CAPITOLO 1

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- Luna! Luna svegliati!! – percepisco una voce ovattata, apro prima un occhio e poi l'altro. Mi stiracchio e mi metto dritta a sedere. Di fianco a me c'è Erica, una delle mie migliori amiche, che mi fissa con quei suoi grandi occhioni castani.

"Merda, mi sono di nuovo addormentata in classe" penso.

- Signorina Vancouver, ha per caso intenzione di seguire almeno una delle mie lezioni prima della fine dell'anno scolastico oppure no? – questa gracchiante e fastidiosa vocina, arriva dritta al mio cervello e mi impedisce di pensare lucidamente ad una risposta sensata così mi limito a fissarla perplessa senza proferire parola, sperando cambi aria.

Gira sui tacchi e ricomincia il suo monologo camminando tra i banchi; oggi la giornata mi sembra più infinita del solito e se non la smette di parlare mi farà uscire di testa. Al suono della campanella, non aspetto un solo minuto e mi fiondo fuori dell'aula trascinando Erica con me. In lontananza, su una panchina poco più in là del portone d'ingresso della scuola, c'è Greta che scuote le braccia in aria per farsi vedere. Greta è la nostra migliore amica dai tempi delle elementari, è un anno indietro rispetto a noi e finendo mezz'ora prima ci aspetta sempre per andare a pranzo insieme o anche solo per fare la strada verso casa.

- Allora come è andata la vostra giornata? – chiede squillante. Se non la conoscessi da così tanti anni direi che fa uso di qualche sostanza, perché giurerei di non averla mai vista triste o semplicemente giù di morale. Ogni tanto vorrei essere come lei: stamparmi un bel sorriso in faccia e far finta che la mia vita non sia uno schifo totale!

- Non me ne parlare, non la sopporto più quella vecchia megera-

- Ma chi? La Calligari dici? -

- Lu, hai dormito durante tutte le sue lezioni, come fai a dire che non la sopporti se nemmeno la ascolti? –Erica è la più secchiona del gruppo, punta sempre al massimo sia a scuola che nella vita e ogni tanto diventa per fino fastidiosa da quanto è perfetta.

- Semplice, non mi piace come spiega ecco perché mi addormento! – dico ridendo mentre ci incamminiamo

***

- Maaa, sono a casa! – lancio lo zaino vicino all'appendiabiti all'ingresso e ripongo lì la mia giacca

- Mammaa, sono io. Ci sei? – attendo qualche secondo in attesa di risposta - C'è qualcuno? –

- a quanto pare no - borbotto tra me e me.

Meglio così, la casa è vuota e completamente a mia disposizione. Mentre preparo la merenda, chiamo le ragazze per invitarle a cena e a vedere un film.

I miei genitori si trasferiscono questo fine settimana dall'altra parte del mondo...per lavoro dicono, ma io non gli credo. Se ne sono sempre fregati di me e semplicemente vogliono cambiare casa senza avere me come peso. Hanno detto che non vogliono che io cambi scuola proprio all'ultimo anno e così, per questo semestre, hanno deciso di affidarmi ad una lontana cugina di mia madre che credo di aver incontrato una sola volta all'età di 3 anni. Questa situazione mi tormenta la testa ormai da mesi e ancora non sono riuscita a capire se mi dia più fastidio che se ne vadano in capo al mondo senza di me o che preferiscano affidarmi a quella che per me, è una completa sconosciuta. Erica e Greta sanno già tutto da settimane e mi sono sempre state molto vicine; passare del tempo con loro riesce sempre a farmi sentire meglio e per qualche ora riesco a scollegare la testa e non pensare a nulla. Per tutta la sera infatti non abbiamo altro che ridere, scherzare, mangiare schifezze e spettegolare su tutti i ragazzi e le ragazze della nostra scuola.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 20, 2022 ⏰

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