diamine mie era venuto in mente? Perché non avevo tenuto la bocca chiusa? Mi feci forza e cercai di ricordare cosa fosse successo dopo. Michael era corso via, troppo arrabbiato anche solo per stare nella stessa stanza con me, proprio come Fuoki, e io... proprio come una bambina ero scoppiata a piangere, che patetica. Mi sentii un mostro, come mi ero permessa di piangere come una bambina quando avevo messo in pericolo tutte quelle vite, oltre la mia? Odiavo litigare con lui, ma questo... era stato forse uno dei peggiori.

Mi aveva sbattuto in faccia tutti i miei difetti e aveva fatto male. Mi ero sentita umiliata e come se non bastasse avevo scoperto che le mie azioni avrebbero potuto ripercuotersi su mia zia, la persona a cui Fuoki teneva di più al mondo. Non potevo biasimarla se era stata così fredda e velenosa con me quando era tornata a casa, meritavo anche di peggio. Avevo provato a dormire, ma stavo troppo male, così ero uscita a prendere un po' d'aria. Ricordavo di essere andata a fare una passeggiata ai piedi del Colosseo, poi più nulla. Che mi avesse colpito mentre camminavo?

Il dolore alla testa ebbe un picco, che poi scemò. Tentai di mettermi seduta e, reggendomi con i gomiti, riuscii a mettermi a sedere. Per fortuna chiunque mi avesse rapito non mi aveva imbavagliata, ma mi mancava comunque il respiro, come se il mio petto fosse stato stretto in una morsa.

Sapevo bene cosa voleva dire: stavo per avere un attacco di panico. Come mi aveva insegnato Michael tanto tempo prima, chiusi gli occhi e cercai di pensare a qualcosa di bello che scacciasse la paura. Non ebbi bisogno di pensarci molto: cercai di riportare alla mente la sensazione di sicurezza e calore che mi riempiva il cuore quando mi abbracciava e il suo profumo tanto familiare. Feci numerosi respiri profondi, cercando di pensare solo a lui e immaginarmi nel mio letto, al sicuro.

Riuscii in questo modo ad evitare una attacco di panico, ma questo non voleva dire che non avessi paura. Vedevo poco e niente. Doveva essere notte fuori o quel posto doveva essere sotterraneo perché non entrava un filo di luce e solo i miei occhi abituati al fondale avrebbero potuto distinguere qualcosa.

Fuoky e Korall: Missione TerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora