stupida storiella

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tw: age-gap, dubcon  (non verranno descritte le scene di carattere sessuale, ma menzionate)

Era la primavera del secondo anno, Bakugou si era sempre sentito un gradino sopra gli altri, forse perché fin da piccolo gli era stato detto di essere il migliore o forse perché gli veniva naturale cercare di esserlo. Era arrivato il momento per lui di ottenere qualcosa in più, di portarsi avanti anche sotto altri aspetti. E non sapeva bene come, nè quando, ma alla fine ci riuscì e non fu per nulla facile. Mentre tutti perdevano tempo a comportarsi da ragazzini, lui aveva finalmente capito cos'era quel passo in più che doveva fare e ci era riuscito a farlo. Aveva ottenuto l'attenzione di un uomo, un vero uomo. Uno che gli dimostrava tutte le sue attenzioni, nei suoi sguardi, nei suoi baci, nelle mani che tastavano ogni centimetro del suo corpo. Finalmente a Katsuki sembrava di aver vinto, sentiva di non essere più un semplice ragazzino, gli sembrava di essere cresciuto tutto d:un tratto, mentre chiudeva la porta dell'aula e lasciava che due mani possenti lo afferrassero dai fianchi e lo posassero sulla scrivania. Era stato lui a corteggiarlo, a inseguirlo, a richiamare la sua attenzione. Un ragazzino ci sarebbe davvero risucito? Certo, non si illudeva di averlo fatto innamorare, ma anche l'amore era una sciocchezza superflua. Lui si trovava in una storia più intensa, più seria. Aveva anche delle responsabilità, doveva tenerla segreta, altrimenti ci sarebbero state delle gravi conseguenze. Una stupida storiella tra adolescenti aveva forse delle conseguenze del genere? No, di certo. Ma lui ormai era oltre quella fase, poteva gestirla come qualunque persona matura avrebbe fatto. Poteva ascoltare la lezione di Aizawa senza lasciarsi sfuggire nemmeno un sorrisetto, come se qualche ora prima l'insegnante non gli avesse coperto la bocca con le mani per impedirgli di urlare dal piacere. Come se non fosse Aizawa ad aver trasformato Bakugou in un adulto, a liberarlo finalmente dalla sua patetica innocenza.



"Quando sei diventato così malizioso? Prima eri solo un bambino." chiedeva ogni tanto Aizawa con un cenno di rammarico. Katsuki invece sorrideva, più che soddisfatto, e gli prendeva una mano e se la appoggiava sul viso.
"Cresco più in fretta di quel che credi sai?" rispondeva con la stessa fierezza di chi imparava a fare qualcosa per la prima volta. E Aizawa scuoteva la testa, per poi accarezzargli i capelli, con un dolcezza che raramente c'era tra loro due. Quei momenti erano tanto inusuali che Bakugou ne faceva sempre tesoro. Per lui era la prova di averlo conquistato. Se ne compiaceva e decideva di compiacere a sua volta l'uomo. Aizawa all'inizio aveva tentato di scoraggiare in tutti i modi le iniziative di Katsuki ed anche quando aveva ceduto, in genere era più brusco del dovuto, sperando che quel comportamento scostante e gelido, sarebbe stato sufficiente per spingere il ragazzo ad allontanarsi, poiché lui pur sapendo quanto fosse sbagliato non riusciva proprio a rifiutarlo. Gli bastava stargli abbastanza vicino da sentire il suo odore, per fargli dimenticare ogni regola, ogni responsabilità, ogni colpa.






"Questa relazione farà male ad entrambi, Katsuki." gli diceva Aizawa mentre con le sue mani possenti gli toglieva ferocemente i vestiti, la voce della ragione e la forza del desiderio che agivano ognuna di volontà propria.
"Puoi tirarti indietro quando vuoi, se ci scoprono siamo entrambi finiti. Mi basta un no e mi fermo." lo avvertiva Aizawa senza nemmeno rallentare, parole che ripeteva per abitudine o per semplice e disperata smania di liberarsi da ogni colpa. Sapeva bene che Katsuki non avrebbe mai detto di no, in fondo non era proprio da lui tirarsi indietro. La segretezza, le maniere prima brusche e poi premurose di Aizawa, l'essere trattato come qualcosa di prezioso e allo stesso tempo come un pericolo, erano tutte cose che lo facevano sentire importante. E non c'era niente che desiderasse di più, sentirsi importante, potente, apprezzato e in vantaggio.
Se solo fosse stato davvero così.
Si stavano perdendo in un gioco pericoloso e Katsuki non si rendeva conto di non essere lui quello con il coltello dalla parte del manico.





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