Capitolo 6

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Quella mattina Taehyung era pigro. Si era svegliato più tardi del solito, soprattutto perché fuori nevicava e lo faceva già da un paio di giorni, e questo lo portava a voler stare chiuso in casa, sotto le coperte. Fortunatamente, essere il proprietario di sé stessi aveva dei vantaggi: se quella mattina avrebbe fatto tardi non sarebbe stato un problema. Comunque alle 9 era in cucina a preparare la colazione per lui e per Yoongi che era ancora in casa e non accennava ad alzarsi.

Nessuno dei due era amante della colazione coreana, per questo motivo Taehyung non la cucinava. Invece, aveva messo a fare il caffè e aveva scaldato una padella per fare i pancakes.

Si era girato quando aveva sentito una porta scattare e aveva trovato il suo amico che, assonnato, si era diretto al tavolo in cucina ciabattando e stropicciandosi gli occhi. "Dormito bene?" aveva chiesto Taehyung, girando la cialda che aveva iniziato a cuocere.

Yoongi non aveva risposto se non con un verso che poteva star a significare sia sì che no.

"Non sei a lavoro" aveva detto Yoongi.

"Sì, buongiorno anche a te piccolo mandarino."

"Perché non sei a lavoro?"

"Ma insomma! Ti sto anche preparando la colazione! Potresti essere riconoscente, sai."

Yoongi era strano, troppo strano rispetto al solito per essere considerato normale. Così Tae si insospettì ma tutto fu chiaro quando qualcun altro, in quella casa, aveva raggiunto la cucina.

Taehyung la conosceva, era la professoressa dell'università che Yoongi aveva portato a casa più di una volta.

Dato il sonno particolarmente pesante del ragazzo, non si stupì di non aver sentito nulla durante la notte. Ma Taehyung e la professoressa Cha si conoscevano, non c'era motivo di quel nervosismo di Yoongi.

La signora Cha, una donna sposata, aveva un debole per Yoongi. Il fatto che fosse una donna sposata rendeva per il ragazzo tutto più semplice e infatti, quella mattina, come le altre mattine, aveva salutato velocemente e se ne era andata.

"Guarda che so che vai a letto con quella professoressa. Non devi essere così nervoso!"

Yoongi aveva sospirato, capendo di non poter nascondere la cosa all'amico che, pensava, sarebbe stato a lavoro presto quella mattina. Invece qualcun altro in quella casa aveva fatto la sua comparsa sull'uscio della porta: un ragazzo che sembrava di poco più piccolo di Yoongi.

Taehyung aveva sgranato gli occhi: come era stato possibile non rendersi conto che l'amico aveva portato in camera non una, ma ben due persone!

"Buongiorno io-io vado" erano state le parole di quel ragazzo che, timido, era andato via troppo imbarazzato. Yoongi aveva alzato una mano in segno di saluto e il pancake nella padella si era bruciato.

"Avevi due persone in camera?"

"Così sembra. Perché non sei a lavoro?"

"Ieri ho finito tardi di catalogare le cose in negozio ed ho pensato di poter aprire più tardi. È per questo – e aveva indicato la porta dell'entrata – che non mi hai neanche detto buongiorno?!"

Il pancake bruciato era stato buttato e nuova pastella si stava ora solidificando in padella.

"Non voglio che tu sappia delle mie abitudini in camera da letto."

un'abitudine?"

"Solo ogni tanto. Ehi, non farlo bruciare quel pancake, sto morendo di fame!"

"E ci credo, accidenti!"

Yoongi quella mattina non avrebbe avuto lezione fino alle 11, quindi se l'era presa con calma, al contrario di Taehyung che era corso via ad aprire la sua libreria.

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