Passai quindi un giorno intero nel mondo spirituale, ma questa volta era diverso.
Prima di capire come e perché, forse dovrei spiegare meglio cosa succede nel mondo degli spiriti e quindi quando entro nella cabina.
Appena varco la soglia della piccola stanza, provo una grave energia, come se la gravità in quel punto fosse più forte, una specie di pressione. Lo sguardo si sofferma subito su tutte quelle firme, poi mi inginocchio sul cuscino e inizio a meditare: chiudo gli occhi e cerco di ampliare i sensi, lasciando la mente libera da ogni pensiero.
Di solito le sacerdotesse con cui parlo più spesso sono Adhora, Diara, Salomene e Frisia.
Diara era una specie di mamma, mi dava principalmente consigli di vita e dopo qualche serie di domande su situazioni varie, lei capiva il mio punto di vista ma lo correggeva, facendomi ragionare su tutte le conseguenze possibili e immaginabili. Era abbastanza severa, non tollerava spesso le chiacchiere futili.
Adhora invece era più semplice e conservativa. Mi raccontava di tutte le feste e i balli a cui aveva partecipato e mi illustrava tutte le tradizioni e fiabe che si erano divulgate negli anni, spiegando anche origini dei miti e leggende del regno. Grazie a lei ho imparato anche un po' di geografia locale e un po' di storia delle precedenti regine.
Frisia mi insegnava eleganza e portamento: come comportarsi, come porsi, persino come ballare o mangiare ad una festa.
Salomene era molto riservata e misteriosa, parlava di tattiche militari, astuzie a corte e come scovare i bugiardi, le sue lezioni erano le più pesanti.
Per il resto, incontravo altre sacerdotesse minori, che comparivano solo una volta al mese e alcune una volta all'anno. Di solito il controllo spetta a loro: se decidono di voler comunicare lo fanno, altrimenti molte sacerdotesse si godono la loro non-vita, io sono solo una specie di canalizzatore e mi riduco all'ascolto, parlando di rado.
Questa volta era comparsa una sacerdotessa completamente nuova: occhi dorati e capelli blu scuro, attorno a lei c'erano costellazioni e galassie. Sembrava abbastanza arrabbiata ma cercava di non fare prevalere quell'emozione.
"Nuova sacerdotessa." Disse con tono sprezzante, soprattutto la parola "sacerdotessa".
"Immagino che tu non abbia neanche la minima idea di quello che hai fatto."
"Ti riferisci alle vite che ho salvato nel paese?" Risposi abbastanza confusa.
"Salvate? Quindi è vero che non te ne rendi conto." E dopo avermi guardata in silenzio, si sedette poco più in là, nella sua stanza.
Di solito l'ambiente delle sacerdotesse non è mai definito, molte volte è solo un'area luminosa e le loro figure sono deboli e a malapena definite, quindi vedere un ambiente così dettagliato mi spiazzò. Potevo persino interagire con le cose e io stessa potevo muovermi in quello spazio.
"Non ho fatto del bene? La regina diceva che il potere di guarire è... Il più forte? O qualcosa del genere." Azzardai ma ottenni solo uno sguardo scocciato.
"Hai cambiato il corso del destino, non dico che sia scritto, ma la tua azione avrà un grande impatto sul regno. Sia chiaro, salvare una persona o due non sarebbe stato tragico, ma salvare un'intero villaggetto? Questo cambia le carte in tavola." Continuò, avvicinandosi a me e facendomi sedere, mettendo pressione sulle mie spalle.
"Quindi adesso starai qui finché non avrai capito a fondo cosa hai fatto."Intanto nel mondo materiale passò il tempo e divenne sera e poi notte. Non potevo percepire nulla del mondo esterno e non potevo tornare nonostante i miei sforzi. Stare nel mondo spirituale mi stancava molto, avevo paura che se fossi stata troppo tempo là, mi sarei scissa dal mio corpo mortale.
"Ho capito il mio errore. Lasciami andare però! Mi dispiace, l'ho già detto trenta volte, non lo faccio più..." Mi ritrovai a pregarla di lasciarmi andare, ma lei aveva iniziato a ignorarmi.
Feci un grosso sospiro, "ok, va bene. Ho salvato 300 persone da una pandemia. Sarebbe sopravvissuta la metà della gente, causando una diminuzione di... Uh prodotti? Quindi il nostro regno sarà più ricco adesso che i lavoratori sono salvi?" Aspettai una sua risposta, mi diede un'occhiata ma non rispose. Era la prima occhiata che mi dava dopo ore quindi immaginai che qualcosa di giusto lo avevo detto. Ci pensai su per un altro po', nonostante la testa mi stesse scoppiando.
"Ma... Se quello che ho fatto è sbagliato non sarebbe questa la conseguenza."
"Il tuo tempo sta finendo, Nephine. Forse mi farai compagnia per sempre qui dentro!"
La sua risata alla fine di queste parole mi gelò il sangue nelle vene, quindi le mie paure erano reali? O lei si era impadronita dei miei pensieri e aveva deciso di punzecchiarmi? In qualsiasi caso, ero nel panico.La sacerdotessa si alzò e mi guardò dall'alto.
"Più persone del popolo vuol dire più persone nel regno. Il popolo della periferia è destinato a malattie e morti premature, per questo motivo hanno tanti figli. E più figli sopravvivono, più cibo serve per sfamarli, questo vuol dire meno prodotti per il regno. Tu hai salvato circa 150 persone, quindi ci saranno il doppio delle persone da sfamare del solito. Una parte del regno quest'inverno non avrà abbastanza cibo da mangiare, a meno che non si raddoppino le terre e i lavoratori ne lavorino il doppio. Ma dubito che lo faranno.Sai, il potere del regno sta anche in loro, ma alterare il ciclo della natura e del destino è un'azzardo bello grosso."
A questo punto tutto iniziava a sfocarsi...
"Adesso ti sveglieranno, cerca di impararlo bene nel mondo materiale"
E fece per voltarsi ma non vidi altro, davanti a me c'erano Davios e la regina.Probabilmente si erano preoccuparti, perché non ero più nella cabina della torre, ma ero nel mio letto nel castello.
Per avere connessione con me fino a lì, quella sacerdotessa doveva essere davvero potente..."Grazie alla Dea" disse la regina.
"Si può sapere che stavi cercando di fare? La regina ha detto fino a sera, non per quasi due giorni!" il tono di Davios era abbastanza sprezzante, se ne stava di fronte al letto con la sua armatura imponente a braccia incrociate. Non era molto preoccupato per me, ma per la regina, che invece si preoccupava eccome.
"Uhn... Ero... Intrappolata?" Cercai di dire, ma avevo la bocca secca e le parole uscivano stonate mentre tentavo di mettermi seduta.
"Cerca di riposare, Nephine, fra poco arriverà la tua domestica con un po' d'acqua e cibo." disse la regina e si alzò, tornando al suo portamento regale.
Davios la accompagnò alla porta, ma non uscì, si avvicinò al letto e mi guardava.
Io roteai gli occhi, non lo volevo in camera mia, ma probabilmente stare di guardia era uno degli ordini della regina, perché non sembrava volesse dirmi qualcosa, ma che fosse lì per assicurarsi che non succedesse nient'altro.Dopo qualche minuto, arrivò la domestica, l'acqua non era mai stata così buona. Il giorno dopo ero già in forze ed ero tornata ai miei compiti, però avevo la fobia di entrare nel mondo degli spiriti ed essere intrappolata di nuovo.
Ci vollero 2 mesi per farmi superare la paura, nonostante meditassi comunque ogni giorno.
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La somma Sacerdotessa
FantasyIl diario di una Somma Sacerdotessa in un regno cremisi copertina: https://www.instagram.com/p/CbFZKD9rePn/