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*17 Aprile ore 02:30, secondo giorno di vacanza di Carlotta*
Mi trovavo distesa sull'erba fresca, con gli occhi chiusi e il corpo illuminato dalla luce della luna. Ero scappata dalla mia stanza, per rilassarmi un po' e respirare aria fresca. Io e la mamma, avevamo deciso di partire per una piccola vacanza, la mia scuola ci aveva dato 40 giorni di riposo e così io e lei ci siamo preparate per goderci questa bella esperienza. Ha prenotato per un hotel stupendo, o almeno, dalle foto me ne innamorai subito, iniziai a fantasticare sulla camera mia e di mamma. Preparai la valigia e poi partimmo, purtroppo a metà strada, la macchina di mamma si fermò di colpo e fummo costrette a scendere, controllando cosa fosse successo. "Carlotta, amore, cerca aiuto, io rimango qui e provo a sistemare il motore". Disse e io lo feci. Camminai per una buona mezz'ora, prima di trovarmi davanti a una casetta bianca. Ho bussato, ma non mi ha aperto nessuno, credevo fosse un abitazione abbandonata, per quanto fosse in ottimo stato, fin quando un uomo non si è affacciato alla finestra, spostando le tende bianche. Mi aprì e io gli raccontai tutto. Immediatamente mi diede una mano, insieme ad altre persone che vivevano in questo piccolissimo paesino, che solo lui conosceva. Il guasto alla macchina era una cavolata, solo che il pezzo di ricambio non c'era e il meccanico avrebbe dovuto aspettare una settimana, prima di poter partire di nuovo per la meta scelta da me e mamma, il lato positivo è stato il rimborso dell'hotel è un'altra prenotazione.
"Non dovresti dormire?" Apro un occhio quando sento la sua voce, guardandolo dall'alto.
"Non ho sonno, tu invece? Domani non devi lavorare?" Gli chiesi e lui si sdraiò al mio fianco.
"Si, ma, prima di addormentarmi, porto sempre una rosa sulla tomba di mia madre".
"Ti manca?" Apro gli occhi e lo guardo.
"Abbastanza, ma questo è il ciclo della vita e non possiamo opporci".
"Tu cosa faresti, se fossi immortale?" Gli chiedo.
"Tutto quello che faccio ancora oggi, tu?"
"Io proverei tutti i modi per uccidere una persona e capire quale fa più male".
"Tu sei pazza". Ride e io mi unisco a lui.
"Non sono pazza, io dico tutto quello che le persone non direbbero mai, un po' per paura e un po' perché non hanno le palle". Mi venne la pelle d'oca, quando si alzò un po' di vento.
"Aspetta". Si avvicina e mi mette attorno al collo la sua sciarpa verde.
"Grazie". Sorrido.
"Domani ritornerà tua".
"Puoi tenerla se vuoi".
"Mamma non vorrebbe". Stacco i miei occhi dai suoi e li punto verso la luna, per poi lasciare che l'uomo di fianco a me, mi prendesse la mano, stringendola delicatamente alla sua.*21 maggio ore 10:00, oggi*
Prendo la penna blu, appoggio la punta e inizio a scrivere sul foglio bianco, completando la verifica.
"Mia cara professoressa, sono arrivata alla conclusione che l'amore si esiste, ma preferirei diventare una barbona piuttosto che tornare ad amare. Quello mi è successo, auguro ad ogni ragazza e ragazzo non capiti mai. Dalla felicità, stavo arrivando a toccare le nuvole con le mie stesse mani, solo che, quella notizia, mi ha presa e buttata giù, colpendo forte la mia schiena sul suolo pieno d'erba, che solo un tempo era morbido, adesso duro come la pietra. Tutto ha iniziato a farsi grigio, il cuore si è rotto definitivamente, solo l'affetto di mamma e delle mie amiche, sta iniziando a guarire ma fa male, tremendamente male. Vorrei andare avanti e mettere da parte il dolore, ma non ci riesco, specialmente dopo l'arrivo dei miei vicini. Sono due persone stupende, Tara e James rispettano la mia privacy e lui mi aiuta con il tedesco, ma vederli così vicini e innamorati, mi fa stare male. Potrei innamorarmi di qualcun altro, ma gli altri ragazzi neppure li guardo, ho in mente solo lui, ma non potrò mai averlo, quindi non so proprio cosa fare. Magari, fra qualche anno, ricorderò questo evento e scoppierò a ridere, dandomi anche della stupida, per essermi preoccupata di nulla, di avere avuto paura dei giudizi o cose simili, troverò anch'io la mia metà e, come James, aspetterò il suo arrivo a casa, come fa lui con Tara. Stavo pensando di lanciare un messaggio alla me del futuro e capire cosa è cambiato e se sto bene".
La campanella suonò, consegnai il compito e controllai che ci fosse tutto. È corto, ma credo che sarà il migliore, rispetto a quelli di tutti i miei amici. Metto la penna a posto e mi siedo, aspettando che un'altra lezione inizi, lasciando che le voci dei miei compagni di classe, risuonassero attorno a me.
"Ciao". Mi spavento quando un ragazzo che non ho mai visto, si avvicina a me.
"Ciao".
"Sono Jack, sarò il tuo nuovo compagno di classe e anche di banco, al momento". Mi sorrise.
"Siediti". Sposto lo zaino e lo lascio sedermi.
"Sono Carlotta". Ci stringiamo la mano e poi continuiamo la giornata.Buonasera💕
Alla fine ho deciso di scrivere questa storia e ho cambiato anche il nome su Wattpad. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemelo sapere con un commento🥰Vi amo 3000❤️
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Why do you love me?
Fiksi Penggemar(Non fate caso a tutto quello che leggerete, è frutto della mia immaginazione e, se non vi dovesse piacere ciò che scriverò, passate avanti e non rompete, grazie🧡) "Carlotta, tesoro cos'hai? Non vedevi l'ora di tornare a casa, di lasciare questo po...