▫️Camilla - Assemblea pt.2

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🗓Martedì 10 settembre

Usciti dall'aula dell'assemblea rimaniamo in corridoio qualche minuto, per sentire quello che ci deve spiegare Claudia sul professore.

Mi fa molto strano chiamarlo così.

Io e Angelo rimaniamo scioccati dalla rivelazione, e le iniziamo a fare mille domande, alle quali, per la maggior parte, lei non sa rispondere.
Nel mentre ci avviamo verso l'uscita dell'edificio camminando molto velocemente per il nervosismo. Angelo non credo sia nervoso, ma ci segue interessatissimo.

"Non abbiamo nemmeno ascoltato, quando hanno detto la materia che insegna!", dice Claudia, in ansia.

"Regà, mio professo' non è. Quindi scienze politiche escluse...", spiega Angelo.

"Il campo si restringe", mi intrometto io.

"Sì, di una sola facoltà..."

"Vabbè!"

"Eh, peggio ancora comunque..."

"Ah sì, è vero"

Parliamo molto velocemente mantenendo il passo, e finalmente ci ritroviamo davanti alle porte che danno sull'esterno.
C'è un gran via vai. Appena arrivate non c'era nessuno, e invece adesso sembra di stare nel parterre di un concerto. Tutti che escono e che entrano, che scendono e salgono le scale.
Da quanto hanno detto durante l'assemblea, le varie facoltà sono state divise in più orari per assistervi, e adesso è il turno di ingegneria, matematica ed economia, quindi in molti stanno andando nella direzione opposta alla nostra, per raggiungere l'aula.

"No raga, raga.... Raga...", continua a ripetere Claudia, senza dare alcun senso preciso al discorso che sta iniziando.

Io non la interrompo, non so più cosa dirle, sono scioccata quanto lei.
Facciamo per oltrepassare le porte di uscita, e ci dobbiamo fare spazio tra una persona e l'altra, perciò per un momento veniamo distratte dai nostri pensieri. Rompiamo la formazione in riga mantenuta finora, e io passo davanti ad Angelo e Claudia, che si mettono in fila indiana dietro di me.

Sono io in testa, perciò alzo lo sguardo e comincio a cercare la strada più comoda che possiamo prendere tra la folla, quando un ragazzo che sta venendo nella mia direzione, attira la mia attenzione. Lui è accanto a un suo amico, e stanno chiacchierando. Ancora non mi ha vista, ma io ho visto lui, e mi prende un infarto.

Sento Claudia, che mi stava già tenendo il polso per non perdersi, che mi strizza fortissimo il braccio come fa sempre quando deve farmi notare qualcuno: anche lei aveva visto il ragazzo in questione.

Mi volto con la testa indietro, e sgraniamo gli occhi contemporaneamente, poi nel giro di un secondo torno con l'espressione seria e riprendo a guardare avanti.

A questo punto io e il ragazzo ci scrociamo passandoci proprio accanto. Mi accorgo che anche lui adesso mi sta guardando, e ci scambiamo un'occhiata mista tra totale sorpresa, e confusione. Il tutto percepito a rallentatore nella mia mente.
Le nostre braccia si sfiorano nello scambio, e poi, dopo un passo, ci superiamo, ma continuiamo a guardarci girando entrambi la testa indietro.
Ci siamo riconosciuti a vicenda, ovviamente, ma credo che a nessuno dei due sia sembrato possibile trovarci qui, così, e perciò non ci salutiamo.

La mia andatura aumenta, e Claudia e Angelo mi seguono fuori dall'orda di persone. Arrivati in un punto dove non c'è nessuno, ci fermiamo per metabolizzare.

"Oh mio Dio", dico io.

"Oh Santo Dio", dice Claudia.

"Ansia regà raccontatemi tutto de sto professore figo", ci fa Angelo. Poi continua:

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